Per quasi anni ci siamo convinti, dietro consiglio del Presidente del Consiglio Berlusconi, che la crisi non toccava l'Italia. L'Italia era la nazione dell'ottimismo, della crisi celata e nascosta dalle notizie stupide e senza senso del Tg di Minzolini, rimbambita da Simona Ventura e Studio Aperto, addormentata dalle dichiarazioni degli esponenti del centrodestra che asserivano come "l'Italia stia uscendo dalla crisi meglio degli altri", "ci sono segnali di ripresa che si consolideranno in futuro", "i conti pubblici sono apposto" e "ci penso io a salvare le aziende chiamano Putin". Chiaramente chi pensava che forse la crisi era in realtà presente nelle aziende del Paese era il solito "disfattista", "colui che crea allarme sociale" ovviamente "così accecato dall'invidia e dall'odio da non vedere che il Paese è solido e competitivo".
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La vicenda Cloro Rosso dovrebbe chiudersi positivamente. L'incontro di stamattina fra il sindaco di Taranto Ezio Stefàno e i ragazzi del centro sociale ha avuto infatti un esito positivo. "Abbiamo trovato un accordo - fanno sapere i ragazzi del Cloro Rosso - firmeremo un protocollo d'intesa con l'amministrazione comunale che permetterà al Comune di Taranto di completare entro due mesi la messa a norma dell’ex scuola Martellotta, attuale sede del centro sociale con la nostra collaborazione".
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Asfissiata da “un’ansia disperata di impunità” (cui, pare, non riescano a far fronte nemmeno i trattamenti miracolosi della cervicalgia in uso negli Sport Village di mezz’Italia) , la nostra classe politica si accinge ad approvare una legge, quella sulle intercettazioni, che, a detta dei più, costituisce un vero e proprio disegno sovversivo dell’ordinamento democratico. Acclarato, ormai, come ciò desti notevole allarme nei corridoi dei palazzi di giustizia, altrettanto non può dirsi per quel 70% della popolazione italiana che si informa solo attraverso i notiziari televisivi.
"Il ddl intercettazioni così come presentato dal Governo rappresenta una minaccia per il buon esito delle indagini contro la criminalità, la corruzione, la mafia. La città di Bari intende mobilitarsi per salvaguardare l'autonomia, l'indipendenza e l'efficacia del lavoro della Magistratura e intende farlo con un gesto simbolico forte". Con queste parole il sindaco Michele Emiliano, intervenendo questa mattina al seminario organizzato dal Centro di documentazione Antonino Caponnetto, ha espresso la sua contrarietà intorno alla proposta di legge sulle intercettazioni.
ROSETO VALFORTORE (FG) – Il lancio di pezzi di pane, formaggio e verdura; l’erogazione di latte e di vino da zampilli appositamente installati: è questo il momento più caratteristico e suggestivo della festa patronale di Roseto Valfortore che si celebrerà mercoledì 26 maggio. Un giorno che, da sempre, il borgo delle rose dedica a San Filippo Neri. Dal mattino, e per tutta la giornata, Roseto Valfortore rinnoverà il proprio patto di fede e devozione con il suo patrono. Quando la statua del santo, portata in processione attraverso le vie del paese, giungerà in Piazza Castello, cittadini e visitatori potranno assistere al perpetuarsi dell’antico rito che prevede il lancio di pane, formaggio e verdura, oltre alla somministrazione di vino e latte.
BARI — Il sindaco della città metropolitana di Bari, Michele Emiliano, non usa mezzi termini sulla bozza della manovra finanziaria del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per i prossimi anni. «L’ennesimo bagno di sangue per i Comuni, ma questa volta reagiremo».
Sindaco, per quanto riguarda i Comuni, sembrano essere due i punti fondamentali della manovra: riduzione dei trasferimenti e consulenze, o impiego di personale a tempo determinato, dimezzati.
«Guardi, posso accettare questo piano fatto di lacrime e sangue per i Comuni a un solo patto: che gli stipendi di parlamentari, ministri, consiglieri regionali, presidenti di Provincia vengano equiparati a quelli di un sindaco di una città metropolitana che prende al mese 5.980 euro forfettari netti per 12 mensilità. Io non credo che l’attività di un parlamentare sia più impegnativa di quella di un sindaco di una città metropolitana che sta in trincea ogni giorno».
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