Tutti insieme, a piedi, percorrono i sette chilometri che separano Pietramontecorvino dal sito archeologico di Montecorvino. PROCESSIONE NEL GRANO. Per arrivare lassù, ai piedi di un’antica torre che domina sui ruderi di un’antica città e si staglia possente nel cielo, devono camminare in mezzo alla campagna, in un sentiero di terra battuta, attraversando il mare verde dei campi di grano ancora fresco. Il culto di Sant’Alberto si rinnova dal dodicesimo secolo, con alcune importanti evoluzioni nel corso del tempo. La tradizione vuole che, nel 1889, in seguito a una grave siccità, il popolo invocò l’aiuto di Sant’Alberto. Il santo apparve in sogno a due donne, dicendo loro che i fedeli avrebbero dovuto compiere un pellegrinaggio penitenziale ai ruderi di Montecorvino. Così fu e, il 16 maggio di 121 anni fa, il popolo di Pietramontecorvino, assieme ai fedeli giunti da Motta e Volturino, s’incamminò verso Monte Corvino portando con sé la statua del patrono. Al ritorno il paese arrivò la tanto sospirata pioggia.

{affiliatetextads 1,,_plugin}TRA PAGANESIMO E CRISTIANITA’. L’usanza del palio ha origine dalla tradizione pagana in uso anticamente come rito propiziatorio della fertilità, confluito poi nella pratica cristiana. Le donne offrivano al santo i loro fazzoletti per chiedere che il patrono proteggesse i loro uomini in guerra. I palii, che oggi sono molti e raggiungono in alcuni casi i 20 metri, permettevano a chi restava in paese e non poteva partecipare alla processione, di individuare e di seguire la statua di Sant’Alberto a chilometri di distanza. Il palio veniva vestito con scialli e fazzoletti tenuti insieme con fasce per neonati. La raccolta dei fazzoletti per molti giovani era forse l'unica occasione per conoscere e incontrare le donne, il cui nome veniva appuntato a un angolo del fazzoletto su un pezzo di carta ed inserito poi, durante la vestizione, sotto la fascia con cui era avvolto il palio. A Montecorvino, dopo la messa, si svolge una cerimonia propiziatoria: la statua del santo viene portata ai quattro lati dei ruderi dell’antica cattedrale e posizionata con il viso rivolto ai campi per impartire la benedizione ai raccolti. Settimana identitaria: musica, convegni, giochi ed escursioni Concerti di Fabio Ricci, Alberto Fortis, Achtung Babies e Terramia Palio medievale e il raduno di Motoincontriamoci