"Stiamo esagerando e francamente non da oggi. Non è solo su questo caso che concediamo troppo alla curiosità morbosa piuttosto che alle notizie": così il presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha criticato lunedi' ai microfoni di CNRmedia, la gestione da parte dei media del caso Sarah Scazzi. "Quello che possiamo fare è richiamare i colleghi a un rispetto per le persone tutte, vive o morte che siano, colpevoli o vittime sacrificali che siano state. - ha aggiunto Iacopino - Dovremmo avere un po' di senso della misura. Non ci vuole molta fatica per riuscire a rendere un'informazione completa senza concedere nulla al guardonismo che sembra essere dilagato anche in questa vicenda specifica".
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La Regione Puglia può tutelare i diritti fondamentali degli immigrati, anche se non in regola con il permesso di soggiorno. Per esempio: può assicurare la scelta del medico di base e l’assistenza farmaceutica allo scopo di garantire «cure urgenti e continuative». In estrema sintesi, è questo il senso della sentenza con cui la Corte costituzionale (decisione del 22 ottobre) ha respinto gran parte del ricorso presentato dal governo contro la legge regionale 32 del 2009. Ossia la normativa concepita dalla giunta Vendola «per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia». Esulta l’assessora al Welfare, Elena Gentile, che predispose il testo poi approvato dal Consiglio regionale. «È una vittoria - dichiara - delle politiche della salute, dell’inserimento sociolavorativo, ma anche del programma per l’integrazione piena degli immigrati. È una vittoria di civiltà e di chiarezza. Abbiamo avuto ragione. La Corte ci ha restituito quello che la legge ci attribuiva: la possibilità di legiferare su questioni di competenza regionale».
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Potrebbe diventare una battaglia campale per la chimica italiana, combattuta sul filo delle opposizioni in giudizio e dei ricorsi. Potrebbe essere anche una storia a lieto fine, con le due società coinvolte che accettano i rilievi della procura e del gip, apportano alcune modifiche agli impianti colpiti da sequestro preventivo e mutano i sistemi di smaltimento dei rifiuti della lavorazione, ma evitano il blocco dello stabilimento. Che piega prenderà la vicenda dopo le notifiche dei decreti ad orologeria del gip Paola Liaci a Polimeri Europa e Basell lo si saprà presto. Ma una cosa è certa: le aziende hanno 20 giorni di tempo per prospettare soluzioni “tecnicamente e scientificamente praticabili”. Oppure i sequestri preventivi diverranno efficaci e sarà fermo degli impianti come “causa non voluta dalla procura di Brindisi”.

"Da semplice spettatore, la cosa che piu' mi e' saltata agli occhi e' la facilita' con la quale i vari protagonisti, nelle varie fasi del caso, si siano proposti alle telecamere e ai taccuini dei cronisti come vecchi e consumati attori". Con queste parole l'attore Lino Banfi commenta il caso di Avetrana in una lettera indirizzata al "Corriere della Sera". "L'ingarbugliamento delle testimonianze, dei verbali d'interrogatorio, delle ipotesi investigative e quant'altro, fa si' che ognuno di noi possa farsi in testa il proprio 'film' -prosegue Banfi- Nei bar, nelle strade, nei luoghi di lavoro, ognuno esprime la propria certezza sul movente dell'efferato delitto". Per Banfi, tutto questo va "a discapito della memoria di Sarah" e si ripercuote sull'immagine della Puglia, per questo l'attore chiede a "giornali, tv, oltre che agli italiani tutti, un po' piu' di discrezione, nell'attesa che gli inquirenti con il loro lavoro facciano chiarezza". Banfi conclude la lettera chiedendo rispetto per gli abitanti di Avetrana, un paese che "non merita di diventare la meta di un turismo morboso in visita ai luoghi del delitto", in cui vivono "brave e oneste persone che, giustamente, cominciano a stancarsi".
In attesa che gli specialisti dei Ris concludano gli accertamenti tecnici irripetibili dell'inchiesta, cominciati ieri mattina a Roma alla presenza di legali e consulenti delle parti gli inquirenti continuano le indagini tentando di capire attraverso gli interrogatori di stabilire con precisione cosa avvenne quel tragico pomeriggio del 26 agosto. Gli interrogatori si sono susseguiti fino alla tarda serata di ieri nella caserma dei carabinieri di Avetrana , tra le persone ascoltate c'era anche un parente di Michele Misseri, l'uomo che ha confessato il delitto ed e' in carcere con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, mentre la figlia Sabrina, da lui chiamata in correita', e' detenuta per sequestro di persona e concorso in omicidio.
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Sul randagismo canino, l'attuale amministrazione comunale di Massafra, sta mostrando tutti i suoi limiti politici e le sue incapacità amministrativa a trovare una soluzione a questa piaga urbana, per questo il Partito Democratico di Massafra chiede la convocazione di una conferenza di servizi che affornti la questione. Tante famiglie e cittadini sono da tempo costantemente minacciati da un fenomeno che sta assumendo una dimensione sempre più grave oltre che una angosciosa convivenza con il rischio. Moltissimi lavoratori e lavoratrici che si recano in campagna alle prime luci dell'alba, sono costantemente minacciati e, in molti casi aggrediti, da centinaia di cani randagi che, alla ricerca di cibo, scendono nel paese dai loro rifugi alla periferia urbana!