Ciò che è accaduto finora ora a 25 km dal litorale di Monopoli è soltanto la fase di indagine conoscitiva della Northern Petroleum. Che procede in questo modo. “Dei cannoni sparano in profondità delle bombe ad aria compressa che devastano l’ambiente marino”, spiega l’eurodeputato Vernola, intervenuto in conferenza stampa assieme al presidente del gruppo Scalera e ai consiglieri Laurora, De Leonardis, Giampaolo e Sergio Adamo, responsabile pugliese giovani Udc. Si tratta del cosiddetto sistema air gun. “Queste bombe rilevano la presenza di cavità naturali: se ce ne sono, partono le trivellazioni. Chiederemo conto al governo”.

E il ministro Prestigiacomo dovrà anche rispondere in merito al ritardo nella nomina del rappresentante pugliese nella commissione nazionale per la valutazione di impatto ambientale (V.I.A., ndr). “La notifica dell’incarico all’ing. Russo”, denuncia Marcello Vernola, “è avvenuta solo a dicembre”. Quando tutto era già concluso.
Chiude il cerchio un'altra anomalia che potrebbe avere a che fare con la morte dei cetacei sulla costa garganica, più di un mese fa. Le onde acustiche, provocate dal bombardamento, probabilmente hanno influito sullo smarrimento della rotta dei mammiferi, poi spiaggiati.

{affiliatetextads 1,,_plugin}L’opposizione dell’Udc, che si manifesterà formalmente con interrogazioni al governo all’Ue “molto sensibile ai temi ambientali”, non risparmia nemmeno la giunta Vendola. È partita un’interrogazione urgente a risposta scritta da parte del gruppo consiliare per comprendere i perché di alcune mancanze. “La Regione Puglia avrebbe dovuto inviare il parere vincolante relativo all’impatto ambientale che tali perforazioni produrrebbero, visto che la materia è sottoposta a legislazione concorrente”, sottolinea Laurora, “emerge, dunque, un’inerzia dell’assessorato regionale all’ambiente e un ambientalismo ‘di facciata’”.

L’assessorato non ha neanche “controllato che la nomina del rappresentante regionale nella commissione nazionale V.I.A. non fosse ancora avvenuta”. Per finire, la beffa. “Studi tecnici, eseguiti da geofisici esperti”, conclude Scalera, “dimostrano l’assenza di gas e petrolio nel territorio marino pugliese”.
Non resta che sperare nell’ostruzionismo alla nuova V.I.A., necessaria per procedere con l’eventuale trivellazione. “Noi ci opporremo seriamente fino a quando sarà necessario”.

Danilo Calabrese - Barilive.it