Disponibile dal 20 giugno 2025 per Mack & Rony Records
Un riflettore acceso sulle voci di corridoio che ci inseguono ogni giorno e il ruggito di due artisti decisi a restare se stessi: “GO$$IP” è il nuovo singolo di Tommy Door e Sayfe, da oggi su tutte le piattaforme digitali. Scritto a quattro mani dagli stessi protagonisti e prodotto da Clayton, il brano mescola pop, hip hop e trap in un beat essenziale ma immediato, arricchito da una moltitudine di voci che alternano italiano e inglese.
Con un testo apparentemente auto-celebrativo – tipico di certo hip hop – “GO$$IP” nasconde in realtà un invito a non lasciarsi definire dagli altri. «Magari potreste prenderlo come un pezzo aggressivo e commerciale», racconta Tommy, «ma dietro c’è la voglia di spronare chi ascolta a credere in sé stesso. A volte riconoscere di essere bravi, più bravi di qualcun altro, è fondamentale per non distruggere la propria autostima». Sayfe ribadisce il concetto con il suo personale mantra: «Non mi accontento, mi sento già dentro».
In assenza di un vero e proprio videoclip, il brano è accompagnato da un visual video – un montaggio animato della cover art – già online su YouTube. “GO$$IP” rappresenta il secondo tassello che anticipa BELIEVERS, il nuovo progetto di Tommy Door, e contemporaneamente offre un assaggio dell’EP di debutto di Sayfe, previsto per gennaio 2026.
Tommy Door è un cantante, autore e produttore italiano che fonde dark-pop e mainstream, esplorando temi di libertà e conflitto interiore. Dopo l’EP LOVE – Act 1 (2023) e l’album Saved by the Darkness (2024), nel 2025 ha fondato la sua label Mack & Rony Records e avviato il percorso verso BELIEVERS con i singoli “DRIVE” e ora “GO$$IP”.
Sayfe (Valerio) è un rapper romano che usa la musica come sfogo e racconto personale. Al lavoro sul suo primo EP (uscita gennaio 2026), punta a far identificare l’ascoltatore nelle sue storie e nelle sue aspirazioni.
Anticipato nelle radio dall’uscita del singolo ‘Carnival Valley’, ecco il nuovo album di Bonny Jack intitolato ‘Somewhere, Nowhere’, disponibile nei migliori negozi di dischi e nei principali stores digitali da venerdì 27 giugno. L’album ha tutte le caratteristiche per stupire gli appassionati di musica americana, sia in Italia che all’estero, per quel sound che viaggia su quel confine musicale fatto di blues del Delta, folk e spiritual.
‘Somewhere, Nowhere’ è un personale viaggio nell’universo sonoro di Bonny Jack, tra ambientazioni notturne, atmosfere da vecchio west e suggestioni esoteriche che caratterizzano l’anima di questo nuovo e terzo prodotto discografico di un artista capace di amalgamare al meglio le influenze del blues primitivo con quelle della musica folk di tradizione bianca, in un contenitore dove rock, country ed anche grunge, sono il perfetto collante.
Un viaggio attraverso serrati riff chitarristici, dove banjo, violino e fiati regalano ai brani un’atmosfera dark, quasi un film western che brucia sotto il sole onirico di Bonny Jack che, da perfetto storyteller di frontiera ci narra la sospensione tra vita e morte, giorno e notte, perdizione e redenzione.
In ‘Somewhere, Nowhere’ Bonny Jack accantona momentaneamente le chitarre elettriche, così come le melodie grintose dei due album precedenti per trasportarci nel suo mondo più ascetico ed intimo, dove domina la strumentazione acustica tipica della tradizione folk.
Alle sessioni di registrazione di questo album, totalmente autoprodotto, hanno partecipato in alcuni brani Guido Jandelli all'armonica e chitarre elettriche e slide, Andrea Vettor alle percussioni, Ren Vas Terul all'armonica, Angelica Foshi alla fisarmonica, Tyler R alla tromba, Alia voce e Brian D. al violino.
Bonny Jack si è fatto apprezzare in Italia e all’estero come One Man Band di matrice folk blues, con un sound ed una musicalità che sanno districarsi con grande singolarità nei meandri della musica americana, dal rock al country, al rock’n’roll per arrivare a sfiorare i territori desertici al confine con stoner e grunge.
Il debutto discografico è avvenuto nel 2020 con ‘Bone River Blues’, seguito l’anno successivo da ‘Night Lore Blues’ ed ora - dopo un periodo trascorso ‘on the road’ in un’intensa attività concertistica in tour tra Italia, Europa e Sud America.
Anche l’attività concertistica del 2025 è parecchio intensa, dove già quest’estate sarà l’occasione per proporre al pubblico questo nuovo album ‘Somewhere, Nowhere’, la nuova scommessa sonora di questo poliedrico artista.
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Venerdì 31 maggio, grazie al Patto di Collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce, si è tenuta nella suggestiva cornice dell’Auditorium del Museo Sigismondo Castromediano la cerimonia conclusiva della settima edizione del concorso letterario “Puglia quante storie”, nato nel 2012 da un’idea di Maurizio Meo, con il titolo originario “Salento quante storie”.
Astràgali Teatro propone negli spazi all’aperto della Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, gli appuntamenti estivi della rassegna Teatri a Sud. Una serie di iniziative che spaziano dal teatro alla letteratura, dagli spettacoli in lingua salentina a quelli per il pubblico più giovane.
Archiviato con grande successo il primo week end, con i concerti “On the Road” che ha attirato migliaia di spettatori nel centro storico di Rovigo e l’applaudito spettacolo di Stephanie Océan Ghizzoni & The Blue Mantras al temine della “Blues Cruise” sul Canalbianco, Deltablues 2025 propone una quattro giorni di concerti con tanto Blues e gli show del grande violoncellista olandese Ernst Reijseger nelle serate del “Jazz Nights at Casalini Garden” in collaborazione con il Conservatorio Venezze.
Leggi tutto: DELTABLUES 2025: AL VIA LA SECONDA SETTIMANA DEL FESTIVAL
L’importanza strategica di una transizione giusta fondata sull’evidenza scientifica, la cooperazione transnazionale e l’innovazione sociale come motore di equità e concreta trasformazione. Il prossimo 27 giugno a Taranto (dalle 9 alle 13, presso l’hotel Delfino) uno degli eventi ufficiali della EU Green Week. Si tratta di un incontro a carattere internazionale dal tema “A Sustainable path to fulfill the Just Transition” che vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali a più livelli. A confronto due realtà in cui la riconversione dei vecchi modelli industriali è quantomai necessaria e urgente e che risultano destinatarie degli interventi del Just Transition Fund. Da un lato Taranto e dall’altro la Contea di Ida-Viru, in Estonia, che ha già speso tutti i fondi, realizzando pressoché l’intero programma.