«Il rallentamento nell’istituzione dell’agenzia nucleare è dovuta ad una precisa strategia del governo – spiega – che vuole assumere le decisioni solo dopo le elezioni regionali per non danneggiarne il risultato». «Questa strategia è stata concordata tra il governo Italiano e l’Enel, dopo il passo falso commesso dall’amministratore delegato dell’Enel Conti che in una trasmissione televisiva del 5 dicembre affermò che i siti erano stati individuati ma che «non li avrebbe mai detti nemmeno sotto tortura».

{affiliatetextads 1,,_plugin}Tra le regioni che Enel-Edf hanno identificato come siti potenziali per i reattori, secondo Bonelli, ci sono: Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Venezia), Caorso (Emilia Romagna), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche ), Montalto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) o sito tra Nardò e Manduria, Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia).

«Noi Verdi italiani attraverso la collaborazione con gli ecologisti francesi continuiamo la nostra operazione verità , perchè i cittadini hanno il diritto di sapere prima delle elezioni dove verranno realizzate le centrali nucleari in Italia», conclude Bonelli.

(C) lagazzettadelmezzogiorno.it