Buone notizie per le famiglie dei lavoratori vittime di infortuni. Nel caso di gravi incidenti sul lavoro, il risarcimento spetta non solo al lavoratore ma anche all'intera famiglia. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione decretando che danni di questo genere determinano uno "sconvolgimento delle abitudini di vita" che incide anche in ambito familiare. Una decisione importante, secondo il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, la recente sentenza della Terza sezione civile (sentenza n.19517/2010) che restituisce dignità alle famiglie confermando una condanna ad un risarcimento danni di complessivi 120.000 euro (per danni non patrimoniali) in favore della moglie e di due figlie di un dipendente Telecom infortunato che aveva riportato una invalidità dell'80%.
BARI - Il presidente della prima commissione consiliare della Regione Puglia, Arcangelo Sannicandro (Sel), ha ricevuto una lettera di «minacce di stampo camorristico». Lo rende noto il capogruppo di Sel alla Regione Puglia, Michele Losappio, secondo il quale la responsabilità di Sannicandro «è quella di aver difeso il processo di internalizzazione del personale delle cosiddette cooperative della Capitanata contribuendo a dare dignità e futuro a 800 lavoratori».
L'ALLARME - «La minaccia - secondo Losappio - non va sottovalutata: segue infatti altre due lettere simili ricevute dal manager di Sanità service, Antonio De Biase, facente parte della società in house costituita dalla Asl per l'internalizzazione del personale». «E, soprattutto - afferma Losappio - non va sottovalutata perchè contiene particolari sulla vita e sulle abitudini del consigliere che non sono di dominio pubblico». E' perciò quanto mai opportuno «che i tutori dell'ordine, cui il consigliere si e' rivolto per la conseguente denuncia, seguano con il massimo scrupolo ogni ipotesi investigativa senza sottovalutare quanto accaduto». «Da parte nostra - conclude Losappio - ribadiamo a Sannicandro il nostro sostegno e l'impegno per la comune battaglia politica confidando sulla solidarieta' di tutto il Consiglio regionale pugliese».
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Proviene dalla Puglia piu’ del 20% dell’energia fotovoltaica nazionale confermando il primato nella produzione di energia solare. Il nuovo record pugliese e’ stato annunciato dall Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone alla Fiera del Levante, nel corso della giornata dell’energia pulita dal titolo “Sviluppo del mercato delle energie rinnovabili e nuovo conto energia”. “La Puglia - ha detto Loredana Capone - secondo la rilevazione del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, il 14 settembre ha raggiunto il 310,256 megaWatt di potenza elettrica installata, staccando la Lombardia (seconda dopo la Puglia) di 136,337 Mw”. “Un risultato importante - ha commentato la Vice Presidente - per il raggiungimento degli obiettivi del Pear (il Piano energetico ambientale regionale) che tuttavia deve farci riflettere per gli effetti sull’ambiente.
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Trinitapoli, 16 settembre 2010 – Dal 30 settembre al 7 ottobre, da Foggia a Lecce, per le strade o nelle librerie “complici”, nuovi e vecchi lettori potranno partecipare agli eventi di LibriAmo, la più originale rassegna del libro itinerante ideata e organizzata dal Centro di Lettura GlobeGlotter Lingue e culture in movimento con sede a Trinitapoli, giunto quest’anno alla decima edizione. Nichi Vendola, Nicola Lagioia, giovane vincitore del premio letterario Viareggio 2010, Don Tonio Dell’Olio, responsabile del network internazionale di Libera – Associazione contro le Mafie, Paolo Comentale, direttore artistico del teatro Casa di Pulcinella di Bari, solo alcuni degli ospiti di questa edizione dedicata al tema del volo. Antonietta D’Introno, responsabile e fondatrice dell’associazione, riassume così l’obiettivo della manifestazione: “Leggere vuol dire possedere più parole e quindi più concetti e più strumenti per capire il mondo, anzi, i mondi e le persone che li abitano”.
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La situazione d’incertezza che ha causato uno stato d’ansia nel paziente che abbia effettuato delle analisi cliniche cagionato dalla mancata diagnosi sul campione prelevato può essere fonte di responsabilità da parte dell’ASL e consentire il risarcimento del danno da stabilirsi in via d’equità.
E’ questo sostanzialmente il principio che è stato stabilito nell’importante sentenza della Corte d’Appello di Firenze la numero 1221 del 06/08/2010 nella causa civile iscritta al n. 371/2004 del ruolo generale degli affari contenziosi civili.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Nel caso di specie, infatti, il giudice del gravame ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva visto rigettata la domanda di risarcimento danni da parte di una paziente che si era sottoposta ad accertamenti clinici da parte dell’Asl, in particolare l’esame istologico di una cisti ovarica.
La corte di secondo grado ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno, liquidando in via d’equità la somma d’importo di 10mila euro avendo l’attrice provato lo stato d’ansia conseguente alla mancata comunicazione del risultato a seguito delle analisi a cui si era sottoposta, stante la lesione di quel valore costituzionalmente protetto che è il diritto alla salute.
Secondo i togati, infatti, “Per quanto concerne invece la mancata diagnosi per mancato funzionamento dell’apparecchiatura, si deve ricordare che l’obbligazione gravante sull’Azienda, di fornire il risultato dell’analisi, è di natura contrattuale. L’onere di provare che il macchinario si era guastato per fatto che esulava da responsabilità dell’Azienda (ad esempio, per caso fortuito) e che a causa di detto guasto si era determinata un’alterazione del reperto prelevato alla paziente, spettava all’attuale appellata. In difetto di prova, l’Azienda non può andare esente dalle conseguenze del mancato adempimento dell’obbligazione … Nel caso concreto, l’ansia di cui si è avuta testimonianza ha impedito che l’interessata potesse estrinsecare con normalità gli aspetti propri della persona e della vita di relazione, oltrepassando dunque il confine di una mera manifestazione caratteriale per assumere l’entità di una lesione di quel valore costituzionalmente protetto che è il diritto alla salute e che rende risarcibile (seguendo l’insegnamento di quella decisione di legittimità, Cass. Civ. sez. III, 31 maggio 2003, n. 8828, citata proprio dall’appellata) il danno, liquidato secondo equità”.
Secondo Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” e fondatore dello “Sportello Dei Diritti”, tale sentenza non può che servire da sprono nei confronti delle organizzazioni che gestiscono la sanità, sia pubbliche che private, affinché agiscano nel rispetto costante dei propri obblighi contrattuali e del permanente mantenimento quale “faro guida” del proprio agire del diritto alla salute di tutti i cittadini.
Nel contempo lo “Sportello dei Diritti” rimane a disposizione per segnalare casi simili e fornire eventualmente assistenza gratuita per i cittadini che si sentono vittime della cosiddetta “malasanità”.
I danni conseguenti alla caduta all’interno di un ospedale pubblico devono essere risarciti dall’Azienda Unità sanitaria locale di competenza, in quanto sulla stessa gravano gli obblighi del custode. Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti” segnala con soddisfazione il principio espresso dalla sentenza del Tribunale di Lecce, giudice dott. Giannaccari n. 1691/10 che ha condannato L’Azienda Unità sanitaria locale nella qualità di custode dell’Ospedale “Vito Fazzi” estendendo la responsabilità da cose in custodia anche nel caso in cui l’ospedale abbia una notevole estensione.