In Puglia bisogna decidere di venire, non si passa per forza. È per questo che occorre dotarsi di infrastrutture adeguate e strutture portuali che garantiscano al contempo sviluppo economico (occupazione, commercio, agroalimentare, artigianato) e rispetto ambientale. Quando una nave attracca in un porto è turismo che approda".
"Il 4 febbraio, in occasione della posa della prima pietra al porto di Fiumicino, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteoli, dati alla mano, disse che ogni posto barca in un porto turistico crea 4 nuovi posti di lavoro", ha detto il presidente di Italia Navigando Abaterusso, che ha aggiunto: "La Puglia è la prima delle cinque regioni italiane con cui abbiamo firmato l'accordo di programma e ad imprimere la svolta è stata la Vicepresidente Capone, sensibile alle nostre sollecitazioni".
{affiliatetextads 1,,_plugin}L'accordo intende "operare in una logica di rete a carattere regionale e sub-regionale – da Trani a Brindisi fino a Tricase e Santa Cesarea Terme - puntando ad uno sviluppo complessivo e duraturo del comparto, evitando così la realizzazione di una o poche strutture isolate, seppure pregevoli o modernamente concepite".
La vicepresidente della Regione ha poi sottolineato l'attenzione della Giunta per le strutture portuali: "In questi sei mesi ho lavorato perché la nostra regione e, in particolare il Salento, potessero diventare attrattivi per il turismo: a dicembre sono stati stanziati 3,4 milioni di euro per la ristrutturazione integrale del porto di San Foca, gli interventi per le marine di Santa Cesarea e Castro sono stati inclusi nel Piano strategico dell'area vasta e, ciliegina sulla torta, è in esame il progetto definitivo per la riqualificazione del porto di Leuca".

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