«La sua — attacca — non è cultura, ma incultura. La città di Bari viene umiliata da una politica culturale scellerata di Vendola e del suo assessore Godelli». Palese dà fuoco alle polveri dopo aver messo piede per la prima volta nel teatro, l’altra sera. «È un gioiello — dice — Merita di diventare il Teatro del Mediterraneo e la Regione ha il dovere di fare investimenti pesanti per aiutare Comune e Provincia di Bari nella gestione. Il cantastorie Vendola ha investito nel più importante teatro della Puglia appena 600mila euro nel bilancio 2009 e 500mila nel bilancio 2010. Una vergogna se si pensa che solo per la Primavera dei diritti (dieci giorni di spettacolini in concomitanza con la campagna elettorale fino al 28 febbraio), ha speso ben 560mila euro. E che per tre Notti Bianche ha sperperato 6,5 milioni di euro».

{affiliatetextads 1,,_plugin}La risposta del governo regionale è affidata all’assessore al Mediterraneo, Silvia Godelli. «Quando Rocco spara numeri a casaccio significa che sta provando a truccare le carte — taglia corto — La polemica sulla presunta insufficienza dei finanziamenti regionali sfiora il ridicolo, nella speranza che i pugliesi abbocchino e si dimentichino cosa è successo. Palese attacca in modo specioso, ma ben si guarda dal dire che la Regione ha speso 16 milioni per la ricostruzione del teatro; che il governo Berlusconi ha tacitamente fatto gli interessi dei Messeni Nemagna; che il ministro berlusconiano Sandro Bondi, d’accordo con il berlusconiano ministro Fitto, ha tenuto chiuso il teatro bello e pronto per un anno, pur di far dispetto alle amministrazioni di Bari e della Puglia»

L’assessore Godelli ricorda che è stato il governo Berlusconi a tagliare i fondi per lo spettacolo. Quindi, sottolinea, è il governo che deve finire sul banco degli imputati e non la Regione, visto che il Teatro Petruzzelli è di interesse nazionale, e non regionale. «Queste cose — conclude Silvia Godelli — Palese non le dice, ma in compenso in linea con le politiche xenofobe e criptorazziste del governo del Paese, contesta l’iniziativa “ Primavera dei Diritti” che la Regione, con plauso generale, sta lanciando in questi giorni a sostegno dei diritti fondamentali di tutti i cittadini, richiamandosi ai principi sacrosanti della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e proponendo un messaggio di civiltà al territorio e ai giovani».

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