“Da oggi parte una grande sfida per la Puglia. Coniugare meno risorse con l’innalzamento della qualità del sistema sanitario”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola dopo aver firmato il Piano di rientro sanitario con il ministro Raffaele Fitto (i ministri Tremonti e Fazio avevano già firmato). “Oggi finalmente – ha continuato Vendola – abbiamo sottoscritto il Piano, dopo nove mesi di grande fatica, grande impegno e anche una certa asprezza nei confronti del governo. Il nostro atteggiamento però non è mai cambiato.
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I rifiuti di Napoli non arriveranno a Massafra. Il nostro territorio non subirà l'ulteriore arrivo di rifiuti speciali dalla Campania. Il Sindaco Martino Tamburrano non perde occasione per dimostrare incompetenza ed ignoranza amministrativa, alternando scarsa conoscenza dei fatti a becere strumentalizzazioni politiche ed elettorali. Tamburrano assomiglia sempre di più ad un pugile suonato che alterna figuracce amministrative a dichiarazioni destituite di fondamento per allarmare i cittadini e scaricare le responsabilità sul centrosinistra, omettendo sempre le gravi colpe del Governo nazionale di centrodestra e del Ministro Fitto che, come in questo caso, ha chiesto a tutte le Regioni d'Italia, compresa la Puglia, un atto di solidarietà per la risoluzione del problema dei rifiuti campani.
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Il Governo dopo un braccio di ferro lungo più di un anno ha approvato il piano di rientro sanitario per la Regione Puglia e in cambio la Regione accetterà circa 50.000 tonnellate di rifiuti speciali. Sono quindi 500 i milioni di euro che saranno ben presto sbloccati e che andranno alla Puglia così come da riparto nazionale. C'è poco da aggiungere se non che al di la della solidarietà tra Regioni di uno stesso Stato i rifiuti sono stati accettati anche perchè il Governo aveva una potente arma di persuasione dalla sua, i 500 milioni di euro di cui prima.
Maruggio (TA) - Sabato 4 dicembre convegno di studi: “L’Unità d’Italia. Dalla bugia Risorgimentale alle Insorgenze”. Chiavi di lettura a confronto. Tonino Filomena: “Ci fu un Risorgimento che oggi va riletto non solo da parte dei vincitori ma anche da coloro che non accettarono l’Unità d’Italia piemontesizzata e voluta dal dominio dei Savoia. Una rilettura che si inquadra nella logica della revisione e focalizza l’attenzione soprattutto nelle realtà meridionali”. Pierfranco Bruni: “L’Unità d’Italia era necessaria. Ci furono degli errori ma più che altro il quadro di analisi interessa sia i fatti che i personaggi a partire da Garibaldi e Mazzini. Bisogna parlare di insorgenze e non di fenomeno legato al brigantaggio. Il Regno di Napoli non fu soltanto Francesco II ma una serie di episodi che portarono alla questione meridionale”.
I 37 lavoratori stabilizzati della Provincia di Lecce che perderanno il posto di lavoro se l’ente persevererà nella decisione di annullare la procedura di stabilizzazione attuata dal precedente governo provinciale senza individuare alcuna prospettiva che garantisca il diritto al lavoro, nella prossima settimana avvieranno una serie d’iniziative tese a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica della grave vicenda che li riguarda.
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