ALBERONA – Il pancotto, la cotenna, la pancetta soffritta, la cotica, il fritto e la brace: il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio, Alberona fa la festa al maiale e ne offre tutto il meglio in un percorso di degustazioni fatto di cinque tappe e affidato ai ristoratori del luogo. La grande festa dei fuochi di Sant’Antonio, oltre al gusto di tradizioni e tipicità, offrirà anche lo spettacolo di giocolieri, musici, trampolieri, giullari e mangiafuoco che attraverseranno le vie del paese. Gli sbandieratori, i tamburi e le chiarine del gruppo Liu.Bo di Lucera annunceranno l’accensione dei fuochi assieme agli artisti di strada provenienti da Molfetta.

Si comincia alle ore 16, quando in ogni rione dell’antico borgo medievale si potranno ammirare le opere in legno cui più tardi si darà fuoco. Ogni quartiere prepara un falò diverso per tema, forma e grandezza, partecipando all’assegnazione dei diversi premi. Il gruppo autore del falò più bello si porta a casa niente meno che…un maiale intero. Dopo il tour della giuria, alle ore 17, i fuochi cominceranno a illuminare il borgo e prenderanno il via le degustazioni. Ai visitatori sarà consegnata una mappa che li guiderà attraverso i punti in cui si potranno gustare le diverse pietanze: il pancotto con fritto di maiale, la pampanella di maiale al forno, pasta e rape condite con pancetta soffritta di maiale, carne di maiale alla brace e, infine, cotica di maiale e fagioli.

{affiliatetextads 1,,_plugin}L’anno scorso, il falò più bello (quello che riuscì ad aggiudicarsi il pezzo migliore del maiale esposto in Piazza Civetta) aveva le sembianze di un Ape Car: un vero e proprio tre ruote realizzato totalmente in legno. Un omaggio, tra sacro e profano, al design italiano e al santo del giorno, Antonio Abate. Anche quest’anno, il 17 gennaio alberonese sarà un inno alla tradizione e ai sapori della terra con un tocco di creatività. Come da antica usanza, accanto ai molti covoni ci sarà la carne di maiale pronta a essere cotta sulla brace per essere degustata assieme a un buon bicchiere di vino. Tutta la comunità alberonese partecipa all’evento, dai volontari di Proloco e Protezione Civile ai soci dell’associazione “Giovani nel tempo”.

Suggestiva la visione del paese da lontano, col borgo che sembra prendere fuoco come una torcia e il cielo rischiarato da venature di giallo e di rosso.