{affiliatetextads 1,,_plugin}«Invece - scrive ancora Albano - gennaio è trascorso e gli utenti ne pagano le conseguenze, sia in termini economici che di disagio; perché oltre a pagare come minimo 40 euro in più, sono costretti a cambiare treno con tutti i bagagli a Bologna o a Milano e, in ques’ultimo caso, ad impiegarci 28 o 79 minuti in più, passando dalle precedenti 10 ore e 47 minuti, alle attuali 11 ore e 15 minuti, o 12 ore e 6 minuti. Credo sia opportuno riprendere la questione, sollecitando il rispetto degli accordi sottoscritti, per consentire a chi vuole partire dalle nostre località (o raggiungerle), di poterlo fare senza problemi e con rapidità».

«Bisogna fare, però, attenzione - conclude - anche alla sua collocazione oraria, che non può essere stravolta rispetto a quella precedente, per impedire che una sistemazione diversa, non funzionale alle nostre esigenze, possa essere di ostacolo alla sua utilizzazione e diventare un alibi per una sua soppressione definitiva. Come è successo tante altre volte».

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