FRANCAVILLA FONTANA(BR) - La presunta aggressione subita dal  consigliere comunale Benedetto Proto (Pdl) per opera di un mendicante  nigeriano all’inizio della settimana continua a produrre strascichi per  certi aspetti inattesi. Proto, dopo la rinuncia alle “ronde” per  cui si era tanto speso nei mesi scorsi fino a ottenerne l’approvazione  del consiglio comunale, si sfoga ancora annunciando: «Mi dimetto da  consigliere comunale perché questa storia mi sta facendo troppo male e  questa città non merita il mio impegno». A far riflettere Proto  sull’ipotesi di dimettersi dalle massime assise cittadine,  l’accerchiamento dopo i giorni del fattaccio, la cui dinamica, tuttavia,  resta ancora da chiarire. A smentire il consigliere pidiellino,  infatti, c’è stata una presunta testimone oculare, Alessandra  Latartara, titolare del panificio nei pressi del quale si è verificato  l’episodio, che nei giorni scorsi ha difeso il presunto aggressore  Friday Osaf dicendo che questi non avrebbe né aggredito né minacciato  Proto con un coltello.
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Nella serata del 26 Agosto il Ministro Tremonti, intervenendo ad una festa "ad elevato spessore culturale" leghista intitolata Berghèm Fest, stando ai giornali, avrebbe detto le seguenti parole: «robe come la 626 (la legge sulla sicurezza  sul lavoro) sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono l'Unione  europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo» riferendosi alla burocrazia. Cosa centri la burocrazia con la sicurezza sul lavoro non è dato sapere. Quali messaggi sono veicolati con questa frase invece sono di facile intuizione, soprattutto per la parte relativa al fatto che l'Italia in materia di sicurezza sul lavoro dovrebbe adeguarsi al resto del mondo. Ma una domanda sorge spontanea, ma lei ministro, sa che è dal 2008 che la legge 626 è stata sostituita dal d.lgs 81 ? 
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Sul sito del Comune di Avetrana è possibile leggere come si sa, le delibere di giunta e di consiglio. Questa sera sfogliavo le ultime delibere del Consiglio Comunale e specificatamente quelle relative alla seduta del 10 Agosto 2010. In particolare vi è la delibera n. 25 avente per oggeto "Riconoscimento debiti fuori bilancio art. 194 lett. E) D. Lgs. n. 267/2000" che ha attirato particolarmente la mia attenzione. Leggendo i vari destinatari dei pagamenti per prestazioni svolte in precedenza non ci vuole un mago per capire che in alcuni casi si tratta di famigliari a vario titolo sia del Sindaco Mario De Marco che di vari componenti della maggioranza di destra. Giusto per agevolarvi la lettura vi incollo subito i pagamenti più "interessanti"
Il giornale Italia Terra Nostra ha posto 24 domande a Nichi su sanità e San Raffaele del Mediterraneo di Taranto.
 Ecco le risposte:
1. Lei da quanti anni governa la Regione Puglia?
 Dall’aprile del 2005.
2. I conti sanitari sono in rosso?
Sì, la gestione della sanità in Puglia, come in tutte le regioni  italiane è strutturalmente in deficit per la necessità di assicurare i  LEA (cioè i livelli essenziali di assistenza) a tutti i residenti in  regione (cittadini e migranti a qualunque titolo), per alcune ragioni  strutturali (rete ospedaliera obsoleta e troppo frammentata, dispersione  burocratica amministrativa delle vecchie  Asl oggi finalmente  riaccorpate,  per estesi livelli di inappropriatezza).
 Tuttavia la Puglia è l’unica regione del Mezzogiorno non commissariata per disavanzo sanitario.
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Va bene la lotta alla violenza negli stadi ma diciamo “No!” alla “carta di credito” del tifoso!”, “No!” alla schedatura fascista che finirà per favorire i gruppi che gestiscono i diritti televisivi e le grandi banche.
C’era da aspettarselo che la famigerata “Tessera del Tifoso” facesse le sue prime “vittime” proprio nel precampionato: i dati, infatti, forniti da alcune società di calcio di serie “A” segnalano un crollo vertiginoso degli abbonamenti. Si parla già di una diminuzione di oltre 100.000 abbonati con un calo del 18 % a livello nazionale mentre quasi tutte le campagne abbonamenti sono state chiuse. Un vero e proprio flop se si pensa che le card sottoscritte sono solo 200mila a fronte delle 500 mila previste dal Ministero degli Interni.
Leggi tutto: Tessera del tifoso a vantaggio solo dei grandi gruppi televisivi e finanziari?
Pietro Di Grusa, Giacomo Russo e Salvo Altadonna sono in sciopero della fame da oltre dieci giorni a Palermo, per rivendicare il loro diritto al lavoro e ad una vita dignitosa e per protestare contro i tagli inferti alla scuola pubblica dal ministro Gelmini, con la supervisione e il placet di Tremonti. Pietro, Giacomo e Salvo sono solo tre dei 160.000 precari della scuola di tutta Italia che il ministro Gelmini ha deciso di mettere ai margini della società, convinta che il miglior modo per prepararsi al futuro sia quello di tagliare sulla scuola pubblica, sull’educazione e sulla preparazione delle nuove generazioni.Quando si decide di mettere in gioco la propria vita per protestare, quando si arriva a considerare la possibilità di utilizzare il proprio corpo per avere voce, si tratta sempre di scelte drammatiche, esasperate, condizionate dall’immobilismo e dalla cecità delle istituzioni.