Al Consiglio dei Ministri poco più di mezz’ora è bastato per mettere in piedi il “broglio di Stato”. Il CdM ha infatti approvato il ddl interpretativo della normativa elettorale per elezioni regionali, varando il decreto “broglio di Stato” per rimettere in corsa il listino di Roberto Formigoni in Lombardia e la lista provinciale del Pdl di Roma a sostegno di Renata Polverini.

Una decisione presa al termine di una giornata convulsa, che ha visto l’ultimo atto nella sala dei ministri di Palazzo Chigi. Fino all’ultimo, il testo è stato limato e rivisto, tenendo conto delle indicazioni del Quirinale che aveva messo in chiaro la sua disponibilità a valutare esclusivamente un provvedimento interpretativo e non innovativo delle norme che regolano le procedure per la presentazione delle liste elettorali.

Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri “sana” sia la situazione del Lazio sia la situazione della Lombardia. In tutto sarebbero tre articoli, di cui il primo conterrebbe 4 commi costituendo il cuore del provvedimento.  E’ confermata la data delle elezioni per il 28 e 29 marzo. La norma che scioglie il nodo del Lazio prevede che i termini orari per la presentazione delle liste si intendono rispettati con ‘il comprovato ingresso nei locali del competente tribunale o Corte d’appello, entro l’orario previsto, dei delegati incaricati della presentazione delle liste’. Qualora, anche con l’orario di ingresso rispettato, per un motivo qualsiasi non fosse stata effettuata la consegna effettiva alla cancelleria delle liste e della relativa documentazione, questo può essere fatto ‘comunque entro 24 ore dalla scadenza del termine’.

{affiliatetextads 1,,_plugin}La norma che sana il problema della lista Formigoni in Lombardia prevede che la veridicità delle firme e la loro autenticazione non sono inficiate dalla presenza di ‘irregolarità formali’ come la non leggibilità del timbro dell’autorità autenticante, o dei dati relativi alla sua qualifica o al luogo.

Un capolavoro di democrazia, dunque. Con un tocco di pennello finale: nella cui premessa si precisa, pure, che il provvedimento è volto ad assicurare l’esercizio dei diritti di elettorato attivo e passivo tutelati dalla Costituzione.

Ci sono cittadini che fanno la fila, pagano le multe, rispettano le regole e quando non lo fanno ne pagano le conseguenze. Ce ne sono altri che non solo non le rispettano, ma oltretutto le cambiano a proprio piacimento.

Adesso è il momento che il centrosinistra si prepari e organizzi una mobilitazione democratica, ferma e serena per riaffermare il diritto costituzionale che viene ancora una volta calpestato. Sperando che l’Italia torni ad avere la schiena dritta e a scrollarsi di dosso questa vergogna.

Marco Furfaro - www.Sinistraeliberta.eu