"Nel merito - prosegue Scajola - il ritorno al nucleare è un punto fondamentale del programma del governo Berlusconi, indispensabile per garantire la sicurezza energetica, ridurre i costi dell'energia per le famiglie e per le imprese, combattere il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra secondo gli impegni presi in ambito europeo".

{affiliatetextads 1,,_plugin}Dopo aver chiarito che l'esecutivo "impugnerà tutte le eventuali leggi regionali che dovessero strumentalmente legiferare su questa materia strategica per il Paese", il ministro conferma che "al prossimo Consiglio dei ministri del 10 febbraio ci sarà l'approvazione definitiva del decreto legislativo recante tra l'altro misure sulla definizione dei criteri per la localizzazione delle centrali nucleari".

"La questione nucleare è di rilevante importanza per le strategie di politica economica ed energetica del governo, e investono un punto fondamentale nei rapporti fra competenze statali e regionali. L'art. 7 del decreto-legge n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008, definisce la strategia energetica nazionale posta in essere, perseguendo, fra l'altro, l'obiettivo della realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare", aggiunge Scajola ricordando poi che "sulla medesima questione si è già pronunciata nel senso esposto la Corte costituzionale".

"Un atto fascista e fuori dalla democrazia", denuncia il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. "E' sempre più evidente, ormai, la volontà di mettere i cittadini italiani davanti al fatto compiuto rispetto alla costruzione delle centrali nucleari, imponendole con l'esercito ed ignorando completamente la democrazia e le scelte delle regioni. Viene da chiedersi dov'è finito il tanto declamato federalismo di cui una delle forze della maggioranza, la Lega, ha fatto il proprio oggetto sociale".

(C) Repubblica.it