
L’AMIU Spa inizierà il 14 aprile gli interventi di “Bari pulita 2010”, il programma di pulizie straordinarie per tutte le strade cittadine che andrà avanti fino al 20 luglio prossimo, con l’eccezione del periodo dei festeggiamenti per S. Nicola giorni in cui il servizio sarà sospeso.
I lavori di pulizia prevedono la sanificazione delle strade e saranno effettuati di notte, dalle 22.30 alle 4.30. La sanificazione si ottiene con lo spazzamento e il successivo lavaggio delle strade con acqua ad alta pressione.
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BARI - Una nuova richiesta di autorizzazione per la ricerca di petrolio in Adriatico, stavolta al largo delle Tremiti, presentata parecchio tempo fa al ministero dell’Ambiente e oggi in fase avanzata di istruttoria. Una richiesta su cui la Regione ha già espresso un parere negativo che però non è vincolante: a breve il ministero concluderà la procedura per la Valutazione di impatto ambientale, ed entro pochi mesi («Prima della fine dell’anno», secondo una qualificata fonte di settore) deciderà se accordare o meno il permesso all’operatore olandese Petroceltic. Ma se sarà sì c’è già pronto il ricorso della Regione.
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Se le elezioni non le ha vinte, di certo ne è stato uno dei protagonisti più significativi, il partito degli astensionisti. Peccato, però, che i commenti e le riflessioni su questa forza silenziosa che ingrossa la sue file ad ogni tornata elettorale durino lo spazio di un mattino: giusto il tempo che nei salotti televisivi intercorre tra un exit poll e le prime proiezioni. Basta che la politica cominci a dare i suoi numeri che il partito silenzioso è già bell’e dimenticato.Noi invece vogliamo tornare sull’argomento, proprio a partire dai numeri, quei numeri che solitamente vengono sottovalutati nelle analisi politiche, e che non si riferiscono alle percentuali ottenute dai singoli candidati e dai singoli partiti, ma dai voti in assoluto, quelli cioè che indicato quante donne e quanti uomini si siano recati alle urne ed abbiamo votato per questo o quel candidato, per questo o per quel partito.
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Un trionfo, scandito dallo sprint vincente di Cota in Piemonte, dall’affermazione netta di Zaia in Veneto (dove le camicie verdi sono il primo partito con il 35% dei consensi) e dall’incredibile crescita in Lombardia (passando dal 15,8% delle precedenti regionali al 26,2%). Uno shock per gli altri partiti, indipendentemente dal colore, perché Bossi e i suoi sembrano avere sempre più in mano le chiavi del Nord, che al centrosinistra appare come una sorta di fortino inespugnabile, mentre al Pdl appare come una montagna che crolla sotto i propri piedi. Già, perché al nord a perdere non è solo il Pd, ma è soprattutto il partito di Berlusconi, in netto calo e, nel caso del Veneto, addirittura scavalcato dai leghisti. Il Pdl crolla, perde voti e non regge il confronto in nessuna delle tre regioni vinte nell’area padana.
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