“Dopo il risultato elettorale c’è da augurarsi un qualche cambiamento e anche una maggiore determinazione degli esponenti del Pdl a difendere la propria terra da decisioni governative così dannose. Cosa farà l’Amministrazione Provinciale di Foggia per difendere la riserva marina e il rapporto turismo-beni naturali che fa delle Tremiti un punto di riferimento mondiale? Come reagiranno i parlamentari europei del Pdl che si sono rivolti alla Commissione Europea? E qualcuno dei tanti onorevoli e senatori pugliesi vorrà chiedere conto ai Ministri ed al Presidente del Consiglio italiano?”, si interroga Losappio

LEGAMBIENTE: UNA VERGOGNA – Tra nucleare e petrolio, si continua a pensare soluzioni inefficaci per la lotta ai cambiamenti climatici e per la sicurezza energetica del nostro Paese. La società petrolifera Petroceltic Elsa potrà sondare il mare tra il Gargano e le Isole Tremiti, a 12 chilometri dall’arcipelago e a 11 dalla costa, alla ricerca del petrolio: l’ufficio Valutazione di Impatto Ambientale del ministero dell’Ambiente ha infatti espresso parere positivo alla richiesta della società irlandese. “L’unica parvenza di buon senso che il ministero ha manifestato è relativa all’obbligo per la società di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei. L’area prescelta, infatti, è antistante al tratto di costa in cui nello scorso dicembre si spiaggiarono nove capodogli”. “Non si può negare che in Italia ci sia bisogno di investimenti nel settore energetico, ma di certo non nel petrolio, una fonte il cui utilizzo va in direzione opposta rispetto agli impegni presi dal nostro Paese con la firma del protocollo di Kyoto. – dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – Inoltre, sembra che a nessuno interessi l’impatto ambientale che queste operazioni comporterebbero, oltre che nella prima fase di di ricerca di idrocarburi, soprattutto in quella della costruzione di piattaforme petrolifere che trasformerebbero il territorio in un distretto petrolifero, danneggiando il turismo, la salute dei cittadini e la pesca. E’ una vergogna pensare ancora a deturpare le bellezze della nostra Regione. Le Isole Tremiti, in particolare, rappresentano una vera ricchezza per l’Italia dal momento che lì sorge una delle tre aree marine protette pugliesi”. Le compagnie petrolifere pagheranno allo Stato circa il 30% tra royalties e tasse, mentre alla nostra regione resta solo l’1%. In altri Paesi del mondo si pagano dal 30% all’80% di royalties come ricompensa per i danni ambientali. Vista la penuria di petrolio da noi, il basso costo è l’unica ragione che rende interessante la nostra area regionale agli occhi dei petrolieri. “Legambiente ribadisce l’importanza di tutelare le aree protette e incentivare la produzione e l’uso delle fonti rinnovabili. Dal dossier ‘Comuni Rinnovabili 2010′ emerge che la Puglia vanta 3,95 MW di idroelettrico, 95,19 di solare fotovoltaico, 1128,75 di eolico, 139 di biomasse e che i Comuni con il più alto numero di MW installati di eolico sono tutti pugliesi. Il comune che registra la maggiore potenza installata è Troia (FG), con i suoi 171,9 MW. Seguito da Minervino Murge (BT) con 116,4 MW e dal Comune di Sant’Agata di Puglia (FG) con 97,2 MW. Il nuovo scenario delle fonti rinnovabili sta facendo riscoprire nuove strade da intraprendere per rendere più moderno, efficiente e anche sostenibile il sistema energetico – continua Tarantini – E che dovrà passare per tanti piccoli impianti per creare una vera e propria ‘generazione distribuita’, un espediente che non si basa più su pochi grandi impianti produttivi, ma integra e connette alla rete di distribuzione elettrica una miriade di impianti di piccola o media dimensione che utilizzano fonti rinnovabili. Pertanto, dati in mano, – conclude Tarantini – non possiamo che opporci a quest’ennesimo scempio e, come ci siamo battuti contro le piattaforme petrolifere nel Mar Grande a Taranto e al largo di Monopoli, assumiamo la stessa posizione per le trivelle alle Tremiti: siamo pronti a manifestare al fianco dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.”

{affiliatetextads 1,,_plugin}IL COMITATO PER LA TUTELA DEL MARE GARGANICO: UN DANNO ENORME PER L’AMBIENTE – Ad appena pochi giorni dal “no fermo e deciso” pronunciato dal Comitato per la tutela del mare del Gargano e da numerosi esponenti politici della Capitanata, riguardo la possibilità di autorizzare alla ricerca di petrolio la società irlandese “Petroceltic Elsa” nel mare compreso tra i laghi di Lesina e di Varano e le Isole Tremiti su una superficie di 528 chilometri quadrati, “abbiamo appreso preoccupati e amareggiati, da notizie di stampa, che l’ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente ha espresso parere positivo alla richiesta della società irlandese, subordinandolo semplicemente all’obbligo di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei”. “Il nostro no – dice Michele Eugenio Di Carlo, Presidente Comitato tutela Mare del Garganodice – è motivato dalla considerazione che l’attività iniziale di studi geologici esplorativi del sottosuolo minerario, attraverso prospezioni sismiche che generano onde sonore, potrebbe essere stata la causa dello spiaggiamento dei noti sette capodogli e dalla constatazione che gli eventuali esiti positivi delle prospezioni sismiche darebbero il via alla perforazione del fondo marino, fino a 4000 metri di profondità, con la costruzione di infrastrutture petrolifere lungo le linee costiere pugliesi e gravi danni all’ambiente, alla fauna e alla flora marina con negative ripercussioni per l’economia turistica e lo sviluppo sostenibile del territorio. Per questo, il Comitato per la tutela del mare del Gargano lancia un accorato appello affinché i Sindaci dei comuni del Gargano, il Presidente del Parco Nazionale del Gargano, le istituzioni della Capitanata, i consiglieri provinciali, regionali e i parlamentari della Capitanata, le associazioni ambientaliste locali e nazionali, l’ Associazionismo Attivo del Gargano, il mondo della cultura, la società civile, le forze produttive turistiche, il mondo sindacale, mettano in campo tutte le iniziative democratiche possibili, affinché il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, nonostante il parere positivo espresso dall’ufficio di valutazione di impatto ambientale, non firmi l’autorizzazione a sondare, ai fini della ricerca di petrolio, il mare del Gargano.

LE ISOLE TREMITI (dette anche Diomedee) sono un arcipelago dell’Adriatico, sito a 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano (Lago di Lesina) e a 24 ad est della costa molisana (Termoli).
L’arcipelago, composto dalle isole San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa, costituisce il comune di Isole Tremiti, sotto la giurisdizione della provincia di Foggia. Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gargano e dal 1989 è riserva marina. Per la qualità delle sue acque di balneazione, che assumono colori diversi a seconda della vegetazione presente, l’arcipelago è stato più volte insignito della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.

Nicoletta Marchitelli - http://www.sanmarcoinlamisweb.it/