Anche quest’anno il Comune di Mottola ha scongiurato l’aumento dell’ecotassa. Tutto questo grazie all’impegno messo in campo nelle ultime settimane e alla sensibibilità dei cittadini, che hanno risposto all’appello lanciato da Palazzo di Città. La campagna informativa “Ecotassa? No grazie” era stata avviata dal sindaco Luigi Pinto e dall’assessore all’Ambiente Arcangelo Montanaro attraverso manifesti, pieghevoli, ma anche cestini urbani per contenere tre diverse tipologie di rifiuti, tutte best practices richieste dalla Regione Puglia. Entro lo scorso 30 giugno era necessario raggiungere un incremento del 5% di raccolta differenziata, rispetto al dato di novembre 2014 che ammontava al 14,75%. “Il traguardo che siamo riusciti a raggiungere è il 24,39% di raccolta differenziata- annuncia l’assessore al ramo Montanaro- e quindi possiamo dirci assolutamente soddisfatti. È doveroso un ringraziamento ai cittadini, che hanno dimostrato ancora una volta grande disponibilità, e alla locale azienda di igiene urbana “Avvenire” che ha intensificato il servizio. Ce l’abbiamo fatta”.
La mobilitazione, insomma, ha funzionato. Montanaro aveva chiesto alla comunità uno sforzo, in linea anche con quanto fatto l’anno scorso quando, proprio nel mese di giugno, Mottola era passata dal 13% di differenziata a più del 20%. E, per la seconda volta, l’amministrazione comunale ha portato a casa l’importante risultato. Nei prossimi giorni, inoltre, verranno anche consegnati a bar e gastronomie dei bidoncini per contenere la carta, la plastica e il vetro. Ma non è tutto, dal momento che l’amministrazione comunale sta mettendo in campo altre iniziative. “L’attuale regolamento Tari- spiega Arcangelo Montanaro- prevede una riduzione del 10% della tassa a chi è dotato di compostiere. La nostra intenzione è di aumentare la percentuale, compatibilmente con la disponibilità di bilancio, e agevolare anche chi non ha un giardino. Come amministrazione, avevamo distribuito gratuitamente 220 compostiere per i cittadini che abitano in residence o in villa, ma adesso vogliamo anche andare oltre. Ed è per questo che abbiamo previsto uno sconto sulla Tari anche per chi conferirà l’umido nel nuovo centro di raccolta, i cui lavori di realizzazione partiranno a fine agosto”. Per i cittadini, quindi, basterà recarsi lì, semplicemente muniti di tessera per poter usufruire di questo sconto fiscale. “Il compostaggio- prosegue Montanaro- può portare ad un incremento della differenziata anche più della raccolta porta a porta. La differenziata non è un semplice comportamento virtuoso o sinonimo di senso civico, è un dovere per tutti noi”.
Tecnimacamente, in base alla legge regionale 16 del 2015, i comuni possono applicare l’aliquota validata nell’anno 2013 a condizione che vi sia un incremento di differenziata a giugno pari ad almeno il 5% in più rispetto al dato comunicato nel mese di novembre 2014 e, allo stesso tempo, attivando quelle indicazioni (tra cui l’incentivazione del compostaggio domestico e collettivo) previste dal Programma regionale della produzione dei rifiuti.
Intanto, si attende l’appalto dell’ARO 2 che coinvolge, oltre Mottola, i comuni di Crispiano, Statte, Laterza, Palagianello e ha come capofila Martina Franca. Nell’attesa della conclusione delle procedura di gara e dell’avvio della raccolta porta a porta, il Comune punta all’incremento del compostaggio. “La raccolta dell’organico- conclude Montanaro- assume in questo senso una grande rilevanza. Vogliamo guardare ad un circuito virtuoso che sia sempre più ecocompatibile per il nostro territorio”.
Tango, danze spagnole e persino un tocco di folklore paraguayano: a Mottola mercoledì 8 luglio arrivano le sonorità di Barrios Mangorè, Alexandre Tansman, Simone Iannarelli, Joaquìn Rodrigo, Orrego Salas, Isaac Albéniz, Enrique Granados e Manuel De Falla. Compositori di altissimo profilo, reinterpretati nel doppio concerto- ad ingresso gratuito- di Luciano Pompilio e Parallelo 900 trio (Silvia e Livio Grasso, Angelo Gillo), ospiti della seconda giornata della XXIII edizione del Festival Internazionale della Chitarra- Città di Mottola. Location sarà l’Auditorium Manzoni dove, a partire dalle 20.30, prenderà il via l’esibizione del chitarrista Luciano Pompilio, docente al Conservatorio Umberto Giordano di Foggia e vincitore di svariati premi, tra cui il concorso di Montelimar, ritenuto il più importante al mondo per duo di chitarra. Ha suonato per importanti istituzioni musicali dal Messico alla Russia e tiene regolarmente master class in varie parti del mondo. A Mottola eseguirà un repertorio d’eccezione, tra cui spiccano “Un Atardecer”, “Cavatina”, “La Catedral”. E sempre la stessa sera, protagonisti saranno anche Silvia Grasso (violino), Livio Grasso (chitarra) e Angelo Gillo (chitarra). Con il loro “Parallelo 900 trio” faranno rivivere le emozioni di “Tonadilla”, “Tango op.165 n.2”, “Glosas”. Silvia Grasso è diplomata in violino all’Istituto Paisiello di Taranto e ha vinto numerosi premi. Collabora per la realizzazione di concerti da camera e lirico-sinfonici, per incisioni discografiche e registrazioni (anche per Radio Rai). Angelo Gillo, affermatosi in vari concorsi nazionali ed internazionali, ha inciso un disco con il Quartetto Santórsola (insieme a Livio Grasso), pubblicato nella collana “I Maestri della Chitarra” dalla rivista “Seicorde”. Nel 2004 ha vinto il primo premio assoluto in nove concorsi nazionali. Livio Grasso ha studiato chitarra classica sotto la guida di Vincenzo Zecca e Pino Forresu. In duo stabile con Angelo Gillo, ha poi proseguito nell’attività concertistica, affermandosi in prestigiosi concorsi.
Intanto, cresce l’attesa per l’appuntamento del 9 luglio quando il centro storico di Mottola (Largo Chiesa, ore 20.30) ospiterà il Maestro cubano Leo Brouwer, tra i musicisti più apprezzati sulla scena internazionale, considerato una vera e propria istituzione,. Membro onorario dell’Unesco, dell’Istituto Italo-Latinoamericano di Roma, dell’Accademia delle Belle Arti di Granada, corrispondente dell’Accademia Reale di Scienze, Arti e Lettere di Cordoba, membro dell’Accademia Cubana della Lingua, è compositore, direttore d’orchestra, chitarrista, ricercatore, pedagogo e promotore culturale, come dimostra il suo lavoro in tv, radio, cinema e teatro a Cuba a partire dagli anni ’60. E sarà proprio lui- nel corso di un dibattito moderato da Lucio Matarazzo (dotGuitar)- a raccontare la sua storia, con annessa proiezione di dvd. Un racconto molto intimo in cui verrà ripercorsa la sua vita straordinaria. Ad oggi, ha ottenuto oltre 200 premi, tra cui: Premio Manuel de Falla (Spagna, 1998), Laurea Honoris Causa (Università di Cuba e Cile), Premio Nazionale di Musica e Premio Nazionale del Cinema, il Grammy Latino per la Musica Classica. Giurato in numerosi concorsi, ha diretto più di cento orchestre sinfoniche e di ensemble da camera in tutto il mondo, con oltre 750 dischi con la sua musica e un catalogo di 300 opere che coprono quasi tutti i generi e le forme musicali.
“Siamo particolarmente emozionati- anticipa il direttore artistico Michele Libraro- perché Brouwer non è soltanto un musicista, ma una figura di spicco del panorama culturale internazionale. Non è un caso che numerosi festival ed ensemble portino il suo nome. Penso al Brouwer Guitar Quartet (USA) a alla Young Philharmonic Leo Brouwer (Spagna). Nel 2008, in suo onore, è stato istituito il Festival Internazionale di Violão Leo Brouwer in Brasile, e dal 2009 il Festival di Musica da Camera Leo Brouwer a L’Avana. Guida il Leo Brouwer Office a L’Avana e in questo stesso anno ed è produttore del Festival Les Voix Humaines. Per noi è un grande orgoglio averlo a Mottola, tra gli ospiti di questa XXIII edizione”. Il Festival è organizzato dall’Associazione Accademia della Chitarra e patrocinato da Regione Puglia, Comune di Mottola, Lions Club Massafra-Mottola “Le Cripte”, “Corde” Rete di festival. Informazioni www.mottolafestival.com e 346 2264572.
Sabato 25 Luglio alle ore 21.00, nella splendida cornice dell'Anfiteatro Romano di Lecce, andrà in scena Il Barbiere di Siviglia, capolavoro di Gioacchino Rossini, nella sua versione con orchestra, scene e costumi.
L'opera, di cui ricorrono i duecento anni dalla sua ideazione, è realizzata dalla Camerata Musicale Salentina in collaborazione con il Comune di Lecce e vanta la prestigiosa partecipazione dell'Orchestra dell'Associazione Musicale “A. Toscanini” e della scuola di ballo Salento Ballet.
Tratto dall’omonima commedia di Beaumarchais, ma ricchissimo di originale ispirazione, Il Barbiere di Siviglia è considerato, per brio e stile impeccabile, il capolavoro di Rossini nel genere giocoso.
Il Barbiere non è solo un’opera, è una sorta di mito con cui tutti i più grandi interpreti si sono da sempre misurati: rappresenta un’icona comparabile a poche altre nella storia dell’opera. La tradizione, le grandi interpretazioni (musicali, attoriali e registiche), le attese del pubblico ma anche la storia stessa dell’opera, la sua forma, i riferimenti all’antica commedia dell’arte e ai suoi personaggi, hanno fissato nel tempo una sorta di codice interpretativo che domanda imperiosamente, e giustamente, di essere rispettato.
La trama ruota intorno alla storia d’amore tra l’irresistibile, ricchissimo Conte D’Almaviva e la bella Rosina: la leggerezza della vicenda, la forte caratterizzazione dei personaggi e l’incredibile genialità di Rossini hanno dato vita ad un’opera buffa capace di appassionare e di restare impressa nella cultura occidentale.
La direzione dell’esecuzione è affidata alla capace mano del Maestro Lorenzo Melissano, con la regia di Lia Preite e Vito Manica.
I biglietti sono disponibili presso l'ufficio della Camerata Musicale Salentina, in via XXV Luglio 2/B, nella biglietteria del Castello Carlo V, su Bazingaticket.com e in tutti i punti vendita del circuito.
CAST
Figaro, barbiere - Pierpaolo Cappuccilli
Il Conte D'Almaviva - Federico Buttazzo
Bartolo, dottore in medicina - Alessandro Calamai
Rosina, pupilla di Bartolo - Francesca Valente
Basilio, maestro di musica - Alessandro Arena
Berta, cameriera di Bartolo - Antonella Colaianni
Fiorello / Un ufficiale - Aldo Orlando
Soldati – Suonatori
BIGLIETTI
Poltronissima: € 28
Poltrona: € 22
Gradinata non numerata: € 15
Biglietti disponibili presso:
Camerata Musicale Salentina - Castello Carlo V - Circuito Bazingaticket.com
INFO
Camerata Musicale Salentina
Via XXV Luglio 2B – Lecce
Tel: 0832 309901 - Cell: 348 0072654 (Info) - 348 0072655 (Ufficio Stampa)
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Fragagnano (Ta) – Lunedì 15 giugno 2015, ha avuto luogo l’evento culturale denominato “Il Torneo dei Rioni Possessio Fregani”, torneo antichissimo di matrice medioevale fatto da diversi momenti ludici, rivisitato in chiave moderna. Si è trattato, dunque, di un evento culturale promosso dall’Amministrazione Comunale di Fragagnano targata Michele Andrisano, dalla Parrocchia “ Maria SS. Immacolata ” nella figura di Don Santo Guarino, progettato e realizzato egregiamente dall’Associazione di promozione sociale e culturale “ Terra Nostra ”, guidata dal presidente Orazio Surgo e dalla consorte Romina Massaro, che assieme all’intera comunità fragagnanese, hanno inaugurato la sua I° edizione, incassando un successo mai visto prima. Sponsor ufficiale di tale evento è stata l’Associazione Jonica Donatori di Sangue Pro Bambini Microcitemici. “ Possessio Fragani ” è stata una sorta di rievocazione storica ambientata ai tempi dell’Età di Mezzo, in cui si ha assistito al susseguirsi di sfide e duelli tra diverse squadre dei quattro rioni individuati nel contesto topografico del comune di Fragagnano. Tale evento, nato in principio come evento di aggregazione sociale e culturale, si è sviluppato per offrire momenti ludici e di condivisione fra ogni tipologia di individuo locale, dal giovanissimo al meno giovane. L’evento è stato strutturato in due parti molto interessanti, infatti nella prima parte la comunità fragagnanese ha assistito alla presentazione storica ed ufficiale dei quattro Rioni individuati nell’assetto urbanistico e topografico del contesto storico di Fragagnano capeggiati da ciascun caporione, fatta da alcuni figuranti che hanno personificato alcuni personaggi storici davvero esistiti nell’Età di Mezzo, tra cui: il Basileus Carlus Primus Angioinus interpretato da Saverio Massaro ed Erardus De Nantolio Primus Baro Fregani interpretato da Nicola Dattesi, che ha invocato ed eletto i quattro Custodi Guardiani dei loro rispettivi Rioni: “Rione Castrum – Castello” capeggiato da Gianluca Micello,“Rione Citri – Critazzi” capeggiato da Leonardo Di Summa, “Rione Mons Sancta Sophia – Monte Santa Sofia” capeggiato da Rita Galeone ed infine il “Rione Sol Ardens – Sole Ardente” capeggiato da Emanuele D’Amuri. Altri personaggi di spicco sono stati: Beatrix Provaenzae interpretata da Anna Maria Montanaro, Adda De Nantolio interpretata da Elena Dattesi e il Legatus Pontificius Latinus Malabranca Orsini interpretato da Giuseppe Bisignano. Nella prima parte del Torneo dei Rioni, l’assordante platea ha assistito, dunque, ad una sorta di rievocazione storica dai tipici colori medioevali della presentazione e della nomina dei quattro custodi guardiani, scelti ed eletti dalla personificazione del Primus Baro Fregani. Prima di dare inizio all’ evento, la voce fuoricampo accompagnata da musiche di sottofondo d’epoca, ha enunciato la premessa storica di tale manifestazione basata solo ed esclusivamente sul torneo dei rioni dando, inoltre, un’interessantissima impronta e motivazione storica del perché si effettuano i giochi di rione e l’individuazione di ciascun rione. La suddivisione in rioni di un “Possessio Maediae Aetatis”, è un’antichissima pratica di suddivisione sistematica del terreno di matrice greca, tale pratica è rintracciabile nella Centuriazione. Codesta pratica è la ristrutturazione di un contesto agrario al fine di creare le condizioni necessarie per la vita a comunitaria. Secondo le fonti bibliografiche, la fondazione di una “urbs” (città), era un’operazione sacra secondo un rituale ben preciso: il centro urbano era circondato da un circuito sacro detto “pomerium” e il suo impianto rifletteva la struttura del cielo detto “templum” immaginato come un cerchio quadripartito mediante due assi in cui dimoravano gli dei. L’impianto che si veniva a creare era incentrato sulla presenza di incroci di assi ortogonali detti “limites” che prendevano il nome di “Cardo” orientato da nord a sud e “ Decumano Maximus” orientato da ovest ad est. Dall’incrocio di queste vie ortogonali nasceva la Centuriazione. A volte, in prossimità di depressioni carsiche, la suddivisione era effettuata in rettangoli detti “ strigas ” che erano orientati verso la linea principale e“scamna” che erano i quadrati orientati lungo la linea secondaria, tale variazione urbanistica è di matrice italica. In epoca romana e successivamente medioevale, i quadrati o rettangoli nati già in diversa epoca, vennero suddivisi in ulteriori ricenturiazioni. Già in epoca classica, codesta pratica topografica, venne utilizzata per l’individuazione e suddivisione ortogonale di Rioni, Contrade e Quartieri, infatti il Rione è una suddivisione dell’assetto urbanistico destinata solo ed esclusivamente alla fruibilità del popolo, la Contrada è la suddivisione contraddistinta in stazionamenti detti “ cippi miliari ” in prossimità dei templi sacri, il Quartiere invece è la porzione di una città avente caratteristiche storiche e geografiche che si intersecano nell’agglomerato urbano. Secondo fonti bibliografiche redatte dapprima in epoca medioevale dagli esploratori e poi successivamente in epoca moderna dagli storici salentini: Luigi Tasselli e Iacopo Antonio Ferrari, si evince la presenza della suddivisione del “Possessio Fregani” in Contrade unificate in copiosi Rioni maggiori e minori, che sorgevano e sorgono tuttora, in punti urbanistici strategici; tra i maggiori che si possono annoverare sono appunto i rioni: “Castrum, Citri, Mons Sancta Sophia e Sol Ardens”. Il filo conduttore di codesta manifestazione è stata, dunque, la nomina a Primus Baro Fregani di Erardus De Nantolio da parte di Basileus Carlus Primus Angioinus, il quale secondo tradizione storica medievale, intorno al 1278 concede allo stesso Erardo De Nantolio il “Possessio Fregani” per essersi distinto in battaglia con animo gentile. Agli albori dell’anno 1278, Re Carlo I d’Angiò, discendente dell’antica stirpe dei Merovingi, ultimo dei sette figli del Re francese Luigi VIII e di Bianca contessa di Castiglia, grazie alla sua fama e virtù cavalleresca, diviene Re di Napoli, Conte di Provenza, Re di Sicilia, Comandante di Gerusalemme, Caporale di Albania e Principe di Taranto.Nel suo seguito guerresco, si distingueva il cavaliere dal cuor gentile Erardus De Nantolio, discendente della potente famiglia di matrice normanna De Nanteuil de Chatillon, che attraverso i secoli divennero discendenti del casato di Landoglia ed infine del Casato Dell’Antoglietta. Mosso da gran sete di giustizia, lo stesso Erardus si distinse in battaglia lottando nella Guerra dei Vespri Siciliani e fu così che Basileus Carlus Primus Angioinus per ringraziarlo della sua umiltà, riconoscenza e forza d’animo, gli concesse il “Possessio Fregani” col titolo di Primus Baro Fregani, l’appezzamento terriero che poi diverrà il feudo medioevale di Fragagnano. Tale possessio, come attestano le fonti bibliografiche del XVI e XVII sec. redatte dagli storici salentini Iacopo Antonio Ferrari e Luigi Tasselli, si chiamò così in onore del gentilizio latino Freganius che ebbe in gestione codeste terre per il loro mantenimento agricolo e gentilizio. Arrivati, quindi, alla presentazione e alla premessa, la rievocazione storica glissa con la “Sancta Benedictione” impartita da Legatus Pontificius Latino Malabranca Orsini, il quale ha benedetto la spada nonché l’elsa della mano di Dio destinata al valoroso Erardus dal cuor gentile, che, ponendo rigorosamente la mano destra sulle Sacre Scritture, in segno di sottomissione a Dio e alla Sancta Ecclesia ha scelto nominando tre uomini come custodi guardiani ponendo, successivamente, la spada nelle mani della consorte, la nobildonna Adda De Nantolio ha scelto questa volta una donna come caporione, che, dalle loro pergamene contraddistinte dai colori sgargianti dei propri rioni, hanno recitato il loro giuramento al cospetto della corte di Basileus Carlus Primus Angioinus e della consorte Beatrix Provaenzae. Infatti il caporione del Rione Castrum ha enunciato la storia eziologica del proprio rione, dicendo che si chiama così in merito alla presenza di un’antica Torre difensiva fortificata a base scarpata di matrice Medioevale provvista di ponte levatoio e fossato perimetrale fatta erigere dall’antica famiglia feudataria “Dell’Antoglietta” come parte del complesso sistema difensivo di Oria, ubicata anticamente nei pressi dell’attuale Piazza Regina Elena, ormai inglobata nel corpo di fabbrica quadrangolare dell’attuale Palazzo Baronale. Il caporione del Rione Citri ha enunciato la storia eziologica del proprio rione dicendo che si chiama così per via del termine “critazzi” che in dialetto brindisino è “citrazzi” che deriva molto probabilmente dal termine latino “citrus” che ne indica il cedro. Verosimilmente in epoca greco-romana e successivamente in quella medioevale, nella zona adiacente all’attuale “Sanctuario Madonna de lo Favore” erano presenti piantagioni di cedri, testimoniati anche dallo storico naturalista Plinio il Vecchio descrivendone la presenza attigua alla Via Sallentina. Il caporione del Rione Mons Sancta Sophia ha enunciato la storia eziologica del proprio rione dicendo che si chiama così in merito alla presenza del Sito Archeologico di matrice Preclassica con frequentazione greca e romana caduto ormai in disuso e sepolto nell’attuale Pineta, che ne da il nome in onore della Personificazione Greca di Sofia, da cui prende il nome anche un piccolo santuario di matrice greca ubicato anticamente nei pressi del sito dedicato a Santa Sofia e a Santa Venere. Infine il caporione del Rione Sol Ardens ha concluso recitando la storia eziologica del proprio rione dicendo che si chiama così, in onore della Personificazione del Sole che risplende e riscalda ardentemente, che è proprio della posizione geografica del paese, che ne favorisce la perfetta visuale all’alba, al mezzo dì e al tramonto. Figura molto particolare, è stata anche l’Araldus Familae Angioinae, che, accompagnato dal rullo incessante dei tamburi, rigorosamente al crocevia del feudo, dinnanzi alla corte del Basileus, ha allietato la buona novella recitando alla numerosissima platea dalla propria pergamena, introducendola ad un breve ex-cursus storico rigorosamente in lingua latina. Da fare sfondo all’intero evento culturale, sono stati altri nobili delle casate medioevali degli altri feudi, che hanno sfilato per il centro storico, cavalieri templari bordati di camaglio ed armati di spade e scudo, arcieri che armati di arco, faretra e frecce, hanno dato lustro alla loro splendida arte, popolani che hanno sfilato nel centro storico, madonne primavera che hanno incantato la platea con la loro superba bellezza, ed il gruppo folkloristico “Tamburini del Barone di Freganius” guidati dal capotamburino Nicola Dattesi, hanno allietato la giornata con rullo incessante dei tamburi. Ma questa è stata la meravigliosa storia tratta dalla rievocazione medioevale, ora si passa al vivo della giornata. Il Torneo dei Rioni “ Possessio Fregani” è stato, dunque, un torneo basato su sfide dilettantistiche ed agonistiche realizzate dalle diverse squadre dei quattro rioni, strutturate in due tipologie di gare: gare per bambini e gare per adulti, formulando un vero e proprio regolamento varato e concordato dalla giuria totalmente estranea alla comunità fragagnanese, infatti erano presenti: Antonio di Nunzio esaminatore del Comune di San Marzano di S.G., Francesco Schinaia e Aldo Salamino esaminatori del Comune di Taranto. A presentare e a condurre l’interminata giornata fino a notte fonda, è stato il presentatore di manifestazioni culturali Benedetto Donzella. Tra i giochi effettuati, si possono annoverare infatti: il tiro alla fune, la corsa con i sacchi, la corsa con il palo, la carriola umana, la corsa del cucchiaio, il tiro con l’arco e il tanto atteso alero della cuccagna. I due giochi che hanno riscosso maggiormente successo tra i giovanissimi, sono stati la carriola umana scandita da cadute con grida di vittoria e la corsa con il cucchiaio che ha visto come protagoniste, un sacco di palline dai più disperati colori. Tra le squadre degli adulti, i giochi con maggior riuscita di tipo trionfante sono stati proprio il tiro con l’arco e l’albero della cuccagna ha fatto tenere col fiato sospeso, un sacco partecipanti. Il rione che si è aggiudicato il tanto atteso premio della cuccagna, è stato il Rione Citri. Altro gioco tanto atteso ed emozionante, è stato il tiro con l’arco, grazie a cui la piazza ha rivissuto l’antica arte dello scoccare le frecce con arco tipicamente medioevale, infatti l’arciere vincitore, Ignazio Varvaglione, del Rione Sol Ardens ha avuto l’arduo compito di incoronare la Madonna Primavera più bella tra le sei ragazze che hanno ambito alla tanto sospirata corona che si è adagiata sui ricci capelli della Madonna Primavera Arianna Valleri. Quest’ultima attrazione, fa parte di un antico rituale elettivo di matrice medievale italiana, precisamente d’ Assisi, in cui si festeggia il Calendimaggio coincidente con l’inizio della primavera e la rinascita della natura personificata dalla ragazza più bella e dai portamenti aggraziati. Ad allietare i momenti ludici per i più piccini, sono stati i giocolieri Pacmama, che hanno intrattenuto gli spettatori con spettacoli pirotecnici, trampolieri e diversi giochi di mangiafuoco. Giungendo alla fine della bellissima serata, si è conclusa la disputa tra i quattro variopinti rioni tra una tifoseria senza precedenti, entusiasmo sfiorante le stelle, ed estremo coinvolgimento di un piccolo agglomerato urbano grazie a cui si è ridestato da un lungo sonno, i giudici esterni hanno posto sul podio dei vincitori i tre rioni più quotati: Rione Sol Ardens al terzo posto, Rione Castrum al secondo e al primo posto che indosserà l’alloro del vincitore per un anno intero, è stato il competitivo Rione Mons Sancta Sophia capeggiato dal caporione Rita Galeone. L’ultima postazione è stata raggiunta purtroppo dal Rione Citri, che molto artisticamente, si è aggiudicato il titolo di Rione più bello. Il messaggio che l’Associazione di Promozione Sociale e Culturale “ Terra Nostra” di Fragagnano ha voluto trasmettere all'opinione pubblica fragagnanese e non, è arrivato in modo chiaro. Il Torneo dei Rioni “ Possessio Fregani” non ha rappresentato solo ed esclusivamente un evento culturale finalizzato semplicemente all'intrattenimento, ma alla sua origine c'è stato, c’è e ci sarà un messaggio di rinascita, di amore per la propria storia locale, per l'archeologia, per l’architettura, per l’ambiente, per la promozione culturale e sociale, ma soprattutto per il benessere del cittadino, discipline che l’Associazione “Terra Nostra” ha scelto come ragione utile di vita. Un contributo che ha voluto dare al territorio di Fragagnano, alla sua cultura, al suo popolo e alle sue nobili origini. Mai come è convinta di dover proseguire la strada intrapresa, grazie all'apprezzamento di tutti, continuando a studiare, analizzare le fonti e recuperare un patrimonio non più completamente visibile, ma che esiste, scritto sulle pagine della terra. Sono lì ed aspettano solo di essere sfogliate dalle mani più sapienti ed essere lette dagli occhi più sagaci. Per la realizzazione dell’intero progetto, sono stati utilizzati testi generali e specifici per la consultazione e fruizione storica del territorio. Per la bibliografia generale sono stati utilizzati i testi:“Iconologia di Cesare Ripa”,“Scopriamo la Puglia”, “San Giorgio Jonico e i paesi di Area Tarantina”,“ Società ed economia nei villaggi rupestri, indagini culturali a cura dei C.R.S.E.C. di Castellaneta, Grottaglie, Manduria, Massafra e Taranto”e “Guida turistica culturale della Puglia”. Per la bibliografia specifica le notizie storiche sono state attinte dai testi: “Viae Publicae Romanae”, “Introduzione alla topografia antica”,“Testo inedito sulla centuriazione greca e romana”,“Movimenti di proprietà in un comune tarantino: Fragagnano, atti notarili e mappe catastali in Archivio di stato di Taranto”,“Toponomastica Pugliese, dalle origini alla fine del MedioEvo”,“Profilo Storico di Fragagnano: Le Chiese”,“Storia e cultura Medioevale”, “Santa Sofia: le origini del culto e la diffusione in Puglia”,“Gli insediamenti preclassici lungo la Via Appia antica in Puglia”,“Fragagnano: La misteriosa morte di un signore poeta e rubacuori”, “Il Libro Rosso di Taranto” e il “Notiziario Topografico Salentino: ricerche e studi”.
Strepitoso successo senza eguali, dunque, quello di Lunedì 15 Giugno al “Torneo dei Rioni Possessio Fregani” organizzato dall’Associazione “Terra Nostra” presso il Comune di Fragagnano.
Vincenzo Ludovico
ph. Azzurra Maggiore
Si è tenuto a Bari, presso l’Hotel Excelsior, il convegno “psicodiagnostica tempo passato o al passo con i tempi”. Un tema sollecitato dai cambiamenti di approccio alla diagnosi e alla classificazione introdotti dal DSM 5, che ha visto un’importante partecipazione da parte degli psicologi.
In occasione della pubblicazione del DSM-5, si è aperta una riflessione epistemologica sulle modifiche nell’organizzazione generale del modo di far diagnosi che il DSM-5 introduce.
Il convegno ha visto l’avvicendarsi di professionisti esperti che partendo da approcci teorici e orientamenti differenti hanno fornito un panorama sulla situazione attuale della psicopatologia e della psicodiagnostica e sui possibili scenari futuri.
Sul versante cognitivo-comportamentale, il Prof. Ezio Sanavio ha mostrato come il mondo psicologico contemporaneo sia attraversato da una babele di linguaggi e ha ribadito quanto “nel rapporto tra DSM5 ed esame psicodiagnostico serva rifuggire fascinazioni e subordinazioni […] la classificazione è un'informazione utile, forse necessaria, ma non sufficiente!”
Il Dott. Antonino Carcione ha illustrato sia le modifiche che il DSM-5 ha apportato soprattutto in relazione ai disturbi di personalità, sia quelle che non ha fatto e le ricadute che queste hanno avuto sulla clinica. Ha spiegato che “è sicuramente motivo d’interesse per i clinici la nuova formulazione di criteri generali per i Disturbi di personalità, unitamente al tentativo di sopperire ai limiti della diagnosi categoriale, introducendo una valutazione dimensionale dei tratti di personalità […] tuttavia questo nuovo sistema ha sicuramente vantaggi e limiti”.
Il Dott. Pietro Nigro ha passato in rassegna alcuni modelli che tentano di descrivere i fenomeni psicotici, nell’arduo e ben riuscito tentativo di rinvenire connessioni tra vari campi di ricerca (cbt standard, modelli di “terza onda”, social skills, social cognition e cognitive remediation, area dell’early psychosis e recovery via functioning) nonché di riflettere su alcuni organizzatori psicopatologici.
Da una prospettiva umanistico-relazionale il Prof. Piero De Giacomo partendo dal suo modello relazionale-intrapsichico ha affermato che "La nostra vera rivoluzione si è concretizzata quando abbiamo capito che oltre al legame con le patologie, la psicologia dovesse dedicarsi alle sfumature positive che abitano nella mente delle persone".
Infine, Il dott. Nevio Del Longo ha presentato La diagnostica Lüscher come metodo diagnostico di indagine degli stati affettivi e cognitivi e della personalità e la sua applicazione sia in contesti psicologici quali tossicodipendenze, devianze sia in ambiti lontani dalla psicopatologia come l’orientamento scolastico, l’educazione, la selezione del personale, l’analisi del potenziale, lo sport e perfino l’arte.
Il convegno ha rappresentato un importante momento di riflessione e di confronto su eventuali equivalenze concettuali e possibilità di integrazione teorica tra visioni e orientamenti formativi differenti.
Sarà l’originale seminario-aperitivo“Atleti, Filosofi e Guerrieri nell’antica Grecia” a dare il via alla due giorni conclusiva delle “Tarantiadi, Echi ed Agoni dalla Grecia Antica”, in programma al Parco Archeologico di Saturo (Leporano) sabato 27 e domenica 28 giugno, incentrata sulla rievocazione dei grandi giochi panellenici dell’antichità. Riti religiosi, gare sportive, armi e passatempi, ma anche manufatti, danze e piatti di un passato lontano saranno gli indiscussi protagonisti del fine settimana.
Si comincia sabato 27 alle 19.30 con un approfondimento tra storie, curiosità e dati scientifici che punta ad aprire nuovi orizzonti sul ruolo strategico che Taranto ricoprì in tutta la Magna Grecia. Prevista la presenza, direttamente dalla Basilicata, di Antonio Affuso con un focus sugli oggetti esposti nei Musei di Policoro e Metaponto. A Patrizia Guastella il compito di illustrare il progetto delle Tarantiadi (dai culti misterici al ruolo dei santuari, passando per le danze di guerra). Mario Lazzarini relazionerà su “Eccellenza ed Aretè nella Grecia arcaica”, Angelo Conte sulle antiche pratiche atletiche attraverso i reperti archeologici del Marta, Giovanni Orlando sulla doppia alimentazione degli sportivi, Lucio Pierri sulla figura del medico atleta Icco di Taranto, Vito Maglie sulle arti militari. Ad aprire i lavori, saranno il sindaco di Leporano Angelo D’Abramo e il vicesindaco Iolanda Lotta che, come amministrazione comunale, hanno patrocinato l’evento, insieme a Comune di Taranto, Provincia di Taranto, Regione Puglia e Coni. Sempre nel Parco, sarà possibile visitare la mostra tattile con copia di una panoplia (a cura associazione Cavalieri de li Terre Tarentine), di una strigile in argilla (cooperativa Archeoart Basilicata) e di un’anfora panatenaica e cratere da simposio di età arcaica (associazione Taranto Spartana).
Domenica 28 a partire dalle 17, tornano a vivere le suggestioni e le atmosfere del mondo greco. Per magia, faranno la loro comparsa riti, spettacoli, musiche, combattimenti, artigianato dell’epoca. “Definirla una semplice rievocazione storica sarebbe riduttivo- spiegano gli organizzatori della cooperativa Pòlisviluppo e dell’associazione I Cavalieri de li Terre Tarentine- dal momento che è la sintesi di ricerche e studi filologici che mettono insieme fatti, arte, credenze, rituali propiziatori di guerra, convivialità e misticismo. Per un giorno, riaffiorano pagine di storia riconducibili al periodo greco che, nella sua prosperità e ricchezza culturale, non a caso è considerato tra i più importanti che l’evoluzione umana abbia mai conosciuto”. Nei luoghi dell’antica Satyrion, legati al mito della ninfa Satyria (madre di Taras che avrebbe dato il suo nome alla città dei “due mari”) andrà in scena uno spaccato del mondo ellenico, imperniato sull’affascinate tema degli Agoni. Alle 18 verranno premiati i vincitori delle gare dello scorso 21 giugno che riceveranno megaglie e anfore greche. Alle 19 è in programma la rappresentazione “E tutto iniziò qui… Falanto e le Origini di Taranto”. Si tratta, nello specifico, della rievocazione della conquista del territorio da parte dei Lacedemoni, guidati dall’Ecista Falanto, sbarcato a Saturo per fondare l’antica colonia di Taranto. Immancabile lo scontro in armi ed abiti d’epoca tra Greci e Iapigi, popoli indigeni abitanti del luogo, l’antica Satyrion. Voce narrante Giovanni Guarino, musiche Mimmo Gori, danze Compagnia Tarantanz. A seguire, il corteo storico con rievocatori e danzatrici, una narrazione sull’atletismo, gare di lotta greco-romana, corsa in armatura e salto in lungo. Ma la manifestazione sarà anche una scoperta dei riti religiosi e della guerra nel mondo greco: si comincia con la discesa nell’Ade (che avverrà in un’area ipogeica del Parco), poi una ricostruzione della famosa “Cavalleria tarantina”, danze guerriere e cerimonia finale con il suggestivo corteo, l’inno ai 12 dei e l’urlo propiziatorio di battaglia. Nell’area dell’Arkeovillage intrattenimento con concerto e danze antiche. Ingresso: 4 euro per adulti, gratis per i bambini sotto gli 8 anni, 1 euro per i bambini da 8 a 14 anni. Per informazioni: 340.7641759.