Il Pd, in quanto forza politica unitaria e collettiva, è del tutto assente. Gli organismi dirigenti, sino ad oggi, non hanno nemmeno sfiorato un argomento su cui si stanno, evidentemente, svolgendo giochi sotterranei che non potranno che avere ripercussioni negative sulla tenuta del Pd ionico.

Di qui la domanda: che fine ha fatto il Pd ionico? Esiste ancora un Pd ionico oppure è, oramai, definitivamente legittimata l’esistenza di un coacervo di fazioni, di correnti, di centri di potere (chiamiamoli come vogliamo) all’interno di uno stesso partito? Questo è il punto che pongo personalmente da mesi a questa parte. Si tratta di un punto fondamentale. In discussione è la natura stessa del progetto del Pd.

Se qualcuno, abilitato a farlo e tenuto per dovere di ufficio, volesse rispondere, gli sarei profondamente grato. Ma ad essergli grato sarebbero, soprattutto, tanti militanti che assistono sempre più sconcertati a un modo di fare politica che è causa non ultima del distacco tra la politica stessa ed i cittadini.

Luciano Mineo