ROMA (3 aprile) - Sulla pillola RU486, che da mercoledì 7 aprile sarà operativa al Policlinico di Bari, si apre un altro scontro, interno al Pdl. Dopo la bufera seguita alle dichiarazioni dei governatori della Lega, Roberto Cota (Piemonte) e Luca Zaia (Veneto), poi ammorbidite, a reclamare l'uguaglianza politica è Maria Ida Germontani, componente delle Commissioni Finanze e Bilancio del Senato, eletta per il Pdl nella Circoscrizione Emilia-Romagna.
«Per fortuna ci sono le donne che intervengono al momento giusto per correggere l'esuberanza post-elettorale dei maschi anche quando sono governatori», ha detto la Germontani secondo la quale «la pillola abortiva non deve servire a discriminare politicamente le donne, che hanno deciso di non rinunciare alla libera scelta, ovvero al loro libero arbitrio».
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BARI - Giungono all'epilogo i cinque appuntamenti, iniziati a dicembre scorso, di "Puglia Show Time", la manifestazione di spettacolo dal vivo promossa dall'Assessorato al Turismo della Regione Puglia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Un lungo ponte di Pasqua, una festa che si protrarrà al di là del Lunedì dell'Angelo (5 aprile).
Un happening di musica sinfonica e danza celebrato martedì 6 aprile. Intense ouverture, arie d'opera e sinfonie in sette piazze e teatri nelle quali si esibiranno le tre grandi ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) pugliesi di Bari, Lecce e Taranto che mettono in vetrina il meglio delle forze artistiche a disposizione; in programma anche i più importanti ensemble sinfonici di Puglia: VenusOrchestra, Accademia dei Cameristi, Jazz Studio Orchestra e Collegium Musicum.

Sospesi alla proclamazione degli eletti, al responso che arriverà dalla Corte d'Appello di Bari. Il rebus sul numero dei consiglieri regionali della legislatura che sta per cominciare è da ieri formalmente all'attenzione dell'ufficio elettorale centrale. Il governatore pugliese Nichi Vendola e il presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe, hanno affidato al capo dell'Avvocatura regionale Nicola Colaianni e al segretario generale del Consiglio, Silvana Vernola, il compito di sollevare un quesito all'istituzione che dirà l'ultima parola sul "giallo" dei numeri.
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Stretta finale nei preparativi che porteranno all'ottava edizione dello Snim, il Salone Nautico della Puglia, che si svolgerà da mercoledì 14 a domenica 18 aprile 2010, per la prima volta, nello splendido specchio di mare antistante le banchine di Sant’Apollinare, nel porto interno di Brindisi, ed all’interno del Capannone ex Montecatini, gioiello di archeologia industriale recentemente restituito alla città. In attesa della partenza ufficiale, stamane ha avuto luogo a Palazzo Granafei-Nervegna – alla presenza del Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana ammiraglio Marcello De Donno (già Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana), del Sindaco Domenico Mennitti, dell'Assessore Provinciale alle Attività Produttive Cosimo Pomarico, del Segretario Generale dell’Autorità Portuale Nicola Del Nobile, di Emanuele Sternativo, in rappresentanza della Giunta della Camera di Commercio di Brindisi, e del Presidente della società “Area Progetti” (che organizza l’evento) Giuseppe Meo – la conferenza stampa di presentazione di quello che ormai è diventato, in campo nautico, l'appuntamento fieristico più importante del Basso Adriatico.
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“Il governo a trazione leghista – denuncia l'assessore all'Ecologia Onofrio Introna che in questi giorni sostituisce per l'ordinaria amministrazione il presidente Vendola – ha già fatto la prima vittima post elettorale: la ferrovia Foggia-Benevento (Bari - Roma). “Il Consiglio dei Ministri, preoccupato per la poltrona di Raffaele Fitto, ieri non ha trovato né tempo e né voglia di occuparsi della frana di Montaguto, in provincia di Avellino, che ha interrotto da quasi un mese i collegamenti ferroviari tra la Puglia e Roma. “Non è stata proclamata l'emergenza e ai pugliesi che per lavoro, studio o turismo vogliono raggiungere la Capitale è stato detto “Arrangiatevi”.
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Una batosta così non se l’aspettava nessuno nel quartier generale di At6. Già, At6 e non “I Pugliesi per il Presidente”. Perché quel simbolo, nato per le Regionali e subito morto, non era mai piaciuto a nessuno: dai più fedeli ai simpatizzanti occasionali. Forse nemmeno l’onorevole Giancarlo Cito vi aveva riposto fiducia. Come al solito aveva preferito spendersi personalmente, per se e per suo figlio Mario (il vero candidato), con la sovraesposizione mediatica, le litanie del “quando ero sindaco io”. Tutta la fenomenologia tipica del personaggio, insomma. Non è bastato. In poco più di sette mesi, infatti, il livello di popolarità politica di Cito è passato da invincibile a trascurabile, da 30mila a 7mila voti. Con un tradimento che mai si sarebbe aspettato: quello della città che gli ha regalato quel titolo cui tiene così tanto.
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