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  • Natale

Malika Ayane in concerto il 7 agosto a Ostuni (BR)

By Corrado de Belvis
Corrado de Belvis
Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
29 Giugno 2016
Visite: 1951

LocandinaMalikaOstuni.jpg

Continua inarrestabile il successo live di Malika Ayane, che domenica 7 agosto sarà on stage nella suggestiva cornice dell'Arena San Giovanni di Ostuni in occasione del Festival della Città Bianca 2016.

“Naif En Plein Air Tour”, il tour estivo della straordinaria cantante di origini marocchine, è un nuovo viaggio musicale che unirà le due anime di “Naif”, quella più acustica ispirata alle atmosfere delle sale da ballo anni sessanta, al varietà e ai ritmi tribali e caraibici insieme all'anima più randagia e urbana dai suoni elettrici e le influenze della club culture di Berlino e Londra. Uno spettacolo sorprendente che farà rivivere sul palco la magia e le sonorità del lavoro di studio.

Malika Ayane è riuscita in pochi anni a divenire una delle realtà più promettenti per il futuro della musica italiana, senza passare per i talent e dando vita a diverse collaborazioni con illustri artisti.

Non si può certo dire che la sua voce di passi inosservata, dato che un italiano su due sarebbe in grado di riconoscerne il timbro vocale tra decine di alternative proposte dalle radio italiane. La particolarità del suo nome viaggia in maniera direttamente proporzionale alla grazia infinita con cui la cantante è riuscita negli anni a conquistare sempre più persone, proponendo al grande pubblico una fortunata serie di perle musicali.

Straordinaria interprete, Malika mette d’accordo tutti e nel precedente tour è riuscita a raccogliere infiniti consensi, riproponendo i successi che sino ad oggi hanno reso brillante la sua ascesa nell’olimpo della musica italiana.

Sul palco, ad accompagnarla, una straordinaria band composta da: Carlo Gaudiello (pianoforte), Marco Mariniello (basso), Leif Searcy (batteria), Stefano Brandoni (chitarre), Giulia Monti (violoncello), Daniele Parziani (violino), Moreno Falciani, Andrea Andreoli e Giampaolo Mazzamuto (fiati) e Daniele Di Gregorio (percussioni).

Prevendite disponibili su Bazingaticket.com, Ticketone e nei punti vendita autorizzati dei due circuiti.

 

INFO

Arena San Giovanni

Contrada San Giovanni – Ostuni (BR)

Infoline: 3929358852 – 0831342532

 

PREZZI

Poltronissima Gold: 57,50 €

Poltronissima: 46 €

Gradinata non numerata: 34,50 €

Posto in piedi: 26,45 €

Sconfinamenti di Enza Piccolo. A Lecce e Gallipoli

By af
af
Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
28 Giugno 2016
Visite: 2547
  • Protezione minori
  • miti

Si intitola “Sconfinamenti” il nuovo libro di Enza Piccolo edito da Il Raggio Verde che il 29 giugno l’autrice sarà ospite alle Officine Culturali Ergot, Piazzetta Ignazio Falconieri 1b, nell’evento con la partecipazione della Casa delle Donne di Lecce, il 30 giugno invece Enza Piccolo presenterà il libro a Gallipoli nell’evento organizzato dall’associazione “La Fenice” presso la sede dell’associazione in via Filomarini, 65 .

Inserito nella collana “Corrispondenze Mediterranee” diretta da Ada Donno il libro raccoglie racconti e testi teatrali per raccontare sconfinamenti non solo nei diversi generi letterari trattati dall'autrice ma anche in relazione agli sguardi, diversi e profondi, sulla vita, sulla società umana al di là, appunto, di ogni confine.

A tal proposito scrive Ada Donno nella presentazione: “Romanzo? o una raccolta di racconti che fingono di essere un romanzo? o un romanzo nascosto tra i racconti e perfino una tragedia classica? Di cui s’insegue il filo, il motivo dominante, e il possibile nucleo narrativo attorno a cui avvolgerlo? In verità non saprei come descrivere una narrazione fatta di sconfinamenti, appunto, fra generi letterari, salti vertiginosi di registri narrativi e balzi temporali, se non come frantumi accostati che diventano metafora della precarietà conflittuale della condizione umana. Dove cronaca e storia, narrazione di sé e mito sconfinano l’uno nell’altro audacemente, tenuti insieme, sembrerebbe, da un’urgenza che si libera nella scrittura”.

Il libro, impreziosito dallo splendido scatto della fotografa romana Ines Facchin, diventa occasione per una riflessione critica del presente e sul senso della vita.

Sinossi

Il libro si apre con il racconto La forza della vita che mette insieme le storie di Alice, Giovanni, Giulio e la madre americana: storie che si intrecciano tra un passato doloroso da ricordare ma che finisce sempre con l’affiorare e un presente altrettanto faticoso da vivere, ma che vale sempre la pena vivere. La legge eterna del mondo è la violenza del potere che sorveglia e controlla le nostre esistenze- spiega l’autrice nelle note introduttive - il fil rouge di tutta la narrazione è proprio la violenza declinata in tutte le sue assurde forme, che sia insita nel nucleo familiare o atroce scenografia del presente come nel racconto La dona velata come pur nel racconto Je suis Paris che richiama alla mente la drammatica azione terroristica al Bataclan.

Dall’attualità si passa al passato accostando ai tre racconti della prima parte con tre testi teatrali dove resta la voce di chi lotta per stare al mondo. La seconda parte si apre, infatti, con il dialogo fra un profugo e l’uomo della strada: lo straniero, dopo aver perso tutto, chiede un’ospitalità che gli viene però negata. L’uomo sembra essere assuefatto alla violenza e prevale il disumano e l’orrido. Lo sguardo si volge indietro e attinge al mito di Ifigenia che rivela tutta la ferocia dei rapporti familiari. La madre uccide il padre per punirlo di un atroce delitto: il sacrificio della figlia a Diana. Con uno stratagemma divino Ifigenia si salva, ma chiede al re che le venga restituita la vita che le è stata negata. E dal mito, infine, alla letteratura ripercorrendo la storia di Don Chisciotte che incarna il rimpianto e il disincanto: il cavaliere è un folle che rimpiange l’età dell’oro, i valori cavallereschi, la pace e la giustizia. Ma gli ideali si scontrano con l’esperienza e con gli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo.

L’autrice

Laureata in lettere e in psicologia, Enza Piccolo vive a Trani.

Dopo l'insegnamento si è dedicata alla scrittura pubblicando testi teatrali, racconti e romanzi, accomunati da un filo conduttore: la critica del presente e la tensione verso il superamento di pratiche di assoggettamento che favoriscono una servitù volontaria a chi detiene il potere. Da qui la necessità di un gesto di rivolta e di liberazione per dare un senso alla propria esistenza. Il suo sguardo è rivolto all'attualità che affonda le sue radici nel passato. Dopo Eleonora Fonseca Pimentel ha ripercorso la vita di molte donne del Novecento, in grado di compiere una rottura col passato per generare

nuovi pensieri e nuovi modi di stare al mondo. Ha pubblicato: Dopo il buio, 2003 ed. Manni; Il viaggio di Chiara, 2004 ed. Bonanno; Sibille contro la guerra, 2005, Donne del Novecento, 2013, La partenza, 2014 con le edizioni Rotas. Con Il Raggio Verde edizioni ha pubblicato: Bloomsbury, 2006; Le nuvole non sempre le puoi guardare, 2007; Con Lydia, 2009; Eleonora Fonseca Pimentel martire per la libertà (da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale), 2009; 4 Donne e la Storia, 2010.

Sconfinamenti di Enza Piccolo. A Lecce e Gallipoli

By af
af
Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
28 Giugno 2016
Visite: 2785
  • Protezione minori
  • miti

Si intitola “Sconfinamenti” il nuovo libro di Enza Piccolo edito da Il Raggio Verde che il 29 giugno l’autrice sarà ospite alle Officine Culturali Ergot, Piazzetta Ignazio Falconieri 1b, nell’evento con la partecipazione della Casa delle Donne di Lecce, il 30 giugno invece Enza Piccolo presenterà il libro a Gallipoli nell’evento organizzato dall’associazione “La Fenice” presso la sede dell’associazione in via Filomarini, 65 .

Inserito nella collana “Corrispondenze Mediterranee” diretta da Ada Donno il libro raccoglie racconti e testi teatrali per raccontare sconfinamenti non solo nei diversi generi letterari trattati dall'autrice ma anche in relazione agli sguardi, diversi e profondi, sulla vita, sulla società umana al di là, appunto, di ogni confine.

A tal proposito scrive Ada Donno nella presentazione: “Romanzo? o una raccolta di racconti che fingono di essere un romanzo? o un romanzo nascosto tra i racconti e perfino una tragedia classica? Di cui s’insegue il filo, il motivo dominante, e il possibile nucleo narrativo attorno a cui avvolgerlo? In verità non saprei come descrivere una narrazione fatta di sconfinamenti, appunto, fra generi letterari, salti vertiginosi di registri narrativi e balzi temporali, se non come frantumi accostati che diventano metafora della precarietà conflittuale della condizione umana. Dove cronaca e storia, narrazione di sé e mito sconfinano l’uno nell’altro audacemente, tenuti insieme, sembrerebbe, da un’urgenza che si libera nella scrittura”.

Il libro, impreziosito dallo splendido scatto della fotografa romana Ines Facchin, diventa occasione per una riflessione critica del presente e sul senso della vita.

Sinossi

Il libro si apre con il racconto La forza della vita che mette insieme le storie di Alice, Giovanni, Giulio e la madre americana: storie che si intrecciano tra un passato doloroso da ricordare ma che finisce sempre con l’affiorare e un presente altrettanto faticoso da vivere, ma che vale sempre la pena vivere. La legge eterna del mondo è la violenza del potere che sorveglia e controlla le nostre esistenze- spiega l’autrice nelle note introduttive - il fil rouge di tutta la narrazione è proprio la violenza declinata in tutte le sue assurde forme, che sia insita nel nucleo familiare o atroce scenografia del presente come nel racconto La dona velata come pur nel racconto Je suis Paris che richiama alla mente la drammatica azione terroristica al Bataclan.

Dall’attualità si passa al passato accostando ai tre racconti della prima parte con tre testi teatrali dove resta la voce di chi lotta per stare al mondo. La seconda parte si apre, infatti, con il dialogo fra un profugo e l’uomo della strada: lo straniero, dopo aver perso tutto, chiede un’ospitalità che gli viene però negata. L’uomo sembra essere assuefatto alla violenza e prevale il disumano e l’orrido. Lo sguardo si volge indietro e attinge al mito di Ifigenia che rivela tutta la ferocia dei rapporti familiari. La madre uccide il padre per punirlo di un atroce delitto: il sacrificio della figlia a Diana. Con uno stratagemma divino Ifigenia si salva, ma chiede al re che le venga restituita la vita che le è stata negata. E dal mito, infine, alla letteratura ripercorrendo la storia di Don Chisciotte che incarna il rimpianto e il disincanto: il cavaliere è un folle che rimpiange l’età dell’oro, i valori cavallereschi, la pace e la giustizia. Ma gli ideali si scontrano con l’esperienza e con gli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo.

L’autrice

Laureata in lettere e in psicologia, Enza Piccolo vive a Trani.

Dopo l'insegnamento si è dedicata alla scrittura pubblicando testi teatrali, racconti e romanzi, accomunati da un filo conduttore: la critica del presente e la tensione verso il superamento di pratiche di assoggettamento che favoriscono una servitù volontaria a chi detiene il potere. Da qui la necessità di un gesto di rivolta e di liberazione per dare un senso alla propria esistenza. Il suo sguardo è rivolto all'attualità che affonda le sue radici nel passato. Dopo Eleonora Fonseca Pimentel ha ripercorso la vita di molte donne del Novecento, in grado di compiere una rottura col passato per generare

nuovi pensieri e nuovi modi di stare al mondo. Ha pubblicato: Dopo il buio, 2003 ed. Manni; Il viaggio di Chiara, 2004 ed. Bonanno; Sibille contro la guerra, 2005, Donne del Novecento, 2013, La partenza, 2014 con le edizioni Rotas. Con Il Raggio Verde edizioni ha pubblicato: Bloomsbury, 2006; Le nuvole non sempre le puoi guardare, 2007; Con Lydia, 2009; Eleonora Fonseca Pimentel martire per la libertà (da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale), 2009; 4 Donne e la Storia, 2010.

Sconfinamenti di Enza Piccolo. A Lecce e Gallipoli

By af
af
Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
28 Giugno 2016
Visite: 2769
  • Protezione minori
  • miti

Si intitola “Sconfinamenti” il nuovo libro di Enza Piccolo edito da Il Raggio Verde che il 29 giugno l’autrice sarà ospite alle Officine Culturali Ergot, Piazzetta Ignazio Falconieri 1b, nell’evento con la partecipazione della Casa delle Donne di Lecce, il 30 giugno invece Enza Piccolo presenterà il libro a Gallipoli nell’evento organizzato dall’associazione “La Fenice” presso la sede dell’associazione in via Filomarini, 65 .

Inserito nella collana “Corrispondenze Mediterranee” diretta da Ada Donno il libro raccoglie racconti e testi teatrali per raccontare sconfinamenti non solo nei diversi generi letterari trattati dall'autrice ma anche in relazione agli sguardi, diversi e profondi, sulla vita, sulla società umana al di là, appunto, di ogni confine.

A tal proposito scrive Ada Donno nella presentazione: “Romanzo? o una raccolta di racconti che fingono di essere un romanzo? o un romanzo nascosto tra i racconti e perfino una tragedia classica? Di cui s’insegue il filo, il motivo dominante, e il possibile nucleo narrativo attorno a cui avvolgerlo? In verità non saprei come descrivere una narrazione fatta di sconfinamenti, appunto, fra generi letterari, salti vertiginosi di registri narrativi e balzi temporali, se non come frantumi accostati che diventano metafora della precarietà conflittuale della condizione umana. Dove cronaca e storia, narrazione di sé e mito sconfinano l’uno nell’altro audacemente, tenuti insieme, sembrerebbe, da un’urgenza che si libera nella scrittura”.

Il libro, impreziosito dallo splendido scatto della fotografa romana Ines Facchin, diventa occasione per una riflessione critica del presente e sul senso della vita.

Sinossi

Il libro si apre con il racconto La forza della vita che mette insieme le storie di Alice, Giovanni, Giulio e la madre americana: storie che si intrecciano tra un passato doloroso da ricordare ma che finisce sempre con l’affiorare e un presente altrettanto faticoso da vivere, ma che vale sempre la pena vivere. La legge eterna del mondo è la violenza del potere che sorveglia e controlla le nostre esistenze- spiega l’autrice nelle note introduttive - il fil rouge di tutta la narrazione è proprio la violenza declinata in tutte le sue assurde forme, che sia insita nel nucleo familiare o atroce scenografia del presente come nel racconto La dona velata come pur nel racconto Je suis Paris che richiama alla mente la drammatica azione terroristica al Bataclan.

Dall’attualità si passa al passato accostando ai tre racconti della prima parte con tre testi teatrali dove resta la voce di chi lotta per stare al mondo. La seconda parte si apre, infatti, con il dialogo fra un profugo e l’uomo della strada: lo straniero, dopo aver perso tutto, chiede un’ospitalità che gli viene però negata. L’uomo sembra essere assuefatto alla violenza e prevale il disumano e l’orrido. Lo sguardo si volge indietro e attinge al mito di Ifigenia che rivela tutta la ferocia dei rapporti familiari. La madre uccide il padre per punirlo di un atroce delitto: il sacrificio della figlia a Diana. Con uno stratagemma divino Ifigenia si salva, ma chiede al re che le venga restituita la vita che le è stata negata. E dal mito, infine, alla letteratura ripercorrendo la storia di Don Chisciotte che incarna il rimpianto e il disincanto: il cavaliere è un folle che rimpiange l’età dell’oro, i valori cavallereschi, la pace e la giustizia. Ma gli ideali si scontrano con l’esperienza e con gli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo.

L’autrice

Laureata in lettere e in psicologia, Enza Piccolo vive a Trani.

Dopo l'insegnamento si è dedicata alla scrittura pubblicando testi teatrali, racconti e romanzi, accomunati da un filo conduttore: la critica del presente e la tensione verso il superamento di pratiche di assoggettamento che favoriscono una servitù volontaria a chi detiene il potere. Da qui la necessità di un gesto di rivolta e di liberazione per dare un senso alla propria esistenza. Il suo sguardo è rivolto all'attualità che affonda le sue radici nel passato. Dopo Eleonora Fonseca Pimentel ha ripercorso la vita di molte donne del Novecento, in grado di compiere una rottura col passato per generare

nuovi pensieri e nuovi modi di stare al mondo. Ha pubblicato: Dopo il buio, 2003 ed. Manni; Il viaggio di Chiara, 2004 ed. Bonanno; Sibille contro la guerra, 2005, Donne del Novecento, 2013, La partenza, 2014 con le edizioni Rotas. Con Il Raggio Verde edizioni ha pubblicato: Bloomsbury, 2006; Le nuvole non sempre le puoi guardare, 2007; Con Lydia, 2009; Eleonora Fonseca Pimentel martire per la libertà (da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale), 2009; 4 Donne e la Storia, 2010.

Massimo Ranieri il 5 agosto al Forum Eventi di San Pancrazio Salentino (BR)

By Corrado de Belvis
Corrado de Belvis
Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
28 Giugno 2016
Visite: 2172

ranieri.JPG

Venerdì 5 agosto la grande musica italiana è di scena al Forum Eventi di San Pancrazio Salentino (BR). Protagonista sul palco della meravigliosa sala concerti salentina sarà Massimo Ranieri, in tour con il suo “Sogno e son desto... in viaggio”, la nuova edizione dello show ideato e scritto con Gualtiero Peirce che tanto successo ha riscosso nelle prime serate su Raiuno.

Sarà un viaggio affettuoso, spettacolare e sorridente attraverso grandi canzoni, racconti particolari e colpi di teatro. I protagonisti, ancora una volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i sognatori e la vita di tutti noi.

Nel duplice ruolo di attore e cantante, Ranieri porterà in scena il teatro umoristico - alternando meravigliosi pezzi teatrali a momenti dedicati alla grande poesia, tra Seneca e Neruda passando per Palazzeschi, Goldoni, Prezzolini, Aznavour - e le più celebri canzoni napoletane. Grandi classici come “Vent’anni”, “Erba di casa mia”, “Rose rosse” e “Perdere l’amore”, ma anche piccole grandi gemme del passato musicale partenopeo, come ad esempio “Marenariello”, scritta addirittura alla fine dell’Ottocento, o “Ué ué che femmena”, recentemente reinterpretata in chiave jazz nel progetto “Malìa”, che ha visto Ranieri accanto a interpreti prestigiosi come Enrico Rava, Rita Marcotulli, Stefano Di Battista, Stefano Bagnoli e Riccardo Fioravanti.

E poi ancora Tenco, Battisti e Pino Daniele, e ovviamente immancabili omaggi a grandi maestri come Carosone e Nino Taranto, le cui celeberrime macchiette tornano sulla scena più vive che mai.

Accanto ai suoi successi, non mancheranno naturalmente novità musicali e sorprese teatrali, proposte con la formula che nelle precedenti edizioni ha già conquistato le platee di tutta Italia.

INFO

Forum Eventi

Via Taranto, San Pancrazio Salentino (BR)

Infoline: 3929358852 - 3462467237

PREZZI

Poltronissima Gold:75€

Poltronissima: 55€

Poltrona: 45€

Posto a sedere numerato: 35€

Martedì 5 luglio i DOPE D.O.D. al Lido Pantarei di Frigole (LE) - ingresso libero

By Corrado de Belvis
Corrado de Belvis
Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
27 Giugno 2016
Visite: 1922

DopeDOD.jpg

Martedì 5 luglio straordinaria serata hip hop a ingresso libero al Lido Pantarei di Frigole (LE). Il meraviglioso litorale adriatico sarà il palcoscenico ideale per l'esibizione dei Dope D.O.D., la crew di culto del panorama europeo che per la prima volta è di scena nel Salento.

Uno show da non perdere per tutti gli amanti del genere, degna anteprima del Sottosopra Fest 2016, il festival hip hop che il 24 luglio ospiterà al Parco Gondar di Gallipoli artisti acclamati del calibro di Fabri Fibra, Nitro e Jack The Smoker.

I Dope D.O.D. hanno messo a ferro e fuoco il rap mondiale, Proveniente dall'Olanda, terra famosa per gli eccessi, è considerata la crew che ha portato ad alti livelli il rap horrorcore, aggiungendo contaminazioni metal ed evocazioni da brivido. Il trio, la cui fama è in costante ascesa, vanta collaborazioni illustri con artisti del calibro di Salmo e tantissimi “big names” del rap, come Onyx, Sean Price e Redman. Il loro sound è unico e originale, un mix inconfondibile di hardcore hip hop accompagnato da sonorità dubstep, drum 'n bass e jungle.

I tre giovani MC’s (Skits Vicious, Dopey Rotten, Jay Reaper) accompagnati dal loro dj (Dr. Diggles) sono stati ospiti principali dei migliori festival europei, tra cui il Monegros Dessert Fest in Spagna e il Sziget in Ungheria, attirando l’attenzione di critica e addetti ai lavori che hanno spianato loro la strada verso il successo planetario.

I Dope D.O.D. comunicano con una franchezza e una personalità non comune e questo li rende innovativi e funzionali al pubblico moderno; un progetto musicale dai contenuti forti per una band controcorrente, non incline alle mode, dalla personalità dirompente, il cui talento li ha resi interessanti agli occhi di importanti esponenti del panorama internazionale, primi tra tutti i Korn, ed amatissimi dal pubblico.

 

INFO

Lido Pantarei - Frigole

Infoline:3276573545

Ingresso libero

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