Per la Cassazione l'espressione "sporco negro" pronunciata da un italiano mentre aggredisce persone di colore è un’aggravante della discriminazione dell’odio razziale. Lo ha stabilito la Corte di cassazione penale che con la sentenza n. 28682 della sezione Seconda, del 21-07-
PalaFlorio, ma non solo. Il ritorno del palazzetto di Japigia dopo circa otto anni di inattività è solo l’ultimo tassello della rete impiantistica sportiva del capoluogo, che in questi ultimi anni è stata protagonista di una vera rinascita all’insegna del pieno utilizzo e all’avanguardia per quantità e qualità delle strutture. Ciò grazie a un ampio quadro di interventi illustrato stamattina nel PalaFlorio dal sindaco Michele Emiliano e dall’assessore comunale allo Sport Elio Sannicandro. La cerimonia di riapertura del palazzetto – con quasi 5mila posti il più grande in Puglia - è stata fissata per il 30 luglio; dal due agosto, come si sa, l’impianto ospiterà le quattro partite degli azzurri per le qualificazioni agli Europei di basket.
Sarà attivo fino al 20 agosto, in un periodo di forte presenza di cittadini stranieri sia per la stagione estiva e sia per la raccolta di prodotti agricoli. La notizia del servizio è stata divulgata anche tramite un volantino in lingua inglese e francese, oltre che in italiano. Da esso si apprende che coloro che vorranno avvalersi del servizio dovranno recarsi presso la sede della Caritas del SS. Salvatore (Corso Cavour, di fronte alla Chiesa del SS. Salvatore) o presso la sede dell’Unitalsi (Via Africa Orientale, 87). Gratuitamente, gli stranieri potranno ricevere buoni pasto con precedenza ai bambini, effettuare docce per l’igiene personale e lavaggio di indumenti.
La Costituzione ne chiedeva 500mila. Ma la voglia di acqua pubblica supera ogni argine: 1 milione e 400mila le firme depositate in Cassazione a Roma per la campagna referendaria “L’acqua non si vende”. Di queste ben oltre 101mila sono pugliesi. La carica dei Centouno. Intese come migliaia di firme. Oltre centounomila cittadini pugliesi hanno scritto il loro nome per affermare che l’acqua è un bene comune e un diritto umano inalienabile, che i beni comuni vanno gestiti fuori dalla logica del profitto, che la democrazia è partecipazione e non decisioni prese in ristretti comitati d’affari. Il Comitato pugliese ‘Acqua bene comune’ è felice di poter comunicare che la campagna referendaria in Puglia si è conclusa con un risultato eccezionale, oltre tre volte quello registrato per la legge di iniziativa popolare nel 2007 (30mila) ed oltre il doppio della soglia inizialmente stabilita (49mila).
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Infatti in caso di infortunio dovranno essere risarcite, oltrechè del danno biologico, di quello patrimoniale. Non solo. Hanno diritto al ristoro anche se solitamente si avvalgono dell'aiuto della colf. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 16896 del 20 luglio
"Siamo felici di constatare che la Puglia ha dato un importante contributo alla racclta delle firme per i referendum per l'acqua pubblica con 104 mila firme raccolte e 101.070 autenticate e consegnate". Lo ha detto l'assessore alle Opere pubbliche, Fabiano Amati, a proposito delle firme raccolte dal comitato promotore dei referendum per l'acqua pubblica, oltre un milione e 400 mila, che sono state consegnate oggi a Roma presso la Corte di Cassazione, al Palazzo di Giustizia.
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