Rocco Palese candidato per il Pdl, Nichi Vendola per il Pd e Adriana Poli Bortone per l’Udc, questi sono i candidati alla presidenza regionale della Regione Puglia, in vista della tornata elettorale prevista per il 28 e 29 marzo. Nella nostra cittadina, però, è iniziato ufficialmente il toto-candidati per la scelta dei putignanesi di turno che potrebbero candidarsi al consiglio regionale. CENTROSINISTRA – La situazione nel centrosinistra putignanese è ancora incerta, infatti, nelle scorse settimane sono circolati tanti nomi, ma al momento non si è deciso nulla di definitivo. Il vicesindaco Dino Angelini, l’assessore Giuseppe Genco, il consigliere Massimo Nardelli sono solo alcuni dei nomi dei possibili candidati alle prossime elezioni regionali.
Non è stata una seduta tranquilla, quella che avrebbe dovuto chiudere i 5 anni del governo Vendola, almeno fino alle prossime elezioni. Il Consiglio regionale, cominciato ieri alle 12, tra tensioni e sospensioni è andato avanti fino alle 3 del mattino. Un muro contro muro tra maggioranza ed opposizione che ha portato all'approvazione di uno solo dei 48 articoli del testo di legge in esame, l'art. 32che riguarda le norme per "l'utilizzo del personale delle imprese appaltatrici e delle società strumentali", in altre parole l'avvio del processo di internalizzazione dei servizi e stabilizzazione dei precari della sanità. Il ddl che, entro oggi potrebbe diventare Legge, riguarderà complessivamente una platea di oltre settemila lavoratori che potrebbero essere assunti a tempo indeterminato da parte delle società in house di proprietà pubblica.
“Non intendo in alcun modo alimentare la polemica politica da campagna elettorale sui temi dell’agricoltura pugliese. La mia cultura moderata non si piega alla esplosione del clima elettorale. Gli argomenti della polemica che qualcuno vuole riavviare sono ormai logori, per averli affrontati più volte anche con il Ministro Zaia, da me invitato senza esito ad un faccia a faccia. La spesa attualmente sviluppata dalle singole Regioni và posta in relazione alla data di approvazione dei singoli PSR (per la Puglia a febbraio 2008) ed al periodo di programmazione 2007–2013 che non finisce con la campagna elettorale. Mi conforta in queste considerazioni il confronto con altre Regioni d’Italia e se guardo al Veneto, per esempio, che rispetto a realtà come la Puglia ha goduto di un intervallo temporale più lungo, avendo registrato l’approvazione definitiva nel 2007, vedo che non evidenzia performance migliori (circa il 5%).
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Il candidato del Pdl in Puglia mise la firma su un contratto in inglese decisamente sconveniente per la Regione, costretta a pagare ogni anno due rate da 22 milioni di euro, "non conosco la lingua, io ho studiato il francese, sono un medico e comunque anche in italiano non ho capito di cosa si tratti realmente" ha spiegato Palese al pm. Era il biennio 2003-2004, Rocco Palese, allora assessore della Puglia nella giunta di Raffaele Fitto ed oggi candidato del Pdl per le prossime Regionali, si reca a Londra per firmare un contratto che prevede un finanziamento alla Regione. Il finanziamento, che sarebbe dovuto avvenire attraverso dei bond, si rivela però una truffa che costringe la Regione a pagare ogni anno 2 rate da 22 milioni di euro.
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Che idee si è fatto Rocco Palese ? Le idee che hanno tutte le persone del mondo non c’è stato da dieci anni a questa parte a livello modiale che non si pone il problema di provvedere per i propri fabbisogni di attrezzassi in una programmazione decennale o anche ventennale di fonti plurime di energia. E quindi io trovo completamente fuori luogo che Vendola va in giro a dire cioè che la puglia per l’energie alternative e questo etc.. è ordinaria amministrazione ci mancherebbe pure, ci mancherebbe pure che la Puglia come le altre regioni come tutto il resto del mondo non si attrezzasse e non procedesse nella programmazione a prevedere cioè queste fonti di energia alternativa cioe’ pulita. Trovo veramente fuori luogho questa cioè infetizzazione o l’enfatizzazione cioè che se ne fa
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