Non è un caso che la compattezza del partito sulla sfida leccese sia considerata una priorità anche dalla segreteria regionale. Pur non avendo partecipato all’incontro, Sergio Blasi aveva già garantito alla vicepresidente un sostegno assoluto qualora avesse detto sì.

Chiaramente ora la palla passa alla candidata in pectore per le primarie del centrosinistra che si dovrebbero tenere a metà Gennaio. Data tecnicamente ufficializzata da un comunicato stampa di coalizione della settimana scorsa. Il problema è che però già 5 anni fa la Capone si era candidata nelle primarie allora vinte da Rotundo che poi a sua volta venne sconfitto da Perrone nella corsa a Palazzo Carafa. E' lecito pensare che per la Vice Presidente sarebbe meglio una investitura fuori dal gioco delle Primarie dato che qualcuno nel PD pensa comunque di presentare più candidati di partito. Attualmente quindi Loredana Capone, da giovane ex vice presidente della Provincia seppur sconfitta nelle elezioni 2009 contro Gabellone, è diventata Vice Presidente della Regione con una buona riconferma elettorale del 2010. Diciamo perciò che avrebbe un futuro roseo dinnanzi a se senza impelagarsi in una partita comunque rischiosa come quella delle comunali del capoluogo salentino.

E nel caso in cui si debba candidare a Sindaco, dovrebbe dimettersi dalla carica regionale? Non è certo una scelta facile per una delle più vendoliane del PD che oltre a molti successi ha collezionato già abbastanza insuccessi.

E come fare con le primarie? Sono oramai ufficiali, non sarebbe elegante per il PD indicare la candidata senza passare per la più democratica delle vie. A questo punto sarebbe una soluzione per il partito di Bersani quella di indicare una sola candidata nelle primarie di coalizione che probabilmente saranno contro Salvemini (area Sel) e sperare che la Capone vinca. E magari riuscire anche a convincere il terzo polo a confluire su di lei in caso si giunga al ballottaggio. Ma la strada per questi discorsi è ancora molto lunga.