"Una vera e propria rivoluzione culturale - ha detto Vendola - che supera il rischio di una programmazione frammentata frutto di interessi localistici, spinge i Comuni a mettersi insieme per interessi omogenei e li induce all'autoeducazione alla pianificazione strategica".  "La scommessa dell'area vasta - ha detto Pelillo - è sulla qualità della spesa. Il metodo usato serve ad integrare la programmazione regionale con la programmazione che viene dal basso, è un meccanismo culturale per venire incontro alle esigenze dei territori qualificando la spesa che si fa".

"Abbiamo costretto i Comuni a sedersi attorno ad una tavolo e a trovare la sintesi tra territori che hanno necessità
omogenee". "Una inversione di tendenza rispetto alla dinamica tradizionale che - ha aggiunto - era legata alla vicinanza di
questo o quel sindaco al Presidente della giunta o all'assessore al bilancio". Una operazione che nel 2010 consentirà - è
stato sottolineato - di aprire centinaia di cantieri e di intervenire così concretamente contro la crisi.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Tra i progetti approvati, ve ne sono alcuni che - ha sottolineato Vendola - attraversano trasversalmente le aree
vaste come "l'informatizzazione dei servizi pubblici, l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, la valorizzazione dei beni culturali". "L'unica fonte di finanziamento è stato il Fesr - ha precisato Pelillo - perché al Fas non possiamo ancora attingere". "Altrimenti - ha detto - avremmo avuto a disposizione il doppio dei fondi".

da Teleblu