Partito Democratico - Circolo di Massafra

Al Presidente della Repubblica Italiana On. Giorgio Napolitano

Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana Sen. Renato Schifani

Al Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana On. Gianfranco Fini

Al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi

Il 3 ottobre scorso, al centro della città di Barletta, una palazzina è crollata uccidendo 5 donne, 4 delle quali lavoravano in nero in un maglificio.

Queste morti bianche sono la chiara conseguenza di due effetti concatenati, da una parte le scarse risorse economiche del datore di lavoro e dall’altra le precarie condizioni di staticità dello stabile in cui lavoravano.

La causa dell’incidente è da attribuirsi ad un tessuto urbanistico non mantenuto in maniera adeguata. Questa è la condizione in cui si trovano gran parte delle nostre città, compresa la nostra Massafra.

La responsabilità morale della morte di queste persone ricade sullo Stato e sugli enti preposti alla vigilanza e all’applicazione delle normative di prevenzione e sicurezza.

Molti sono i palazzi vetusti, cui necessariamente vanno applicate in maniera rigida le norme legislative in materia di manutenzione degli immobili.

Inoltre, c’è da tener presente la situazione sociale nella quale versavano quelle famiglie, che le ha condotte ad accettare quel lavoro in nero, sottopagato ed a quelle condizioni.

È diffusa, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, come nel resto del Paese, la drammatica opzione di dover scegliere se insediare la propria attività manifatturiera in un’area industriale, in un’area artigianale o sotto una palazzina al centro della città.

Non è ammissibile che vi siano, ancor oggi, nel terzo millennio, norme che consentano lo svolgimento di attività produttive e manifatturiere sotto alcuni palazzi adibiti anche ad abitazione.

Il Consiglio Comunale di Massafra chiede che la magistratura accerti le responsabilità di questa immane tragedia e che lo Stato dimostri la sua effettiva presenza, applicando le norme in materia di sicurezza sul lavoro e riconoscendo alle morti bianche lo status di vittime di causa di servizio per aiutare le loro famiglie, come si fa con i militari caduti, almeno fino a quando non metteremo in sicurezza il tessuto urbano delle nostre città.