La dipendente comunale andata in pensione, dopo averci comunicato verbalmente che non avrebbe più potuto svolgere il servizio per motivi di salute, ha prodotto tutti i relativi certificati medici che sono stati messi agli atti. Se conoscessero leggi e regolamenti, quei signori saprebbero che non è possibile affidare il servizio al personale delle Borse Lavoro. La cuoca, inoltre, è una dipendente comunale di categoria ‘B’ e nessun dipendente di categoria ‘A’ ha dato il proprio assenso a occuparsi del servizio”, spiega il sindaco. “La nostra bacheca comunale – afferma il primo cittadino – è ormai diventata un compendio di informazioni destinate ai consiglieri d’opposizione per far comprendere loro delle regole che dovrebbero conoscere bene, visto che si candidano ad amministrare.

Voglio informarli di un’altra cosa: anche le luminarie che hanno reso più bello e luminoso il nostro centro storico non costituiscono uno sperpero, poiché sono state messe a disposizione gratuitamente da un cittadino rosetano. Il loro funzionamento ha un costo risibile. Le abbiamo tenute accese oltre l’estate per rispondere a una richiesta del comitato Madonna della Consolazione e per dare una degna cornice a eventi importanti, che si sono tenuti in settembre, come l’inaugurazione del Sentiero Frassati e la Rassegna del Tartufo che hanno promosso anche al di fuori dei confini regionali il nostro paese e il suo patrimonio culturale e ambientale”, continua Apicella. “L’opposizione insinua dubbi di legittimità anche sull’assegnazione dell’incarico di rilevatore del censimento a un consigliere comunale: l’articolo 63 del decreto legislativo 267/2000 è molto chiaro in tal senso, non c’è alcuna incompatibilità tra le due funzioni e il Comune di Roseto Valfortore si è limitato a stilare la graduatoria dei richiedenti che avevano i titoli e il diritto di potersi candidare a svolgere l’incarico di rilevatore”.

“Nelle ultime settimane, i consiglieri Pdl e il loro portavoce prima ci hanno detto che, se fosse per loro, in paese non si dovrebbe più organizzare e sostenere alcuna attività culturale, poi che bisognerebbe rinunciare perfino alla pubblica illuminazione per risparmiare qualche decina di euro: vogliono un paese triste e al buio”. “Come ho già avuto modo di spiegare, ed è bene ribadirlo, Roseto è uno dei pochi comuni che, nonostante i tagli operati dal governo Berlusconi, ha deciso di incentivare il risparmio e la crescita eliminando l’addizionale Irpef e non operando alcun aumento delle imposte comunali. A Roseto siamo riusciti a non chiedere ulteriori sacrifici ai nostri cittadini e intendiamo continuare su questa strada. Altro che sprechi e sperperi!”