Cultura e sviluppo, cultura e cinema, cultura e territorio: tre binomi per dire cinema di qualità e per spiegare che adesso destiniamo finanziamenti europei dell’Obiettivo Convergenza.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Una via originale, quella che la Puglia ha da tempo deciso di percorrere: investire risorse significative per disegnare spirali che inseminino i territori, la mente dei giovani, il destino dello sviluppo.
Ccon parole impegnative fino a qualche anno fa si parlava di “economia della cultura”, si scrivevano saggi importanti, si lanciavano sfide intellettuali, si alimentava il mito infugabile del cinema italiano. Poi, solo l’assordante frastuono del nulla televisivo e il crocchiare dei pop corn nelle multisale, rotti entrambi da rarefatte esibizioni di film d’autore, a lavare appena appena qualche coscienza politica nerissima.

Ma da noi no: la Puglia fa sul serio, verrebbe da dire, e lo fa portando a tutti il cinema d’autore sotto casa, per tessere una nuova trama culturale e civile assieme a quei tanti, tantissimi, che sanno che il cinema è cultura e che cultura vuol dire sviluppo.

Silvia Godelli - Assessore regionale al Mediterraneo

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“Io ne ho viste cose ce voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come… lacrime nella pioggia”. È Rutger Hauer in “Blade Runner” di Scott.

http://www.circuitodautore.it/wp-content/uploads/2010/01/foto_baciamiancora.jpgIn sedicesimo, noi abbiamo visto i cinema dei padri, degli amici, dei orimi baci rubati, chiudere per diventare garege, supermercate, bingo. Roba che serve, più o meno, ma non quanto uno spazio per pensare e sognare insieme agli altri. E abbiamo visto film struggenti – “L’ultimo spettacolo” di Bogdanovich o “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore – sul crepuscolo della Modernità che si proiettava nel futuro attraverso il fascino di luce sullo schrmo.
Non è questione di nostalgia: il Cinema è un’arte giovane ed è un’industria importante.

Anche in Italia può superare la stasi, purchè non perda i luoghi dell’incontro col pubblico. Perciò, quando se n’è presentata l’occasione grazie all’Europa e alla Regione, in Apulia Film Commission abbiamo pensato di dare una mano alle sale che restino o diventino “d’Autore”. Li chiamiano “fondi strutturali europei”. Bene, cosa c’è di più strutturale di una comunità che custodisca la chance sociale, culturale, urbanistica di un cinema attivo?

Oscar Iarussi - Presidente Apulia Film Commission