«Protestiamo per la politica del Governo - spiega il poliziotto - perché è una politica fatta di tagli che favorisce le ronde, anziché incentivare attenzione ai corpi di Polizia che, come in Puglia, hanno difficoltà concrete. E penso al ritardo di sei mesi nel pagamento di indennità accessorie, come le indennità di missione».

«Inoltre protestimao per il rinnovo del contratto di lavoro (fermo da due anni) e perché il Governo nella Finanziaria non ha nemmeno previsto i fondi necessari per il rinnovo contrattuale. Poi - continua Michele Orlando - c’è la questione del riordino delle carriere. Un intervento che è necessario per la progressione di carriera e per rendere funzionale l’organizzazione della Polizia di Stato. Per esempio, un sostituto Commissario che deve fare ancora 10 anni di lavoro non ha davanti a sè alcuna progressione di carriera. E c’è una grande confusione di ruoli, nel censo che c’è pochissima differenza tra le varie figure. Pensate che ci sono 19 qualifiche, dall’agente fino all’ispettore superiore. Ebbene, noi chiediamo che il numero delle qualifiche venga ridotto e "spalmato" più coerentemente lungo la carriera di ogni agente».
«Tornando al contratto - afferma il sindacalista dei poliziotti - Allo stato noi abbiamo due contratti: uno che riguarda il pubblico impiego e uno che riguarda la specificità del nostro impiego. Su questo capitolo il Governo non ha messo nulla o, meglio, ha previsto un aumento di 4 euro. Ripeto: di 4 euro! E tutto ciò mentre gli organici sono ridotti fino a meno del 30% e non si prevedono nuove assunzioni».

di MARISA INGROSSO - lagazzettadelmezzogiorno.it