Un furgone, trasformato in laboratorio mobile, per raggiungere oltre 50 allevamenti del barese, eseguendo analisi su latte e prodotti lattiero-caseari. Un servizio gratuito, finalizzato a coinvolgere anche le piccole realtà. Tutto questo con il progetto Mobilab, avviato nel 2019 e destinato alle aziende ovine e caprine dell’Alta Murgia. In prima fila Università di Bari e Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, sezione di Putignano, che hanno lavorato a stretto contatto con i veterinari aziendali. Anche per analizzare la qualità del latte. «Da quanto abbiamo verificato- hanno spiegato i promotori- risultano rispettati gli standard di benessere degli animali, pulizia dei locali e livelli di gestione, a volte anche in condizioni eccellenti. Lì dove sono state individuate criticità, la presenza del laboratorio ha permesso di risolverle».

I risultati sono stati illustrati a Bari, nel corso di un incontro alla presenza della Città Metropolitana di Bari con il consigliere delegato alle Attività produttive Antonio Stragapede, l’ingegnere Maurizio Montalto e Claudia De Nicolò, della Regione Puglia con Tina Ranieri, del Lead Beneficiary del progetto Interreg Italia-Grecia Loukia Ekateriniadou, del Dipartimento di Medicina veterinaria con Marialaura Corrente e Viviana Mari, dell’associazione regionale Allevatori di Puglia.

Il progetto è nato con l’idea di allestire un laboratorio attrezzato per i test microbiologici, in grado di fornire assistenza direttamente in loco. Attraverso strumentazioni sofisticate, è stato possibile processare sul posto i campioni biologici o, dove necessario, trasportarli nei laboratori per controlli più approfonditi. «Una possibilità concreta- sottolineano i referenti- per superare eventuali problemi sanitari, di natura microbiologica o gestionale in cui gli allevatori possono imbattersi e che incidono in maniera significativa sul benessere degli animali e la conseguente produttività».

Raggio d’azione, i comuni di Santeramo, Altamura, Gioia del Colle, Corato, Gravina di Puglia, lì dove si concentra la maggior parte delle aziende zootecniche ovine e caprine. Alcune a carattere familiare, con al massimo una quarantina di capi di bestiame, altre più strutturate, dove sono centinaia. «La maggior parte ha caratteristiche intermedie, con un numero di animali tra 100 e 250». In caso di eventuali problematiche riferite dagli allevatori, sono stati condotti una serie di esami presso il Dipartimento di Medicina veterinaria, individuando anche le terapie idonee. «Un’esperienza preziosa- concludono- che ha permesso, per la prima volta in Puglia, di effettuare analisi direttamente sul campo, con risultati davvero interessanti in termini di qualità e sicurezza delle produzioni».