Fonti governative confermano: tracce di iodio radioattivo sono state trovate nei rubinetti dell'acqua di Tokyo e in altre località del Giappone. Livelli anormali di iodio radioattivo sono stati rinvenuti anche nell'approvvigionamento idrico nelle prefetture di Gunma, Tochigi, Saitama, Chiba e Niigata, come riferito da un funzionario del ministero della Scienza del Giappone, che sta monitorando i livelli di radiazione. I livelli sono comunque di gran lunga inferiori al limite legale del Giappone, ha detto ancora il funzionario in condizione di anonimato. Il governo aveva già annunciato di aver scoperto livelli di radiazioni oltre i limiti di legge nel latte e negli spinaci nelle zone in prossimità dell'area colpita dall'emergenza nucleare, chiarendo che comunque non c'era nessuna minaccia immediata per l'uomo
“Accorpare il voto dei referendum sul nucleare e l’acqua con quello delle amministrative, e destinare i soldi risparmiati - circa 400 milioni di euro - al Giappone”. E’ la proposta delle oltre 60 associazioni del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’. “Nonostante il recente voto contrario della Camera –affermano i rappresentati delle associazioni in una conferenza stampa nella sede romana del Comitato – è necessario che il governo ci ripensi: è una questione che ha a che fare con la democrazia nel nostro Paese, ma non solo”. Secondo il Comitato, infatti, “e’ impensabile un tale spreco di soldi pubblici. Non solo per la situazione italiana – coi tagli a 360 gradi del governo e le famiglie che ancora scontano i danni della recessione globale.
La maxi inchiesta della Guardia di Finanza di Brescia che avrebbe smascherato una frode colossale a danno di migliaia di automobilisti che sarebbero stati illegittimamente multati con autovelox appositamente taroccati al fine di misurare velocità superiori del 15% ed oltre rispetto alla velocità effettiva dimostra quanto Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti”
PIETRAMONTECORVINO (Fg) – Sono 21 i sindaci dei Monti Dauni che, giovedì 24 marzo alle ore 11, nell’aula consiliare della Provincia di Foggia, hanno chiesto di incontrare gli europarlamentari, i consiglieri regionali, l’assessore all’agricoltura della Capitanata, il presidente Antonio Pepe e gli operatori agricoli e forestali. Oggetto dell’incontro, convocato d’urgenza, è la questione relativa al PSR Puglia 2007-2013. “Le graduatorie regionali relative a numerose misure del Programma di Sviluppo Rurale – scrivono i 21 sindaci firmatari del documento di auto convocazione - oltre a contenere drastiche rideterminazioni dei quadri economici, prevedono, in maniera del tutto inaspettata, l’esclusione dell’Iva dalle spese ammissibili.
Leggi tutto: L’appello di 21 sindaci: “No allo scippo delle risorse Psr”
Premesso che la Provincia di Lecce ha approvato all’unanimità un O.d.G. modificato rispetto alla proposta originaria a firma dei Consiglieri Marra Roberto e Polimero in merito al coincenerimento del C.D.R. dell’Impianto Colacem di Galatina e che la Unione Europea ha introdotto nel proprio trattato del 1994 all’art.15 il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE che tale principio è il principio generale del diritto comunitario che fa l’obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.