La richiesta di riunire intorno ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti al fine di coordinare gli interventi necessari a far fronte alla frana di Montaguto, in provincia di Avellino, che ormai da quasi un mese impedisce i collegamenti tra la Puglia e Roma, è giunta questa mattina dall’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati che ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso.
Nella sua lettera, l’assessore Amati chiede ufficialmente e con sollecitudine la convocazione di un incontro tra quanti hanno la possibilità e il dovere di intervenire in una situazione di emergenza in cui sono state compromesse due importantissime reti di comunicazione tra la Puglia e la Campania, ovvero la Strada Statale 90 e la Ferrovia Benevento – Foggia che di fatto collega tutta la Puglia con Napoli e Roma.
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Stop alle lunghe trafile burocratiche e alle spese onerose per importare dall´estero farmaci a base di cannabis per i malati terminali. Da oggi paga la Regione Puglia. La delibera di giunta firmata a febbraio dall´assessore alla salute Tommaso Fiore autorizza l´erogazione dei cannabinoidi a scopo terapeutico a carico del servizio sanitario regionale, uno degli ultimi atti del I governo Vendola. In realtà il provvedimento si limita a recepire un decreto ministeriale del 2007, ma costituisce uno dei testi più avanzati in tutta Italia sull´utilizzo clinico della cannabis. Come la Puglia solo la Toscana.
Dal Partito degli operatori della Sicurezza e della difesa riceviamo: Se a una cena tra amici qualcuno vi raccontasse che la Camera dei deputati spende circa 9000 euro al mese per pagare l’affitto di un ufficio per ogni deputato probabilmente non ci credereste, ma a darne notizia ci ha pensato l’on. Gianfranco Fini! Sembrerà incredibile ma, dopo tanto sperpero di denaro pubblico, non poteva mancare un po’ di austerità a danno dei marinai della Marina Militare, lavoratori che come tutti i militari non hanno un sindacato.
Archiviate le elezioni regionali, a palazzo Dogana torna in primo piano il tema delle deleghe scoperte da tempo - Turismo e Lavori Pubblici - o che lo saranno a breve, e cioè il Bilancio e Programmazione. Leo Di Gioia attende solo la proclamazione ufficiale consigliere regionale per far partire la lettera di dimissioni da assessore provinciale. Ma il presidente Pepe, visto il quadro generale che si è delineato in piazza XX Settembre, sembra obbligato, più che a qualche sostituzione, a procedere con un più ampio e difficile rimpasto di giunta. Con le regionali gli equilibri interni al Pdl sono cambiati. Insieme a Lucio Tarquinio, gli azionisti di maggioranza del partito - con l'elezione in via Capruzzi di Gatta e Di Gioia - sono lo stesso Pepe e Salvatore Tatarella, che non nasconde l'ambizione di tornare ad essere leader di calibro regionale.
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La sanità italiana è spezzata in due anche in fatto di Ru486: al centro nord è già arrivata o è stata ordinata quasi ovunque, al sud ad oggi è disponibile solo nella Regione del governatore Nichi Vendola. Ieri i centralini del policlinico di Bari hanno ricevuto decine di chiamate da donne calabresi, campane, lucane, che chiedevano informazioni o appuntamenti per prendere la pillola abortiva, così si è deciso di attivare una linea telefonica dedicata a queste persone. Si profilano emigrazioni sanitarie, almeno fino a quando le altre Regioni del sud non saranno pronte. Ovunque si stanno preparando le linee guida ma si prevedono tempi molto diversi tra una realtà e l'altra per l'avvio della somministrazione.
Scivola, eccome se scivola. Cinque metri al giorno, il Subappennino scende a valle a questa velocità di crociera. Sembra incisa con il bisturi la montagna fra Panni e Montaguto che dal 10 marzo deve fare i conti con il movimento franoso più devastante degli ultimi vent’anni. Una frana annunciata, dall’evoluzione scontata se solo i governi del te rritorio l’avessero considerata di un minimo di attenzione. Perché ne aveva lanciati tanti di segnali di insoff erenza. È da almeno cinque anni che l’area interna dei Monti dauni a cavallo con l’Irpinia ha i suoi dolori di pancia. Proprio fra Montaguto e Panni, dove oggi i binari della ferrovia hanno dovuto sloggiare in tutta fretta per far posto a milioni di metri cubi di fango e detriti vomitati dalle viscere della montagna per un fronte largo almeno trecento metri.
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