Roma. Jovanotti torna a sorpresa con un nuovo disco e annuncia un nuovo tour.
Il disco si intitola “Niuiorcherubini”, in uscita da Island Records il 20 novembre prossimo su tutte le piattaforme digitali e qualche settimana dopo su supporto fisico, un album nato in soli sei giorni di jam session a New York, nell’ottobre 2025, registrato in presa diretta su nastro analogico, senza sovraincisioni e senza correzioni, un disco libero, urgente, istintivo.
«New York è un punto di partenza di questo viaggio – ha attaccato il Jova – Ho affittato uno studio per una settimana senza l’idea di fare un disco che è poi nato dopo 4-5 giorni, registrato con il sistema analogico».
Il titolo dell’album è un omaggio a “DallAmeriCaruso” di Lucio Dalla ed è un viaggio sonoro e sentimentale dentro la città madre della musica: New York; ogni brano è nato da un incontro, da un’idea lanciata e catturata in tempo reale, in uno studio di Brooklyn dove la parola chiave era “suonare, non pensare”.
«Sarà un grande successo, tutto suonato – ha precisato – Il sound è favoloso e sono sicuro che ci sono brani buoni: è pieno di sorprese per sfuggire alle cose programmate, una musica senza tempo che si potrà ascoltare anche fra 20 anni; è un disco che ha voglia di musica, divertente, vero, è molto funk, e non manca una malinconia romantica».
Le canzoni sono nate da appunti nel cellulare, frasi appuntate per strada, ritmi improvvisati, linee di basso scoperte in un pomeriggio e diventate brani interi in due take; il disco racconta la ricerca della musica più vera, un ritorno alle origini istintive del ritmo e della parola, un viaggio dentro la metropoli e la mente. Ogni take era una fotografia emotiva: se funzionava, restava così com’era. È la colonna sonora naturale dell’Arca di Loré: viva, imperfetta, vera, energetica e in movimento.
Ecco “L’arca di Loré” è il nuovo progetto di Jovanotti, un viaggio musicale e simbolico, una festa itinerante che nel 2026 lo porterà in tutto il mondo fino a Roma, dove il viaggio si concluderà o forse ricomincerà, con Jova al Massimo, al Circo Massimo, nella sua città natale approdo finale dell’Arca; è un progetto che unisce musica nuova, pedalate, incontri, avventura, gioia, balli, feste ed è pensato come un racconto collettivo di tutti coloro che saliranno sull’Arca e lo vorranno scrivere.
«A Roma ci sono nato e ci ho vissuto fino a 19 anni e se è vero che tutte le strade portano a Roma e da Roma che parto, una strada che facciamo insieme – ha rivelato – Siamo all’inizio di qualcosa e il tempo che condividiamo, il marketing della depressione».
Un giro del mondo, e poi dell’Italia, come un nuovo Cantagiro, ma in bicicletta: una carovana di ruote e canzoni, di ritmo e respiro.
«Me la faccio tutta in bici con chiunque vorrà unirsi a questa carovana – ha riflettuto – Mi viene in mente il Cantagiro con Celentano e Morandi, una cosa bellissima, o Mogol e Battisti che fecero a cavallo da Milano a Roma: tutto da immaginare con un bellissimo racconto con la mia passione per la bici con cui ho girato il mondo e vorrei interessare la politica alla ciclovia da attraversare tutta l’Italia che è bellissima, per incontrare le persone, fino alla grande festa ogni fine settimana».
Le tappe italiane di L’Arca di Loré - Jova Summer Party sono il 7 agosto con la partenza da Olbia (Arena Sound Park), 12 Montesilvano (Music Arena), 17 Barletta (Music Arena), 22 Catanzaro (Calabria Music Arena), 29 Palermo (Ippodromo La Favorita), 5 settembre Napoli (Ippodromo Dagnano) e il 12 Roma (Circo Massimo, Jova al Massimo).
«Con me ci sarà una band per andare controcorrente con i fiati e musicisti fantastici – ha sottolineato – Voglio portare in giro la mia musica e non vedo l’ora di trovare la gente e gettarmi fra le sue braccia: sarà un grande tour perché il Jova Summer Party non è solo un concerto ma una festa sui prati e io ci sarò sempre ad interagire all’interno del villaggio, con spazi da 50 mila persone».
La musica inizierà fin dall’apertura, con artisti internazionali, dj e realtà locali che costruiranno una scaletta unica, sempre diversa, per ogni party.
Le porte del Jova Summer Party apriranno nel primo pomeriggio: ci saranno aree di intrattenimento con giochi, zone relax e sorprese continue. Il villaggio food & beverage offrirà una selezione di food truck e specialità regionali, con proposte di alta qualità e una particolare attenzione alle eccellenze gastronomiche dei territori attraversati dal tour.
«A settembre dell’anno prossimo compirò 60 anni ma non lo festeggeremo – ha osservato – Il viaggio con L’arca di Lorè non è per scegliere ciò da salvare ma ciò da portare nel futuro, salvare la musica e il ritmo e quest’arca la voglio portare dove non è mai arrivata: andremo a suonare la mia musica per inseguire una sensazione e un calore. Noè è morto a 950 anni e disse che la vita è breve».
Dopo i 600.000 spettatori del PalaJova, Lorenzo finalmente riparte e ancora una volta reinventa ancora una volta l’idea stessa di tournée.
«La mia generazione è cresciuta con la certezza razionale, con l’idea di progresso e di qualità della vita – ha confidato – Ho una sensazione reale di catastrofe e ho deciso di reagire e di cercare una soluzione di andare a vedere il mondo, mettermi in movimento, comunicare energia attraverso la musica e il divertimento, continuare la speranza, come papa Francesco che ci ha lasciato un messaggio di speranza».
Infine Jovanotti si è soffermato sul prossimo festival di Sanremo.
«Il Festival di Sanremo non è previsto anche se io amo Sanremo – ha sentenziato – Ci tornerei come conduttore insieme a Fiorello se tornasse a Sanremo».
È un viaggio che nasce dal desiderio di tenere acceso il fuoco della scoperta, di guardare la musica da prospettive diverse, di non dare mai per scontato il proprio posto nel mondo della musica.
Milano. Venerdì 14 novembre esce il nuovo album “Non ho paura di niente” di Fabrizio Moro per BMG solo in formato fisico, cd, vinile, vinile deluxe green petrol edizione limitata e numerata.
«É un disco sofferto perché temo sempre di perdere l’ispirazione nello scrivere le canzoni: ne ho terrore perché può cambiare la mia vita e quindi di salvarmi – ha sottolineato il cantautore – Ho messo tanto cuore e tanto fegato, come sempre, ma rispetto ai dischi precedenti è nato in un momento in cui ho provato un disagio generale, ero deluso da tutto quello che stava accadendo intorno al sistema musicale italiano perché oggi viviamo tutto sempre di fretta».
“Non ho paura di niente” è il 10° album in studio della carriera di Fabrizio Moro che contiene 9 nuove canzoni e segna il suo ritorno sulle scene a due anni e mezzo dall’ultimo progetto discografico.
«L’ho concepito dal post covid fino all’esplosione della bolla del digitale – ha rivelato – É periodo difficile per me che faccio parte di una generazione di cantautori che sta in mezzo ed è stato traumatico: mi son sentito un po’ spiazzato prima di arrivare a “Non ho paura di niente” che è stata la punta di diamante, il primo pezzo che ho scritto e di cui vado fiero, anche se poi ho scritto più di 40 canzoni per arrivare a queste nove».
Oltre alla title track e a “In un mondo di stronzi” che hanno anticipato l’uscita dell’album, da venerdì 14 novembre è disponibile in digitale anche il brano “Scatole”.
«Cambio spesso casa e questo brano l’ho scritto durante l’ultimo trasloco – ha affermato – Nelle scatole c’è tutta la mia vita e ogni volta che le apro faccio un viaggio incredibile, tra sensazioni e ricordi che non credevo di avere più dentro di me».
“Casa mia” è proprio il titolo della terza canzone di questo nuovo lavoro.
«Ho cercato di scrivere il cambiamento che c’è al momento in cui costruisci una casa con la persona che ami e il momento in cui questa persona non c’è più – ha accennato – Quel posto è diventato il centro della tua vita, la parte più sicura in cui non puoi più stare».
Fabrizio Moro è vicino al mondo dei giovani come nel brano “Sabato” sul rapporto con i figli.
«Ho un rapporto buono con mio figlio ma non mi piace esserne amico – ha precisato – Vorrei che avesse rispetto per fidarsi della vita che ho fatto io: ci deve essere la giusta distanza con un rispetto reciproco. Fare il padre non è un mestiere semplice ma con i 50 anni di esperienza posso permettermi di fare il papà».
In “Simone spaccia” Moro parla della droga che affligge soprattutto i giovani.
«È la cosa peggiore che può accadere nella vita di un essere umano – ha accentuato – Ho sbagliato quando ho avuto a che fare con la droga: è una malattia che confonde la vita delle persone, soprattutto nei ragazzi che sono più curiosi, per via degli amici sbagliati, sei fragile, ti annoi, hai una serie di sfumature intorno che non ti proteggono ed è facile cadere nelle tentazioni; ho perso tante cose anche nel mio lavoro e ho rallentato la mia strada».
C’è il prossimo festival di Sanremo nel tuo futuro?
«Ci penso spesso al Sanremo perché fa parte della mia cultura musicale – ha puntualizzato – É cambiato troppo: lo concepisco più uno spettacolo che ha poco a che fare con la tradizione della musica italiana con cui sono cresciuto ma lo rifarei solo se trovassi una canzone che potesse andare bene fra il Sanremo che c’è oggi e il Fabrizio Moro di oggi, perché non basta più una bella canzone».
Fabrizio Moro presenta il nuovo album al pubblico con un instore tour alle Feltrinelli, il 14 novembre a Roma (Via Appia Nuova 427, ore 18.00), 17 novembre a Napoli (Piazza dei Martiri, ore 18.00), 18 novembre a Bari (Via Melo 119, ore 18.00), 20 novembre a Firenze (Piazza della Repubblica 26/29, ore 18.00), 21 novembre a Milano (Piazza Piemonte 2, ore 18.30), 22 novembre a Torino (Piazza C.L.N. 251, ore 18.00), 25 novembre a Catania (Via Etnea 283, ore 18.00) e 26 novembre a Palermo (Via Cavour 133, ore 18.00).
L’anno prossimo Fabrizio Moro tornerà in tour con “Non ho paura di niente live 2026” che inizierà con un’anteprima il 2 maggio 2026 al Palazzo dello Sport di Roma e proseguirà poi da ottobre 2026 nei principali club italiani: 23 ottobre 2026 Hall di Padova, 24 ottobre 2026 Mamamia di Senigallia, 28 ottobre 2026 Fabrique di Milano, 31 ottobre 2026 Concordia di Venaria Reale (Torino), 6 novembre 2026 Cartiere Carrara di Firenze, 7 novembre 2026 Estragon di Bologna, 12 novembre 2026 Casa della Musica di Napoli, 13 novembre 2026 Eremo Club di Molfetta (Bari) e 15 novembre 2026 Land di Catania.
«Ci sarà tutto il nuovo disco che è la parte più bella e non vedo l’ora di poter suonare le nuove canzoni – ha sostenuto – Saranno concerti molto potenti, grandi, con tutti gli aggettivi possibili, luminosi, percorrendo anche tutti i miei brani più importanti».
La CTE Calliope di Taranto vince il Premio Innovazione Smau 2025. Importante riconoscimento a Milano per la Casa delle Tecnologie Emergenti che è tra le realtà che sono state selezionate quali vincitrici.
Innovare: è questo l’obiettivo delle imprese e delle amministrazioni protagoniste del premio che spazia in diversi settori. CTE Calliope è stata al centro dell’incontro “Città e innovazione tecnologica al servizio del territorio”, finalizzato a ragionare su come le tecnologie emergenti stiano incidendo sulla vita delle città, tra progetti innovativi e soluzioni tecnologiche, dall’intelligenza artificiale alla mobilità sostenibile. Progetti che migliorano la qualità della vita e la gestione delle risorse, rendendo le città più smart, efficienti e resilienti.
Taranto ha sviluppato un sistema che unisce sensori, dati e intelligenza artificiale per monitorare l’ambiente urbano e migliorare la salute dei cittadini, complice la piattaforma Urbanhia del Comune di Taranto che rivoluziona il monitoraggio ambientale. Così la città diventa laboratorio di innovazione sostenibile.
Urbanhia –sviluppata all’interno della CTE Calliope del Comune di Taranto, con il coinvolgimento di enti locali, centri di ricerca e startup tecnologiche - è parte di un progetto multidisciplinare che ha come linea guida il tema One Health. Taranto, città storicamente segnata dall’industria pesante, diventa un caso pilota. La piattaforma integra dati provenienti da sensori ambientali, dispositivi fissi e indossabili, fonti sanitarie ed economico-sociali, per generare un quadro dinamico della salute urbana. Un supercomputer elabora le informazioni in tempo reale, combinando analisi statistiche, algoritmi di intelligenza artificiale e simulazioni predittive.
Il funzionamento di Urbanhia si fonda su oltre 45 sensori distribuiti in città, capaci di rilevare in tempo reale gli inquinanti principali (PM10, PM2.5, ozono, monossido e biossido di azoto), oltre a parametri climatici e indicatori di biodiversità. I dati confluiscono in un’infrastruttura digitale, arricchita da informazioni sanitarie (ad es. accessi al pronto soccorso), demografiche (nascite e decessi) e socioeconomiche. Questo insieme di dati permette di analizzare correlazioni tra inquinamento, condizioni ambientali e salute, potendo simulare scenari di prevenzione.
I cittadini, attraverso un log in, possono visualizzare mappe che mostrano la qualità dell’aria, le temperature e le aree verdi. È previsto anche un sistema interattivo per segnalazioni degli utenti su incendi o criticità e un futuro chatbot basato su IA per ricevere suggerimenti personalizzati, come percorsi sicuri per fare sport o zone di aria pulita. Infine, Urbanhia raccoglie dati su animali e biodiversità attraverso sensori innovativi come “nidi intelligenti” che aiutano a monitorare le abitudini migratorie, l’inquinamento acustico e luminoso.
MILANO – Venerdì 14 novembre esce il nuovo album “Non ho paura di niente” di Fabrizio Moro per BMG solo in formato fisico, cd, vinile, vinile deluxe green petrol edizione limitata e numerata.
«É un disco sofferto perché temo sempre di perdere l’ispirazione nello scrivere le canzoni: ne ho terrore perché può cambiare la mia vita e quindi di salvarmi – ha sottolineato il cantautore – Ho messo tanto cuore e tanto fegato, come sempre, ma rispetto ai dischi precedenti è nato in un momento in cui ho provato un disagio generale, ero deluso da tutto quello che stava accadendo intorno al sistema musicale italiano perché oggi viviamo tutto sempre di fretta».
“Non ho paura di niente” è il 10° album in studio della carriera di Fabrizio Moro che contiene 9 nuove canzoni e segna il suo ritorno sulle scene a due anni e mezzo dall’ultimo progetto discografico.
«L’ho concepito dal post covid fino all’esplosione della bolla del digitale – ha rivelato – É periodo difficile per me che faccio parte di una generazione di cantautori che sta in mezzo ed è stato traumatico: mi son sentito un po’ spiazzato prima di arrivare a “Non ho paura di niente” che è stata la punta di diamante, il primo pezzo che ho scritto e di cui vado fiero, anche se poi ho scritto più di 40 canzoni per arrivare a queste nove».
Oltre alla title track e a “In un mondo di stronzi” che hanno anticipato l’uscita dell’album, da venerdì 14 novembre è disponibile in digitale anche il brano “Scatole”.
«Cambio spesso casa e questo brano l’ho scritto durante l’ultimo trasloco – ha affermato – Nelle scatole c’è tutta la mia vita e ogni volta che le apro faccio un viaggio incredibile, tra sensazioni e ricordi che non credevo di avere più dentro di me».
“Casa mia” è proprio il titolo della terza canzone di questo nuovo lavoro.
«Ho cercato di scrivere il cambiamento che c’è al momento in cui costruisci una casa con la persona che ami e il momento in cui questa persona non c’è più – ha accennato – Quel posto è diventato il centro della tua vita, la parte più sicura in cui non puoi più stare».
Fabrizio Moro è vicino al mondo dei giovani come nel brano “Sabato” sul rapporto con i figli.
«Ho un rapporto buono con mio figlio ma non mi piace esserne amico – ha precisato – Vorrei che avesse rispetto per fidarsi della vita che ho fatto io: ci deve essere la giusta distanza con un rispetto reciproco. Fare il padre non è un mestiere semplice ma con i 50 anni di esperienza posso permettermi di fare il papà».
In “Simone spaccia” Moro parla della droga che affligge soprattutto i giovani.
«È la cosa peggiore che può accadere nella vita di un essere umano – ha accentuato – Ho sbagliato quando ho avuto a che fare con la droga: è una malattia che confonde la vita delle persone, soprattutto nei ragazzi che sono più curiosi, per via degli amici sbagliati, sei fragile, ti annoi, hai una serie di sfumature intorno che non ti proteggono ed è facile cadere nelle tentazioni; ho perso tante cose anche nel mio lavoro e ho rallentato la mia strada».
C’è il prossimo festival di Sanremo nel tuo futuro?
«Ci penso spesso al Sanremo perché fa parte della mia cultura musicale – ha puntualizzato – É cambiato troppo: lo concepisco più uno spettacolo che ha poco a che fare con la tradizione della musica italiana con cui sono cresciuto ma lo rifarei solo se trovassi una canzone che potesse andare bene fra il Sanremo che c’è oggi e il Fabrizio Moro di oggi, perché non basta più una bella canzone».
Fabrizio Moro presenta il nuovo album al pubblico con un instore tour alle Feltrinelli, il 14 novembre a Roma (Via Appia Nuova 427, ore 18.00), 17 novembre a Napoli (Piazza dei Martiri, ore 18.00), 18 novembre a Bari (Via Melo 119, ore 18.00), 20 novembre a Firenze (Piazza della Repubblica 26/29, ore 18.00), 21 novembre a Milano (Piazza Piemonte 2, ore 18.30), 22 novembre a Torino (Piazza C.L.N. 251, ore 18.00), 25 novembre a Catania (Via Etnea 283, ore 18.00) e 26 novembre a Palermo (Via Cavour 133, ore 18.00).
L’anno prossimo Fabrizio Moro tornerà in tour con “Non ho paura di niente live 2026” che inizierà con un’anteprima il 2 maggio 2026 al Palazzo dello Sport di Roma e proseguirà poi da ottobre 2026 nei principali club italiani: 23 ottobre 2026 Hall di Padova, 24 ottobre 2026 Mamamia di Senigallia, 28 ottobre 2026 Fabrique di Milano, 31 ottobre 2026 Concordia di Venaria Reale (Torino), 6 novembre 2026 Cartiere Carrara di Firenze, 7 novembre 2026 Estragon di Bologna, 12 novembre 2026 Casa della Musica di Napoli, 13 novembre 2026 Eremo Club di Molfetta (Bari) e 15 novembre 2026 Land di Catania.
«Ci sarà tutto il nuovo disco che è la parte più bella e non vedo l’ora di poter suonare le nuove canzoni – ha sostenuto – Saranno concerti molto potenti, grandi, con tutti gli aggettivi possibili, luminosi, percorrendo anche tutti i miei brani più importanti».
Venerdì 14 novembre alle ore 17.00, presso il Centro Culturale “Giovanni Galiani” (Ex Conceria) di Alberobello, si terrà l’incontro formativo e conoscitivo “Sentirsi a casa: Abitare è Abitarsi”, promosso da Spazio Academy – Polo Formativo Professionale per il Design, in collaborazione con il Presidio del Libro di Alberobello e il patrocino del Comune di Alberobello.
L’appuntamento propone una riflessione profonda sulla costruzione psicologica dell’identità e sul legame tra abitare e sé, esplorando la relazione tra spazio fisico e spazio mentale. Interverranno la dott.ssa Donatella Caprioglio, psicologa e scrittrice, docente di Psicologia dell’Abitare all’Università di Padova, e Gianfranco Palmisano, designer e docente di Interior e Visual Design, fondatore di Experimentastudio e dell’accademia SpazioAcademy di Monopoli. A moderare l’incontro sarà Giuseppe Palmisano.
L’evento si propone come un’occasione di confronto tra discipline – psicologia e design – per indagare il modo in cui gli ambienti che abitiamo influenzano la percezione di noi stessi e il nostro benessere. Il dialogo affronterà temi come l’ascolto dei luoghi, la funzione simbolica della casa e il ruolo del professionista nella progettazione di spazi capaci di accogliere e rappresentare l’identità individuale.
Un invito a riflettere su cosa significhi davvero “sentirsi a casa”, non solo in termini di comfort fisico ma come esperienza di riconoscimento e appartenenza.
Tutte le cittadine e i cittadini sono invitati a partecipare.
Milano. L’album “Vasco live 2025 the essentials” di Vasco Rossi esce venerdì 14 novembre sulle piattaforme digitali e in formato fisico in versione doppio cd e triplo vinile numerato sul Blasco Shop anche in bundle con t-shirt e bracciale vasco fan crew o libro fotografico del tour 2025.
«Se vogliamo celebrare la vita, quale miglior canzone d’apertura se non “Vita spericolata” – ha detto l’artista – Tutti i brani che vengono dopo in scaletta dovevano essere collegati, perché tutte le mie canzoni sono delle polaroid di vita, di certe sensazioni che proviamo: ad un certo punto ho capito che noi siamo una vita, una vita spericolata».
“Vasco live 2025 the essentials”, già in prevendita, è un progetto originale, un esperimento che, oltre a scatenare emozioni e ricordi degli strepitosi Live 2025, ha il valore aggiunto di farsi ascoltare come se fosse un disco di studio.
Le 21 canzoni che lo compongono (per un totale di 99 minuti circa) sono state estrapolate dalla scaletta ufficiale e sono le ‘essenziali’, quelle cioè indispensabili a esaltare il concept del concerto di quest’anno, che è ‘celebrare la vita’.
Ne è nato, con la complicità di Vince Pastano, un album che pone volutamente più attenzione alle liriche, in una scaletta ideale che parte da “Vita Spericolata” fino alla consapevolezza che noi siamo una ‘vita spericolata’, una vita vissuta intensamente, libera da condizionamenti e senza rimpianto, il finale di “Se ti potessi dire”, cantato in coro e a loop.
«I nuovi arrangiamenti non vogliono sostituire le versioni originali dei brani, che sono immortali – ha aggiunto Vince Pastano – Sono nuove riletture che, insieme in scaletta, creano un vero e proprio concept».
I brani di questa raccolta sono “Intro Vasco live 2025”, “Vita spericolata”, “Sono innocente ma”, “Manifesto futurista della nuova umanità”, “Valium”, “Vivere”, “Ed il tempo crea eroi”, “Mi si escludeva”, “Gli spari sopra”, “Vivere non è facile” e “Quante volte” sul cd1, mentre sul cd2 ci sono “Buoni o cattivi”, “C’è chi dice no”, “Siamo qui”, “Va bene, va bene così”, “Rewind”, “Io perderò”, “E adesso che tocca a me”, “Senza parole”, “Sally”, “Siamo solo noi” e “Se ti potessi dire”; quasi lo stesso ordine sui 4 vinili.
Vasco ha esteso i suoi numerosissimi record diventando ufficialmente l’artista più certificato di sempre nella storia della classifica FIMI/NIQ dal 2009 ad oggi con un totale di 2 dischi diamante (unico ad averne 2), 72 dischi di platino e 31 dischi d’oro.
In contemporanea esce anche il libro fotografico ufficiale “Vasco live 2025” con 1 ora circa di video esclusivi via QR code, edito da LullaBit, a cura di Chiaroscuro Creative, la squadra collaudata di Arturo Bertusi con i fotografi ufficiali Gianluca Simoni, Roberto Villani e Alessandra Trucillo.
Anche il libro fotografico del tour 2025, che include circa un’ora di video esclusivi girati durante le date, accessibili online via qr code, segue il concept del concerto di quest’anno, celebrare la vita; sono stati tanti e bellissimi i momenti di vita vissuta, celebrata spericolata, dietro e davanti le quinte.
L’anno prossimo partirà il già tutto sold out “Vasco Live 2026”, una nuova occasione per gridare ancora una volta che tutto può succedere: già si inizia a fantasticare su quale sarà la prossima scaletta; le date sono il 30 maggio allo Stadio Romeo Neri di Rimini, 5 e 6 giugno al Parco Urbano G. Bassani di Ferrara, 12 e 13 all’Arena di Olbia, 18 e 19 allo Stadio San Nicola di Bari, 23 e 24 allo Stadio Del Conero di Ancona e 28 e 29 giugno al Bluenergy Stadium di Udine.
«La sequenza dei brani dal vivo, la scaletta o set-list che sia, è fondamentale – ha puntualizzato il Komandante – Le mie cambiano ogni anno, a seconda del racconto che vogliamo fare. Quello che rende speciali i miei concerti è l’onda che si crea al susseguirsi dei brani, ti travolge, ti frusta, ti lascia un attimo di respiro per poi ricominciare il giro. È un’emozione continua, come essere alle giostre sull’otto volante. A volte lascio fuori grandi canzoni perché non posso cantarle tutte. Assicuro, però, sempre che nell’arco delle due ore e passa di concerto saranno rappresentate tutte».
Il prossimo mese di maggio il Komanante tornerà a Castellaneta Marina in Puglia, ormai la sua seconda casa e di cui è cittadino onorario, un’oasi immersa nel verde a pochi passi dal mare, con le prove musicali del nuovo tour nella cittadina che ha dato i natali a Rodolfo Valentino.