In quell’anno la Confraternita volle parificare il numero di coppie di confratelli alle poste del rosario mariano, che all’epoca contemplava solo i misteri dolorosi, gaudiosi e gloriosi (quelli «della Luce» furono aggiunte in seguito da Giovanni Paolo II). Ma secondo gli atti pubblicati da Nicola Caputo nei suoi libri, le coppie di confratelli in processione la notte del Giovedì Santo avrebbero, in passato, superato anche le attuali quindici: nel 1951 se ne possono contare ben 24.

Un’altra novità sarebbe stata, secondo le voci circolate giorni addietro, la volontà dei confratelli della Città vecchia di riportare la processione dell’Addolorata in via Di Mezzo, riaperta al transito dopo anni di lavori. Un ritorno auspicato da giovani e anziani: via di Mezzo è stata infatti uno dei centri vitali della Città vecchia del passato e non è raro trovare nei filmati degli anni settanta e ottanta immagini della processione nel tratto alle spalle delle case popolari. Tutto sarebbe poi svanito improvvisamente con l’arrivo della notizia di lunedì del pericolo di crollo di uno stabile poco distante da San Domenico e del conseguente rischio di abbandono del pendio. Una vicenda ormai risolta, com’è noto, grazie all’intervento del priore Antonio Liuzzi e dell’amministrazione comunale.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Le novità del 2010 coinvolgono anche i complessi bandistici che accompagneranno con le tradizionali marce funebri le due processioni ed il pellegrinaggio dei «perdune» del Carmine che dalle 15 di Giovedì santo visiteranno i Sepolcri della Città nuova e del Borgo antico. La prima ad esibirsi sarà la banda di Maria SS. Addolorata diretta dal maestro Nicola Orlando a cui spetterà eseguire le marce mentre le poste dei confratelli uscendo dai due portoni della chiesa del Carmine cominceranno la tradizionale «nazzecate» verso i Sepolcri allestiti nelle chiese.

Nella Città vecchia sarà nuovamente aperta la chiesa di San Michele e grazie anche al contributo della confraternita del Carmine e dei cavalieri di Malta, anche la chiesa che ospita la statua dell’Immacolata avrà un altare della reposizione davanti al quale si inginocchieranno «le perdune». Altri due i complessi bandistici impegnati dalla mezzanotte con il corteo della Vergine Addolorata: il complesso bandistico «Giovanni Paisiello» diretto dal maestro Vincenzo Simonetti e l’orchestra di fiati «Santa Cecilia» guidata dal maestro Giuseppe Gregucci. Quest’ultima sarà presente anche nella processione del Venerdì Santo: una doppia presenza che corona l’anno dell’incisione del loro primo lavoro dedicato alle musiche della Passione tarantina. Con il complesso «Città di Taranto-Domenico Lemma» ed il ritorno del complesso bandistico di Ceglie Messapica si comporrà infine il resto della processione dei Misteri.

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