“L'impianto, costato 14 milioni di euro e realizzato con fondi Por 2000-2006, è stato realizzato - ha ricordato Capano - in tempi record, meno di 12 mesi, ed ora, superati i collaudi tecnico-amministrativo e funzionale, sta per entrare in funzione al posto di quel termovalorizzatore deciso dalla precedente giunta di centrodestra e bocciato dal Consiglio di Stato”. 

In pratica i rifiuti raccolti saranno conferiti all’impianto, triturati e stivati nelle 22 biocelle a disposizione per un trattamento che in 16 giorni, pari a 20-25 anni se fossero rimasti in natura, li renderà igienici ed inodori. La capienza delle biocelle è complessivamente di 24.120 metri cubi e le 146.000 tonnellate annue che vi arriveranno, 400 tonnellate al giorno, costituiranno circa il 95% dell’indifferenziato prodotto dal Comune di Bari. Il biocompostaggio chiuderà il ciclo dell’umido mentre per il secco si dovrà aspettare la soluzione finale prevista nel piano d’ambito. 

{affiliatetextads 1,,_plugin}“L'indice respirometrico dell’impianto è tra i 250 e 300 mmgr – ha fatto osservare il presidente Amiu – di gran lunga inferiore agli 800 mmgr previsti dalla legge regionale, il che ci fa auspicare, una volta elevati i livelli della raccolta differenziata, un uso alternativo delle celle che rimarranno inutilizzate”.

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