Dott. Nunzio Cirulli

Dottor Cirulli, quali i motivi di una scelta così drastica?

Non è stato facile dover ammettere una sconfitta del ruolo di Consigliere. Una sconfitta non già personale, bensì legata alla possibilità negata di potersi impegnare e di essere fattivi per la professione odontoiatrica, al punto tale che restare solo spettatore passivo non sarebbe stato rispettoso del ruolo istituzionale. Però sembra che l’Ordine dei Medici sia particolarmente attivo nella tutela e promozione dei valori ordinistici, ad esempio mediante la recente campagna “io medico giuro".

Cosa avviene sul fronte odontoiatri?

L’Ordine dei Medici si divide in una componente di medici-chirughi e una componente di medici-odontoiatri. Mentre i medici, ed in particolare il presidente Filippo Anelli, sono instancabili nella attività di valorizzazione della professione e tutela dei cittadini, sul fronte degli odontoiatri si è assistito ad una serie di azioni addirittura lesive della stessa categoria.

Ci può indicare un esempio?

Ne potrei elencare tanti di esempi, tra confusioni di ruoli, inerzia e ritardi, persino segnalati per una valutazione deontologica anche dal collega consigliere CAO Emilio Nuzzolese. Esempio paradigmatico è stato il personale impegno del presidente CAO Bari in Regione Puglia per emanare un regolamento sulle prestazioni erogabili negli studi odontoiatrici e requisiti in piena emergenza COVID19. Salvo poi richiedere un mese dopo il rinvio della sua applicazione: una azione “schizofrenica” che non ha preso in considerazione il parere dei sindacati, che mi risulta ora abbiano fatto puntualmente ricorso.
Questa azione è uno dei gli esempi che evidenzia l'incapacità di tenere distinte l’azione disciplinare degli Ordini, peraltro inspiegabilmente ridotta al minimo nell’ultimo triennio, rispetto alle attività propositive nei confronti degli organi politici, prerogativa delle associazioni sindacali o di categoria.

Ma, quindi, il rapporto tra sindacati e ordine dei medici commissione odontoiatri è di amore o di odio?

Apprendo che i sindacati hanno già deciso gli equilibri e le liste degli odontoiatri da candidare per le prossime elezioni degli Ordini dei Medici di Bari e BAT. Si tratta della consueta ricerca di “poltrone” per giunta con candidature di colleghi che superano il terzo mandato, contravvenendo a quanto ci si aspetterebbe – e non solo eticamente - da un consigliere dell’Ordine, quale garante del corretto esercizio della professione.
Se tutti possiamo essere eleggibili, il mio auspicio è che i colleghi odontoiatri possano raccogliersi in una lista indipendente fatta di odontoiatri che esercitano esclusivamente l’odontoiatria, senza commistioni con altre specializzazioni, e soprattutto con capacità e competenze. Per quanto riguarda invece i sindacati, serve alleanza e collaborazione ma non la loro sovrapposizione all’ordine dei medici-commissione odontoiatri.