Passo avanti dell'infrastrutturazione sociale in Puglia con la firma di 10 dei primi 11 Accordi di programma per i Piani d'investimento degli ambiti territoriali di Bari, Barletta, Fasano-Ostuni, Foggia, Francavilla Fontana, Lecce, Lucera, Maglie, Margherita di Savoia e San Marco in Lamis (per il comune di Troia resta invece ancora da siglare il Disciplinare). La firma - cui si è arrivati dopo una procedura negoziata tra le parti - si è tenuta oggi a Bari alla presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, e dei sindaci interessati, tra i quali Michele Emiliano (Bari), Nicola Maffei (Barletta) e Gianni Mongelli (Foggia). Complessivamente sono 39 progetti d'intervento strutturale (tra nuove realizzazioni e ristrutturazioni) per una spesa complessiva di 36,3 milioni di euro, il 20 per cento dei quali a carico dei comuni (accorpati in 11 Piani d'investimento) titolari dei progetti e il resto (29,2 milioni) a carico della Regione sulla base di risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr).
Leggi tutto: Welfare, Regione Puglia: 37 milioni di euro ad infrastrutturazione sociale
Trecento ettari. Così grande dovrebbe essere il sito unico per la raccolta delle scorie prodotte dalle centrali nucleari targate Berlusconi. In realtà un sito unico che dovrebbe contenere due tipologie di scorie, quelle a media e alta radioattività e quelle a bassa radioattività. Una lista fatta da cinquantadue nomi con almeneno una decina di località pugliesi, tra cui ovviamente, non poteva mancare "la zona tra Taranto e Nardò" che in soldoni si traduce in Avetrana. Entro giorno 23 settembre infatti per legge la Sogin doveva consegnare il suo rapporto, un rapporto che in realtà non aggiunge nè toglie nulla di nuovo rispetto alle solite aree di interesse nucleare che furono rilevate qualche decennio fa. Uno spreco di danaro pubblico all'interno di un progetto folle, un pessimo inizio per quello che vuole diventare la gallina dalle uova d'oro per i soliti noti e per la politica senza scrupoli, soldi in cambio del ritorno ad una tecnologia vecchia, illogica e con gravissime ripercussioni sulla salute.
''Ieri sera, a conclusione del Consiglio, il presidente Vendola e l'assessore Fiore sono stati incoraggiati dai lavoratori della sanita' in attesa di internalizzazione che hanno voluto manifestare la loro solidarieta', la simpatia e l'affetto per quanto Vendola e la Giunta stanno facendo''. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale della Puglia di Sinistra e Liberta', Arcangelo Sannicando. ''Fallisce cosi' - spiega Sannicandro - il tentativo del Pdl di cercare di separare il centrosinistra da questi lavoratori come effetto correlato al ricatto di Fitto e Tremonti contro la Puglia ed il Consiglio''. ''I nostri provvedimenti, le leggi e i documenti, che anche in questa difficile situazione il Consiglio ha assunto, - prosegue - sono sempre a sostegno del lavoro e contro la precarieta'''.
“Dare una boccata d’ossigeno alle casse della Regione Puglia e restituire dignità a migliaia di lavoratori: sono questi i motivi per i quali il governo regionale aveva intrapreso la strada della internalizzazione del personale precario della Sanità. Due buoni propositi, a dir poco, che il governo nazionale è però riuscito a trasformare nel principale ostacolo che gli ha impedito di controfirmare il piano di rientro sanitario regionale. Un piano che, sotto la minaccia di perdere 500 milioni di euro di trasferimento nel 2010, la Puglia ha dovuto preparare in tempi strettissimi. E la fretta, si sa, non è mai una buona consigliera, soprattutto quando in gioco c’e’ la salute dei cittadini”. Lo sostengono, in una nota congiunta, il segretario regionale del Partito democratico, Sergio Blasi, e il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro.
Leggi tutto: Sergio Blasi (PD) - "Caro Tremonti, dacci la possibilità di risparmiare grazie alle...
Interessante decisione della VI Sezione penale della Cassazione che dovrebbe far iniziare a tremare quei datori di lavoro soliti alla vessazione sino a minacciare il licenziamento nel caso il lavoratore non accetti uno stipendio inferiore a quello indicato in busta paga. I giudici di piazza Cavour con la sentenza del 31/08/2010 n. 32525 hanno infatti ritenuto punibile per il reato di estorsione il datore di lavoro che abbia prospettato il licenziamento nel caso in cui i lavoratori non accettino una retribuzione inferiore a quanto indicato nella busta paga ed analogamente per l'imposizione di apporre la propria firma su lettere di dimissioni in bianco onde evitare le disposizioni legislative dettate in tema di preavviso al licenziamento.
Scorie nucleari in Puglia, è di nuovo polemica. La Sogin, la società che si occupa della sicurezza degli impianti nucleari in Italia e che è controllata dal Tesoro, ha individuato 52 siti idonei allo stoccaggio delle scorie nucleari in vista dellarealizzazione delle nuove centrali.
Nell'elenco anche la Puglia e la Basilicata. I siti sono stati individuati in diverse zopne dell'Italia, in particolare tra la Puglia e la Basilicata, in Toscana, in Emilia e nel Viterbese. In Puglia da tempo si parla della zona di Taranto e Nardò. L'eventuale collocazione del sito non avverrà con imposizione, poichè il governo prevede l'aperturta dell'impianto solo in accordo con gli enti territoriali interessati. E il territorio che accetterà di ospitare un sito per lo stoccaggio di scorie radiottive verrebbe ripagato con una serie di benefici.
Leggi tutto: Nucleare, in Puglia un sito per le scorie Vendola attacca