Premesso che la Provincia di Lecce ha approvato all’unanimità un O.d.G. modificato rispetto alla proposta originaria a firma dei Consiglieri Marra Roberto e Polimero in merito al coincenerimento del C.D.R. dell’Impianto Colacem di Galatina e che la Unione Europea ha introdotto nel proprio trattato del 1994 all’art.15 il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE che tale principio è il principio generale del diritto comunitario che fa l’obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.
Le nuove tecnologie saranno messe a disposizione di 25 Questure e dei Reparti Prevenzione Crimine che operano nelle quattro regioni Obiettivo Convergenza. 18 marzo - Nuovi sistemi tecnologicamente avanzati saranno a disposizione delle pattuglie della Polizia di Stato in servizio nelle quattro regioni Obiettivo Convergenza. Il Pon Sicurezza, infatti, finanzierà con 6.240.000 euro, l’installazione di nuovi sistemi di bordo grazie ai quali sarà possibile migliorare il controllo del territorio, valorizzare i dati provenienti da tale attività e garantire maggiore sicurezza ai cittadini e agli stessi operatori in servizio.
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«È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate». Nell'aula di Montecitorio è finita da poco la cerimonia di celebrazione del 150esimo anniversario, e nel corridoio di fronte alla sala del governo il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si sfoga, lontana da occhi indiscreti, con Paolo Bonaiuti e Giulio Tremonti.
IL COLLOQUIO - Il dibattito sul progetto nucleare del governo si è infiammato dopo il terremoto in Giappone, ma il ministro ha già le idee chiare. A sentire lei, il nucleare italiano non ha futuro: «È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne - dice rivolta a Bonaiuti e soprattutto a Tremonti - ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese». Al colloquio, che è durato una decina di minuti, s'aggiunge poi anche il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. (fonte: Dire)
Dopo Roma, Padova, Catania, la mobilitazione contro il decreto ammazza rinnovabili corre per l’Italia da Sud a Nord. Migliaia di cittadini, aziende, lavoratori, imprenditori e operatori sono pronti per dare voce alla protesta in difesa di un settore finora in crescita. Appuntamento martedì 22 marzo a Torino ore 11,00 presso : Golden Palace Hotel, via Dell’Arcivescovado 18. In un momento così delicato per il futuro energetico del mondo, l’indignazione parte proprio dalla società civile: è il Popolo delle Rinnovabili che si unisce e propaga in un’onda nazionale per chiedere al Ministro Romani e al governo di ripensare la politica dell’energia Italia e continuare a sostenere un settore che offre lavoro a 150mila persone.
Nel frattempo la mobilitazione cresce a livello esponenziale sul web: oltre 50mila le lettere di protesta raccolte dal sito www.sosrinnovabili.it e 13mila gli aderenti al gruppo su Facebook. Per info e appuntamenti www.sosrinnovabili.it
Nel mentre migliaia di giapponesi si stanno allontanando dai reattori nucleari di Fukushima, in avaria e a rischio di fusione nucleare, desta scalpore la notizia, non certo fresca dato che il riferimento è all’elenco del CNEN del 1979, che tra le possibili aree destinate a sito atomico possano esserci la zona costiera meridionale alla foce del Biferno (Termoli), la zona costiera a nord del promontorio del Gargano in prossimità di Lesina, la zona costiera del Golfo di Manfredonia.
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