E altrettanto drammatico risulta il dato relativo alla CIG in deroga, rivolta alle imprese di piccole e piccolissime dimensioni, per la quale, sempre nel solo mese di luglio, si registrano 1.560.190 ore autorizzate. Pesantemente colpiti, in Puglia, sono i settori trainanti della produzione, quali il Tessile, il Mobile Imbottito  e la Meccanica.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Del resto basta ricordare le difficoltà della Natuzzi, della Franzoni, della Graziano Trasmissioni, Bosch, della Fiat-Iveco, dell’ Adelchi, dell’Ilva, della Miroglio – spiega Pugliese - ed i dati previsionali per il terzo trimestre dell’anno. Mentre a livello nazionale da settembre in poi si dovrebbe consolidare la ripresa avviata prima della pausa estiva, nel Mezzogiorno ed in Puglia i numeri inducono a pensare l’esatto contrario, ovvero che la ripresa si sta allontanando. Solo dalla combinazione di diversi elementi si può strutturare la ricetta per il rilancio e la ripresa dell’attività imprenditoriale nelle regioni meridionali: lotta all’evasione fiscale,  infrastrutture che colleghino direttamente e rapidamente le nostre realtà produttive con i mercati del Centro e Nord Europa, cantieri di ogni dimensione, ma soprattutto piccoli e piccolissimi, da aprire a strettissimo giro di tempo anche grazie ad un’opera di sburocratizzazione, credito d’imposta collegato alle nuove assunzioni a tempo indeterminato e formazione delle maestranze”.