«Sarebbe auspicabile allargare i confini della coalizione. Ma ciò - ha detto - non può avvenire ad ogni costo. Nessuna forza politica può porre veti alla riconferma di un presidente che ha dimostrato che si può fare del buon governo anche in una regione del Mezzogiorno». Franceschini, nel suo tour salentino, fianco a fianco a Guglielmo Minervini, candidato alla segreteria regionale della sua mozione, ha tracciato un bilancio lusinghiero dei primi quattro anni e mezzo di Vendola alla guida della Puglia: «E' stato un presidente che ha saputo dare qualità alla sua azione amministrativa - ha sottolineato Franceschini - ha dimostrato, tra le altre cose, che nel Sud è possibile anche puntare con successo sulla green economy. Oggi la Puglia - ha ricordato il segretario del Pd - è la regione leader in Italia per l'economia politica e l'energia rinnovabile. E' per questo che dobbiamo ripartire da Vendola».

Una linea confermata dalle parole di Minervini: «Partiamo dalle tante cose buone che sono state fatte - ha detto - le alleanze non si basino sulle poltrone ma sui programmi e sulla valutazione di questi cinque anni di governo».

Durante il suo tour gallipolino, Franceschini ha fatto il punto sulle alleanze in vista delle prossime regionali: «Non ci sarà un accordo nazionale. Ma faremo delle intese, regione per regione» ha chiarito il segretario nazionale del Pd. «Mi fa ridere Berlusconi che di giorno parla di federalismo e di sera tenta di fare degli accordi nazionali per le prossime regionali offrendo due regioni all'Udc o due alla Lega. Questo è puro centralismo»

Ma a far rumore è stata soprattutto la chiusura di Franceschini ad un "allargamento a tutti i costi" della coalizione. Un'affermazione che ha il sapore della sfida perché pronunciata proprio a casa di Massimo D'Alema. E' l'ex presidente del consiglio, infatti, il fautore del laboratorio pugliese. Quell'alleanza con l'Udc già sperimenta con successo alle provinciali di Brindisi. Alla base dell'accordo con i centristi, però, c'è proprio la mancata riconferma di Vendola. Ma Franceschini ieri ha deciso di mostrare i muscoli al Lìder Massimo. E dal palco di una gremita piazza Tellini ha detto: «Gallipoli non è la roccaforte di D'Alema. E' solo la sua città», ha detto parafrasando la stessa frase utilizzata da D'Alema alcuni giorni fa, durante una manifestazione elettorale organizzata a Ferrara, città di Dario Franceschini.

Ma non è stata solo la location scelta dai franceschiniani a far litigare il Pd. Al centro della polemica era finito anche l'incontro privato organizzato tra il segretario Pd e il presidente della Provincia di Lecce, Gabellone eletto nelle fila del Pdl. Incontro annullato nel pomeriggio di ieri: «Per sgomberare il campo da almeno uno dei tanti elementi di polemica interna del Pd ho deciso di rinunciare al confronto con il leader del principale partito di opposizione», ha dichiarato Gabellone.

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