La paura della marea nera arriva in Puglia, dove ha suscitato allarme tra le popolazioni locali e le associazioni ambientaliste il permesso ottenuto dalla compagnia Shell Italia, il 30 aprile scorso, dal ministero dello Sviluppo economico, di ricerca petrolifera offshore nel Golfo di Taranto che si allarga nel mar Jonico. Si paventa il rischio ambientale ma anche la mortificazione della vocazione turistica dell'area. Oltre al Golfo di Taranto, nell'interesse delle compagnie petrolifere anche i fondali al largo delle isole Tremiti (Foggia) e della costa di Monopoli (Bari). Proprio per le Tremiti, solo alcuni giorni fa c'è stata una mobilitazione contro il progetto presentato dalla società irlandese Petroceltic Elsa per ricerche di idrocarburi e trivellazioni nei fondali del Gargano, a pochi chilometri dall' Arcipelago dell'area marina protetta.
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Il federalismo non è che “una truffa” ai danni del Meridione con cui “si giustifica lo spostamento di soldi al Nord fondandosi esclusivamente sull’argomento che il Sud è sprecone. In questa maniera ogni giorno viene praticato uno scippo nei nostri confronti”. Lo ha affermato in una intervista al Riformista il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che attacca il federalismo e invita le Regioni del Sud a unirsi nella fase dei decreti attuativi.
“Mentre il Nord e’ diventato una lobby potente – afferma Vendola – il Sud si presenta a ranghi sparsi all’appuntamento fondamentale che è quello dei decreti delegati per la concreta applicazione del federalismo. E’ su questo – sottolinea – che dobbiamo lavorare”.
Nessuna ”rivolta sudista”, spiega il Presidente della Puglia, ”non serve il sudismo del Sud. Noi dobbiamo essere i critici più implacabili di noi stessi”. Ciò che serve, prosegue, è “un programma condiviso da tutte le forze politiche, imprenditoriali e del mondo della cultura, per far capire alle lobby nordest che il sud non e’ sprecone”.
TARANTO - Shell Italia ha ottenuto dall’Ufficio Nazionale Minerario Idrocarburi Geotermia del Ministero dello Sviluppo Economico l’accettazione di due istanze di permesso di ricerca offshore nel Golfo di Taranto, presentate lo scorso novembre. E’ quanto si legge in una nota diffusa in tarda mattinata dall’Agenzia Asca. Ad annunciarlo è stata la società precisando che di tratta dei blocchi ‘’d73F.R.-SH’’ (Mare Jonio, zona F) e ‘’d74F.R.-SH’’ (Mare Jonio, zona D e F), che coprono un’area di 1356 km quadrati. Shell “confida di poter eseguire presto una campagna di acquisizione sismica dei dati; i dati raccolti con l’attività sismica saranno la base per valutare ogni decisone su eventuali pozzi esplorativi”.
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Un percorso, moderno, lungo quasi un anno. E una via, millenaria, che ha portato all’affermazione di una ben precisa identità che fa, o meglio, farà la differenza. Sono queste le premesse culturali che diventano basi per un decollo economico, sulle quali poggia il marchio comunitario “Terra Ionica – Unica”. Lo ha voluto la Provincia di Taranto che lo ha chiesto e ottenuto a ottobre 2009 dall’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno di Alicante (Spagna). La Provincia ha presentato il nuovo marchio al Vinitaly alla presenza del presidente Gianni Florido e del commissario della Camera di Commercio di Taranto, Roberto Falcone. Chiare le linee strategiche che ha illustrato l’assessore provinciale all’Agricoltura e alle Attività Produttive, Luigi Albisinni.
Si dipinge di giallo adesso la vicenda della soppressione dell’agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, destinata a Foggia dalla legge finanziaria 2008, che ne determinò anche la dotazione finanziaria. A rivelare la notizia dell’inserimento della sede foggiana dell’authority agroalimentare tra gli enti inutili è stata la sen. Colomba Mongiello (Pd) che aveva interessato della questione il Ministro della Salute Fazio. Intervistata dall’emittente foggiana Teleradioerre, da sempre molto attenta alle questioni che riguarda l’authority. la parlamentare democratica ha detto che il Ministro Fazio, di fronte alle sue rimostranze circa il fatto che la decisone è stata assunta alla chetichella, le ha riposto che il Ministero della Salute aveva informato, per iscritto, il presidente della Provincia, Antonio Pepe (Pdl).
La società SanitàService Asl Bat avvierà il processo di internalizzazione per tutti i dipendenti delle ditte Ariete, Macchia ed Ecorad in possesso del contratto a tempo indeterminato alla data del primo gennaio 2010. "La Asl Bat - si legge in una nota diffusa dalla stessa Asl - applicando una norma contrattuale di subentro, ha avviato il processo di internalizzazione per tutti i dipendenti con contratto a tempo indeterminato sottoscritto quattro mesi prima della cessazione del rapporto con le ditte Ariete, Macchia ed Ecorad. Si tratta di 272 lavoratori pulitori, ausiliari o portieri che entro l’11 maggio saranno assunti dalla SanitàService Asl Bat per un monte orario complessivo di 7585 ore".
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