Titolo: Sagato. Il Drago di luce
Autore: Mario Contino
Pagine: 286
Prezzo: € 21,00
ISBN: 979-12-81730-08-3
Uscita: 5 ottobre 2025
Un’epica battaglia tra luce e oscurità, un giovane eroe destinato a cambiare il destino di un regno, un romanzo che unisce azione, magia e amicizia.
Il 5 ottobre 2025 arriva in libreria e negli store online Sagato. Il Drago di luce, il nuovo romanzo di Mario Contino, autore conosciuto e apprezzato per i suoi studi e scritti dedicati al mistero, al folclore e al paranormale.
Ambientato nel regno di Rocford, il romanzo narra la lotta di Sagato, giovane guerriero chiamato a fronteggiare il potere oscuro del terribile Drago Donair. Orfano cresciuto nell’istituto Mirus, Sagato vede la propria vita cambiare quando il destino lo mette di fronte a una missione più grande di lui: difendere il regno e riportare la pace. Armato della Katana dello Spirito e sostenuto da coraggio, amicizia e nuove alleanze, Sagato dovrà affrontare sfide mortali e nemici potenti in un’avventura che lo porterà fino alla battaglia finale.Con una scrittura avvincente e uno stile capace di fondere epica, fantasy e suggestioni spirituali, Sagato. Il Drago di luce trasporta i lettori in un universo in cui il bene e il male si affrontano senza tregua, ma dove la speranza può ancora brillare.
Mario Contino (Agropoli, 1986) è scrittore e ricercatore specializzato nello studio dei fenomeni paranormali e del folclore, interpretati con rigore storico-antropologico. Ha vissuto a Lecce e oggi risiede a Monopoli (BA). Autore poliedrico, ha pubblicato saggi, romanzi, raccolte poetiche e testi musicali. È stato fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (AIRM), che nel corso della sua attività ha ottenuto riconoscimenti in ambito istituzionale e accademico-scientifico per serietà e metodo.
Disponibilità
Il volume può essere ordinato direttamente sul sito della casa editrice www.icarolibri.com oppure richiesto nelle migliori librerie, sia online che fisiche.Link acquisto libro: https://icarolibri.com/catalogo/sagato-il-drago-di-luce-139.html
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Il grido ‘Correre è rock’ lanciato da Marco Frattini rappresenta perfettamente lo spirito con cui sempre più runner affrontano la corsa: non solo una sfida agonistica, ma anche esperienza di libertà, energia e condivisione.
Un modo per trasformare ogni gara in una festa, dove sport, musica e socialità si fondono in un mix adrenalinico. Sin dalla prima edizione della Ravenna Music Race Beer Edition del 2021, Marco Frattini ha voluto che la musica non fosse semplicemente un sottofondo, ma una vera e propria protagonista dell'evento: «La corsa diventa così una performance collettiva» dichiara «dove il ritmo della musica si sincronizza con quello dei passi, rendendo ogni chilometro un momento carico di adrenalina e positività».
In questo contesto, Marco Frattini - atleta, motivatore, audioleso profondo ed ora anche rocker, ha pensato di lanciare brani come i nuovi ‘Mine Old Running Shoes’ e ‘Rock & Roll Run’, che usciranno rispettivamente in autunno 2025 e primavera 2026, pensati appositamente per una playlist ‘a misura di corsa’, creata per accompagnare e motivare i runner lungo il percorso.
Che per Marco Frattini la musica e la corsa siano indissolubilmente collegate era chiaro sin dalla presentazione del tour “A Due Passi Dal Cielo” che ha visto il concerto di Marco con la sua band i Time Machine al Massaua di Milano, che è stato l’inizio di diverse esibizioni musicali e di progetti che legano la sua musica con appuntamento sportivi di rilievo come le maratone di Venezia 2025 e di Roma 2026.
Il suo claim è diventato anche un nuovo logo che accompagna tutta la sua attività e comunicazione. Il suo unico obiettivo è dare voce alla passione per la corsa, offrendo una colonna sonora capace di sostenere l’atleta nei momenti di difficoltà, ma anche di amplificare il piacere del movimento.
«Correre è rock!» è il suo slogan e la sua filosofia, e continua «se ogni passo può avere un ritmo, ogni corsa può diventare una canzone». Con questo messaggio invita tutti all’ascolto del brano vivendo ogni corsa con passione, ritmo e un pizzico di follia. Nelle ultime interviste pubblicate sul suo sito incontra personaggi famosi dello sport, che condividono lo stesso spirito e amore per la musica e la corsa:
Marco Frattini è nato a Milano nel luglio 1976 e dal 2006 audioleso profondo. Laureato in odontoiatria e protesi dentaria, chef diplomato, autore SIAE, si è occupato di odontoiatria speciale, ma ha lavorato anche come musicista e fonico.
Maratoneta e 6 volte campione Italiano per la federazione F.S.S.I, è esperto di sistemi per l’inclusione culturale nella disabilità. Nel 2013 è sottoposto a due nuovi interventi chirurgici, che determineranno un deficit visivo all'occhio sinistro.
Abbandonata la professione odontoiatrica, crea il brand IOVEDODICORSA, specializzato nella produzione, vendita di abbigliamento vario per il running e nella promozione di eventi podistici in Italia e nel mondo: www.iovedodicorsa.com.
Già ideatore del progetto “Il teatro oltre il silenzio”, ha lanciato nella primavera 2015 CiaoRunner, www.ciaorunner.com, il primo social-network al mondo dedicato all'ambito della corsa presentato in occasione della Milano City Marathon.
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Ufficio Stampa A-Z Press
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Astràgali Teatro apre la programmazione autunnale della sua rassegna Teatri a Sud con due giornate dedicate alla disabilità e all’inclusione, ospitando una tappa del progetto “Scarti. Valorizzare le diversità”. Giovedì 9 e venerdì 10 ottobre, alle 20, negli spazi della Distilleria di San Cesario di Lecce viene presentato al pubblico lo spettacolo “Scarti” della Compagnia NèonTeatro con la regia di Monica Felloni e la drammaturgia poetica di Piero Ristagno; in scena Danilo Ferrari, Angela Longo, Stefania Licciardello, Enzo Malerba, Gaia Santuccio, Francesca Sciatà, Maria Stella Acolla (traduttrice di Danilo Ferrari).“Scarti. Valorizzare le diversità” è un progetto dell’Associazione Culturale Cittadina Universitaria Aenigma, in partenariato con NèonTeatro e Astràgali Teatro, e sostenuto dal Ministero della Cultura, che mira a favorire l’accesso alle professioni dello spettacolo dal vivo da parte di artiste e artisti con disabilità, valorizzando i talenti e il contributo creativo e interpretativo come fattore di diversità, innovazione e crescita sociale e culturale e promuovendo una nuova sensibilità per il diritto di cittadinanza artistica e professionale in una società più inclusiva.Lo spettacolo “Scarti” trae ispirazione dal libro “Punto di vista” di Danilo Ferrari, affetto da tetraparesi spastico-distonica, e coinvolge giovani attori tra cui quattro con disabilità, nella parte ideativa, autoriale e interpretativa. Per una maggiore fruibilità sono messi a disposizione strumenti di accessibilità come audiodescrizione per ipovedenti, traduzione LIS per sordi e accesso architettonico facilitato. Danilo Ferrari, autore, giornalista, attore, nato con tetraparesi spastico-distonica e con assenza di linguaggio, per anossìa, sarebbe stato da “scartare” e invece diventa simbolo di vitalità creativa. Il titolo dello spettacolo racchiude una molteplicità di snodi narrativi e interpretativi che alimentano il lavoro laboratoriale dei giovani attori per approdare, infine, a una compiutezza di senso e originale messa in scena. “Scarti” è una proposta di creazione artistica per un'opera prismatica nella quale parole, danza, musica, video, pittura si fondono in un dialogo poetico che ridesti la materia delle cose e delle relazioni a nuova vita.Nel pomeriggio del 10 ottobre, alle 15, nel Centro Diurno “Nuova Villa Margherita” di San Cesario di Lecce, è previsto anche l’incontro pubblico “Punti di vista. Storie e visioni di un teatro condiviso”, che si apre con i saluti istituzionali di Elisa Rizzello, Assessore alle politiche sociali, dell'inclusione e per la disabilità del Comune di San Cesario di Lecce, Maria Serena Pedone, Presidente della Società Cooperativa Sociale “Nuova Villa Margherita” e Diego Rollo, Coordinatore del Centro Diurno Socio Sanitario “Nuova Villa Margherita”. Intervengono sui temi dell’inclusione e della disabilità nell’ambito teatrale e professionale, portando la propria esperienza come esempio, Piero Ristagno, direttore artistico NèonTeatro, Monica Felloni, regista dello spettacolo “Scarti”, Danilo Ferrari attore e scrittore, e Maria Stella Accolla, traduttrice di Danilo Ferrari.
La rassegna Teatri a Sud prosegue fino a dicembre con il cartellone di “Per un teatro delle ragazze e dei ragazzi”, dedicato al pubblico più giovane, che prevede “Il Giudizio. Spettacolo di ombre in cui gli animali processano gli uomini, con Onur Uysal e Matteo Mele, “Hansel e Gretel” della Compagnia Molino d’Arte di Altamura, “Le avventure di Giovannino” della compagnia Porta Cenere di Cosenza, “I musicanti. Quattro amici in viaggio” di Teatro Le Giravolte di Aradeo. A questi si aggiungono l’incontro pubblico “L’attualità del pensiero di don Milani tra memoria e futuro”, gli spettacoli “I Care. Lettera a una professoressa” di Chille de la Balanza, “Son io cosa vostra? Maschere, musica e …donne: Goldoni oggi” di Compagnia Hellequin, “Pierre e Jean” di Compagnia Diaghilev e i momenti di danza “Meeting Point. Matria: rivoluzioni silenziose” e “Deviazione della rondine: Monologo danzato” di Fabrizio Varriale. La rassegna Teatri a Sud, è curata da Astràgali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Puglia e con la collaborazione del Comune di San Cesario di Lecce.
La partecipazione allo spettacolo prevede un costo di euro 5 con prenotazione obbligatoria, mentre l’incontro pubblico ha ingresso libero. Per Info: Tel. 389.2105991, mail:

Ripartono i workshop intensivi della Scuola di Teatro proposti e curati da Astràgali Teatro, in collaborazione con l’International Theatre Institute Italia. Si prevede, dunque, un nuovo ciclo di tre incontri di alta formazione, in programma dal 16 al 18 ottobre 2025, presso la sede storica della compagnia teatrale, in via Giuseppe Candido, 23 a Lecce. Le lezioni sono condotte dal regista Fabio Tolledi.
Il workshop è destinato a chiunque voglia intraprendere un percorso teatrale, o approfondirlo, e si sviluppa attraverso tecniche individuali e collettive, riguardanti il movimento, la vocalità, il canto, l'interpretazione di un testo e la sua “messa in azione”, necessarie per far emergere le peculiarità di ciascuno all’interno del gruppo. Attraverso queste tecniche, elaborate nel corso di una vasta, lunga ed articolata esperienza artistica della compagnia di Astragali Teatro, si potranno apprendere elementi legati alla presenza sulla scena, concentrandosi su gesti, sguardo, azione e voce, con la possibilità di ascoltare e comprendere il senso del “fare teatro”, stimolando la creatività.
La compagnia Astràgali Teatro nasce nel 1981 a Lecce per fare teatro e dare vita ad uno spazio di circolazione dei discorsi e delle pratiche. Riconosciuta dal 1985 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia teatrale d’innovazione, dal 2012 è sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’Unesco. Ha realizzato progetti artistici, spettacoli, percorsi formativi, attività in circa 40 paesi in tutto il mondo. Nel corso di questi anni numerosi spettacoli hanno trovato casa in molti luoghi di grande interesse culturale in Italia e all’estero, anche in siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Fabio Tolledi è regista, poeta, direttore artistico di Astràgali Teatro, con cui ha realizzato regie teatrali e residenze artistiche in circa 40 paesi in tutto il mondo. Per la sua attività teatrale, finalizzata al dialogo interculturale e alla promozione di pratiche di pace in aree di conflitto è stato eletto nel 2014 Coordinatore del Theatre in Conflict Zones Network dell’International Theatre Institute – ITI UNESCO. È presidente del Centro Italiano dell’ITI UNESCO e Coordinatore del Network Europeo ITI. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni oltre che interventi su riviste nazionali e internazionali di teatro e sociologia.
La Scuola di Teatro è organizzata e realizzata da Astràgali Teatro con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e in collaborazione con il Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco. Per info: tel.3892105991 –


“Not A Number”, nuovo EP di Kindread Project e Demiurgo
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MILANO – «L’uomo per me è Narciso».
È la sintesi fatta da Carmen Consoli alla presentazione del suo nuovo album “Amuri luci”, davvero audace, in uscita venerdì 3 ottobre, primo capitolo di un progetto che esplorerà le tre anime che hanno definito la sua carriera e la sa scrittura.
«Lo abbiamo registrato gran parte in presa diretta, dal vivo, io con una chitarra classica di fine ottocento di una mia trisavola, nella mia casa di campagna, vicino all’Etna – ha esordito la ‘cantantessa’ – Ci siamo ingrassati perché cucinava mia madre».
Questo primo capitolo di undici brani affonda nelle radici linguistiche e culturali dell’artista che canta in siciliano e stratificazioni di arabo latino e greco.
«Sono appassionata di lingue, anche veneto perché mia madre è veneta – ha ammesso l’artista – Ci parlano della cultura e queste canzoni non penso vadano in radio, non ci andavo neanche quando cantavo in italiano: non avrà successo neanche in Grecia perché canto in greco antico; ho messo insieme le voci nell’arco dei secoli».
La scelta della lingua siciliana, arricchita da stratificazioni di arabo, latino e greco, non è nostalgia né folclore, ma ritrae, nelle parole e nei suoni, un'isola polifonica, crocevia di civiltà, ponte tra epoche e culture, luogo dove il passato continua a parlare costantemente al presente; la lingua madre diventa strumento vivo di memoria, di verità e di resistenza.
«Con questa lingua divento un po’ polemica e canto anche meglio – ha puntualizzato – Mi aiuta a tirare fuori una parte introspettiva, mi tira fuori quel blues, lingua di terra, di canti popolari che nascono dalla necessità di esprimere disagi e avere disappunti».
Con “Amuri luci” Carmen Consoli inaugura una trilogia discografica, tre dischi diversi, tre visioni autonome, un unico progetto organico che restituisce tutta la ricchezza di un’artista capace di reinventarsi senza perdere la propria identità.
«In questo primo celebro l’amore che è luce oppure il desiderio di luce, come anche l’amore per la verità e la conoscenza così anche l’amore è verità e conoscenza – ha confidato – È un codice genetico per capire le nostre potenzialità, impossessarci delle nostre radici, se non abbiamo la storia non abbiamo niente: le tre anime in cui voglio indagare; nel secondo disco tratterò la tragedia, Polifemo che ammazzerà Aci, un pastorello che ostacola il suo amore, quì Polifemo è un poeta, un ciclope innamorato; nel terzo disco, in italiano, ci sarà la metamorfosi: Aci e Galatea si uniranno nell’acqua».
Il disco si arricchisce inoltre della presenza di tre ospiti speciali, che ne ampliano le prospettive emotive e culturali: Mahmood in “La terra di Hamdis”, un dialogo con il poeta arabo-siculo Ibn Hamdis che diventa riflessione sulle migrazioni e sul dolore universale degli esiliati; Jovanotti in “Parru cu tia”, un inno alla ribellione e all’azione, dove la parola si fa gesto politico e poetico; il giovane tenore Leonardo Sgroi del Maggio Musicale Fiorentino, dialoga con Carmen in “Qual sete voi?” sulle orme di Nina da Messina, la prima donna a scrivere in volgare.
«A qualcuno dovevo supportarmi – ha osservato – Con Mahmood parlo del dolore nel lasciare la terra adorata, gli arabi furono molto amati e avevo bisogno di una voce che lo sostenesse e volevo tirare fuori i suoni arabi; con Jovanotti cerco di spronare l’uomo qualunque che fa la differenza, anche solo una persona può tirare fuori la rivoluzione: Lorenzo si è prestato a fare tutto ciò e mi ha fatto un grande regalo, anche se non verrà ballata in discoteca; mi serviva un tenore e con Sgroi è stata una collaborazione dolcissima, oltretutto è di origine siciliana».
Carmen Consoli ha doverosamente toccato la tragedia del popolo palestinese.
«La mia idea di politica non è dire ma partecipare attivamente e voglio essere utile a questa comunità, sbrighiamoci perché la gente muore, vengono ammazzati bambini – ha ricordato – Solidarietà al popolo palestinese, stiamo obbedendo a un Dio, il dio denaro con il suo esercito armato, il mio maggiore nemico, in nome suo si permettono stragi. Ho molti amici israeliani che si ribellano a tutto ciò, la diplomazia deve fare il proprio dovere, Netanyahu non è in leader molto fine. La flottiglia è un orgoglio, la gente che scende in piazza è la conoscenza, magari ci stiamo sbagliando tutti, ma è molto importante perché ci aiuta ad essere un popolo cosciente».
Questo autunno Carmen Consoli torna a teatro, all’acustica calda e morbida di quelle sale, alla vicinanza affettuosa del pubblico, il 22 e 23 ottobre a Torino (Teatro Colosseo), 24 a Genova (Verdi Teatro), 25 a Lugano (Lac), 28 a Trento (Auditorium Santa Chiara), 29 e 30 a Bologna (Teatro Duse), 3 e 4 novembre a Firenze (Teatro Verdi), 6 e 7 a Milano (Teatro Arcimboldi), 11 a Parma (Teatro Regio), 12 a Padova (Gran Teatro Geox), 13 a Udine (Teatro Nuovo G. Da Udine), 16 e 17 a Palermo (Teatro Politeama Garibaldi), 19 e 20 a Catania (Teatro Metropolitan), 27 a Forlì (Teatro Diego Fabbri), 28 ad Ascoli Piceno (Teatro Ventidio Basso), 29 a Pescara (Teatro Massimo), il 1° dicembre a Napoli (Teatro Augusteo), 5 a Cosenza (Teatro Rendano), 6 a Bari (Teatro Team), 18 e 19 a Cagliari (Teatro Massimo), 28 e 29 a Roma (Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone).
«Con gli spettacoli nei teatri ci sarà un’altra anima – ha detto – La prima parte sarà sulla scaletta di questo disco e la seconda sarà un’altra anima».