ALI, PONTI E PONTILI NELL'ANNO PAISIELLANO - MOSTRA D'ARTE VISIVA, FINO AL 30 SETTEMBRE A PALAZZO PANTALEO.
Concerto letterario - Testi da Giacomo Casanova e Lorenzo Da Ponte a cura di Barbara Gizzi
Venerdì 30 settembre alle ore 20:30 presso Palazzo Pantaleo nella Città Antica di Taranto, Massimo Cimaglia offrirà il suo contributo artistico alle celebrazioni per il Bicentenario della morte di Giovanni Paisiello; l’attore Tarantino, particolarmente impegnato nelle attività culturali della città nonostante i suoi numerosi impegni in spettacoli teatrali, film e fiction televisive, ha lavorato con molti attori e registi prestigiosi, oltre a scrivere e produrre opere che hanno Taranto come protagonista principale.
L’iniziativa rientra nella rassegna di “Incontri, Musica e Idee sulle sponde del Mar Piccolo”, “Ali, Ponti e Pontili 2016”, con il Patrocinio del Comune di Taranto e del 65° Deposito Terr.Aeronautica Militare e conclude la Mostra D'arte Visiva Ali Ponti e Pontili nell'anno Paisiellano - a cura e con gli artisti dell' Associazione L'Impronta in collaborazione con l’Ass. Ideas & Dreams-NON SOLO PAROLE – in esposizione dal 18 settembre scorso a Palazzo Pantaleo.
La soprano Rosa Ciracì, è interprete del più vario mondo musicale: spazia dalla lirica all’ operetta, dalla musica sacra alla canzone classica internazionale e napoletana, dai critici la sua voce è stata definita passionale, impulsiva, calorosa, profonda e sincera.
L’esecuzione musicale è affidata alla tarantina M° Alessandra Corbelli, pianista, accompagnatrice di cantanti lirici, nonché camerista e clavicembalista dell’ "Orchestra del Settecento” dal 1995 al 2007; intensa la sua attività di concertista, collabora assiduamente con l'Istituto di Alta Formazione 'G.Paisiello' di Taranto.
Provocazione, raffinatezza, gusto edonistico per la vita. I libertini del Settecento rivendicano per sé stessi un'esistenza libera dalla morale comune, che sfidi le regole, che realizzi - attraverso viaggi e avventure rocambolesche - un'indipendenza di pensiero e di costume sconosciuta al rigido bigottismo del XVII secolo immerso nella Controriforma.
Giacomo Casanova è forse il più smagliante e vitale esempio di libertino di questi tempi: avventuriero, poeta, scrittore, intelligenza viva e sagace. Le sue Memorie sono fondamentali per chi voglia conoscere il secolo illuminista e rivoluzionario dalla parte di questo spirito libero, coinvolto in avventure sempre ai limiti del pericolo.
Lorenzo da Ponte, passato alla storia come il miglior librettista di Mozart (con cui realizzò Don Giovanni, Così fan tutte e Le nozze di Figaro), era un abate ma anche uno spiritoso e irriducibile libertino, spregiudicato, sempre innamorato, fu accusato di concubinaggio e bandito dalla Repubblica di Venezia. Anche le sue Memorie sono un documento straordinario e divertente dei costumi dell'epoca.
LE DONNE, LA MUSICA, GLI AMORI ... offre un viaggio brillante e piacevole nelle avventure licenziose di questi due impenitenti personaggi attraverso la lettura di Massimo Cimaglia e il canto della soprano Rosa Ciracì, riportandoci, anche attraverso la sua raffinata spensieratezza, in un'epoca in cui tutto è accaduto e il mondo è cambiato.
Sono stati finalmente resi noti i nomi dei vincitori del concorso letterario ‘Salento Quante Storie’ nella cerimonia di premiazione avvenuta venerdì 23 settembre 2016 presso il Best Western Plus Leoni di Messapia Hotel. La competizione è stata ideata, da qualche anno a questa parte, dalla casa editrice Edizioni Città Futura di Lecce con l’obiettivo di esaltare tutto ciò che di bello caratterizza il territorio salentino attraverso racconti ambientati tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto. Secondo il regolamento ogni partecipante ha il compito di redigere una breve storia, senza limiti nella scelta del genere, con l’unico obbligo di svilupparlo nel Salento con chiari riferimenti alle sue tradizioni e ai suoi paesaggi. Gli elaborati vengono giudicati da una commissione di esperti che individua i dieci migliori racconti i quali verranno poi successivamente pubblicati in un unico volume intitolato proprio ‘Salento Quante storie’. Sono poi i lettori del libro a scegliere il vincitore assoluto tra i dieci autori eletti dalla giuria. L’iniziativa, nel suo evolversi, è cresciuta notevolmente sia in termini di adesioni che di qualità degli scritti, arrivando a contare tra i partecipanti nomi conosciuti nell’ambito culturale locale. La terna dei tre autori più votati dai lettori, tra quelli che sono stati considerati più meritevoli dalla commissione esaminatrice nella terza edizione del concorso, era composta da Salvatore Sindaco, primo posto con il racconto ‘Marco da Melendugno. Da San Niceta a Càsole’, Ezio Riccardo Epifani, secondo posto con ‘Tra sogno e realtà’, e Mimma Leone, terzo posto con ‘L’angelo imperfetto’. Sindaco è risultato, quindi, il vincitore assoluto di ‘Salento Quante Storie 3’, ottenendo un premio in denaro di 500 euro. Il suo racconto è ambientato in epoca medievale e vede come protagonista il ragazzino Marco che cerca di apprendere, tra le mura di un convento, i segreti delle erbe medicinali salentine, dimostrando intraprendenza e coraggio. Nella stessa occasione sono stati presentati ufficialmente i dieci migliori autori della quarta edizione del concorso, i cui racconti andranno a comporre il libro ‘Salento Quante Storie 4’. Questa volta a contendersi il titolo di vincitore assoluto che verrà designato da coloro che acquisteranno la raccolta, in ordine casuale, sono: Claudia Forcignanò di Lecce con ‘Il lungo abbraccio di Iside- Storia di un ritorno’, Maria Carrassi di Lecce con ‘Provare per credere’, Giulia Reale di Novoli con ‘Sotterfugi Barocchi’, Isabella Malecore di Lizzanello con ‘Il profumo dei ricordi’, Anna Leo di Lecce con ‘Una stella sul casale’, Sabrina Maniglio di Zollino con ‘Di bellezza e sacrificio’, Monica Conforti di Lecce con ‘Io sono il mare’, Antonio Cotardo di Caprarica di Lecce con ‘Il calzolaio dal cuore grande’, Maria Stefania Ricchiuto di Lecce con ‘NeroMare’ e Alessio Palumbo di Aradeo con ‘Un gioco non voluto’. A loro una pergamena come riconoscimento del traguardo raggiunto, consegnata, come nel caso degli altri premi, dal giornalista Antonio Greco, in qualità di addetto stampa del Comune di Lecce. Nella parte finale della cerimonia, allietata dalle musiche di Antonio Cotardo, l’editore Maurizio Meo ha presentato la quinta edizione del concorso con l’apertura delle iscrizioni. Per tutti coloro che vorranno partecipare è possibile scaricare il regolamento dal sito della casa editrice www.edizionicittafutura.com
Venerdì 23 p.v. alle ore 19:00 nel Palazzo Pantaleo nella Città Antica di Taranto il prof. Antonio Fornaro terrà una conferenza sul tema: “Il ‘700 Tarantino”. Il relatore partirà dalle innovazioni e dagli aspetti sociali del ‘700 italiano per poi soffermarsi sul ‘700 tarantino attraverso le fonti storiche, con particolare riferimento al Catasto Onciario del 1746 e alle testimonianze dei
A sottolineare il connubio tra arte visiva e musica, cifra della manifestazione, Ospiti d’onore della serata, i maestri dell’ Accademia Mezzogiorno Musicale Franco Mezzena e Nancy Barnaba, che si sono esibiti in un virtuosistico concerto a due violini con musiche di Viotti, De Bériot e Wieniawski.
Straordinario debutto per Moros, il Salice Salentino DOP Riserva prodotto da Claudio Quarta Vignaiolo nella sua piccolissima cantina nel cuore del Salento, a Guagnano, che con la sua prima annata riceve i prestigiosi 90 punti da Wine Spectator e Robert Parker.
Moros, nasce nella omonima cantina, situata nelle Terre del Negroamaro, la zona della DOP Salice Salentino, a Guagnano, in provincia di Lecce, probabilmente l’unica “One Garage Wine” pugliese, sicuramente tra le pochissime realtà in Italia dedicate alla produzione esclusiva di un solo vino, peraltro in piccolissime quantità (sei mila bottiglie ad anno).
Affacciatosi sul mercato internazionale appena un anno fa, il Salice Salentino Riserva conquista quindi le grandi penne americane e il palato dei più grandi giudici internazionali del vino: Robert Parker sul suo The Wine Advocate e Wine Spectator hanno infatti assegnato entrambi un prestigioso 90/100 alla prima annata del Moros, la pregiata vendemmia 2012, ormai etichetta da collezione.
Soddisfazione e tanta emozione in casa Quarta: “E’ un primo importantissimo obiettivo raggiunto – commenta Claudio Quarta – che ci motiva ad essere ancora più determinati e innamorati della nostra sfida: ottenere un cru d’eccellenza da viti che hanno più di trent’anni, isolare l’intero processo produttivo per mantenere l’essenza autentica di un vino cha ha scritto la storia di questo territorio, il Salento, e quindi dedicare solo ed esclusivamente ad esso la nostra piccolissima cantina Moros. Dove applichiamo un concetto unico: “Un Vigneto, una Cantina, un Vino”. È un sogno che si avvera”.
Un sogno che gli dedica proprio l’America, il Paese d’adozione di Claudio Quarta, quando da ricercatore genetista e imprenditore bio-farmaceutico firmò un’operazione rimasta negli annali della Finanza internazionale, quotando prima sul mercato italiano e poi al Nasdaq di New York la società farmaceutica a cui aveva dato vita per salvare il Centro di Ricerche di Gerenzano, destinato a essere chiuso nonostante fosse noto in tutto il mondo per l’eccellenza della sua Ricerca. L’America che lo aveva allora fagocitato, dunque, dove è nato il suo progetto di vignaiolo italiano del Sud, oggi si innamora di lui e del suo vino.
Moros nasce nel Salento, da alberelli di Negroamaro e pochissimi ceppi di Malvasia nera, come da antica tradizione salentina, in un vecchio vigneto di 1 ettaro e 3 salvato dall’abbandono. La vendemmia è rigorosamente manuale e la resa è bassissima, poiché l’obiettivo è un’altissima qualità: solo 80 quintali di uva, invece dei 160 previsti dal disciplinare del Salice Salentino. Le uve vengono lavorate nella cantina di Guagnano e il vino viene trasferito per gravità giù nelle vecchie vasche della bottaia ipogea, dove riposano 12 mesi in barrique e in botti di rovere francese e americano, in un contesto produttivo noto per la originale compresenza di arte, architettura industriale e vino.
Cantina Moros insieme a Tenute Emèra, situata in provincia di Taranto, e Cantina Sanpaolo in Irpinia, realizzano il suo sogno di produrre vini unici che valorizzano ed esprimono i territori in cui sorgono.
Parte da Cursi il tour nazionale della monografia dedicata allo Chef Donato Episcopo.
La stella riconosciuta della ristorazione salentina in un libro ricco di immagini e ricette di alta cucina. Verrà presentato domenica 25 settembre alle 19 a Cursi, presso Palazzo De Donno, la monografia dedicata dal “Raggio Verde Edizioni” allo chef stellato Donato Episcopo. Eccellenza cursiota che, dopo essersi formato in importanti ristoranti italiani - uno su tutti, “La Pergola” dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma, diretto da Heinz Beck - guida al momento la cucina del Cinque Stelle “La Corte” di Follina nell’Hotel Relais Chateaux Villa Abbazia (Treviso), ristorante che grazie allo chef salentino si è conquistato una Stella Michelin. Un percorso professionale che ha visto il giovane chef salentino affinare sempre più la tecnica di manipolazione dei cibi di scuola orientale e reinventare con originalità e creatività la cucina mediterranea, aggiudicandosi prestigiosi riconoscimenti - dal Concorso internazionale per giovani cuochi del Mediterraneo, nel 2002, dove si è classificato al 3° posto, alla guida dell’ “Espresso” che lo incorona “Giovane Chef Emergente 2005”. “Per me la cucina italiana, come la nostra lingua, è fatta di tanti dialetti. E accanto a questa ricchezza, che rende il nostro modo di cucinare e mangiare unico al mondo, c’è un complesso e non meno difficile processo di interpretazione della tradizione”, spiega lo chef nella sua introduzione al libro, che raccoglie una selezione di ricette tra primi, secondi, antipasti e dessert declinati secondo il credo gourmet dello chef salentino. Molto schivo e poco incline a esibire la propria arte: “Donato non va in televisione (eppure gli hanno proposto programmi importanti), non fa lo chef pensoso o filosofo, non ha mai inteso atteggiarsi a star del firmamento culinario”, scrive infatti nella sua introduzione la giornalista Leda Cesari, che dirige la collana del “Raggio Verde Edizioni” dal titolo “Dove c’è Gusto”. “Donato cucina, e basta: questo è il suo lavoro, condotto egregiamente – oggi – tra i fornelli della “Corte” di Follina. Dove Donato cucina, studia, fa ricerca, ascolta i suoi clienti, prova, inventa, riprova, attinge ispirazione dal suo viaggio personale e professionale e disegna una cucina nuova eppure antica, innovativa eppure saldamente ancorata alle sue radici e alla tradizione del Salento. Fa, insomma, lo chef: davvero. Senza grilli per la testa. Con pazienza, dolcezza e verità. E passione. Tanta”. Promuovendo peraltro la sua terra, cui è profondamente legato: "Meritoria l’opera di Donato”, scrive il sindaco di Cursi, Antonio Melcore, nel suo intervento, “che nel suo viaggio professionale nelle diverse regioni italiane, e con un bagaglio formativo di eccellenza nazionale e internazionale, non perde occasione per raccontare la storia del nostro territorio e dei suoi prodotti, dei gesti che si compiono per trasformare la materia in piatto, ma anche per scoprire le ritualità e le motivazioni simboliche che accompagnano la tradizione gastronomica". Il libro, impreziosito dalle foto di Paolo Picciotto, Chiara Gatta e Carlo De Marchi, è il terzo volume della collana “Dove c'è Gusto”, nata con l'intento di raccontare l'eccellenza gastronomica di Puglia e del Salento illustrando al contempo bellezza e cultura del nostro territorio. Nella monografia è inserita infatti una nota storica sulla cittadina di Cursi curata dallo storiografo Mario Cazzato e arricchita dagli scatti di "Ideal Foto" di Barbara De Donno. La monografia in questione si inserisce insomma nel solco dei precedenti volumi della collana, “Dio, come ti Olio!” e “Il Gusto del Tacco”, rispondendo a una cifra editoriale che contraddistingue tutte le pubblicazioni della casa editrice, che ha scelto di puntare sul legame tra cibo e territorio. Un legame che consente al libro in questione di dialogare con il progetto "Serre delle Arti - Territori di Pietra": la presentazione del libro seguirà infatti l’iniziativa "Visite ai Giardini - Rassegna itinerante di parole musica e canti in cammino nel Parco delle Cave", in programma domenica alle 17.30 a Cursi, curata dal Fondo Verri: appuntamento quindi agli estimatori di Donato Episcopo alle 19 a Palazzo De Donno, dove oltre allo chef salentino interverranno il sindaco Antonio Melcore, la direttrice della collana “Dove c’è Gusto” Leda Cesari e Mauro Marino, direttore artistico delle “Visite ai Giardini di Pietra”. Coordina la giornalista Antonietta Fulvio. Ingresso libero. Scheda tecnica del volume Casa editrice: Il Raggio Verde Collana: “Dove c’è Gusto” diretta da Leda Cesari Pagg.80 in quadricromia Progetto grafico e impaginazione: Antonietta Fulvio Referenze fotografiche: Paolo Picciotto, Chiara Gatta, Carlo De Marchi. Per le immagini di Cursi si ringrazia “Ideal Foto” di Barbara De Donno Testi di: Antonio Melcore, Mario Cazzato, Leda Cesari ISBN 978-88-99679-09-5
CHI SIAMO e Cosa Trattiamo
Leggi tutto: Conferenza di Presentazione Anno Laboratoriale Gospel 2016-2017